Sono più di 24 ore di resistenza quelle che si stanno effettuando sopra e sotto l’edificio dell’ex dormitorio dei dipendenti delle Poste di via Agucchi a Bologna. La prima notte è passata a scaldarsi intorno al fuoco e a iniziare a far capire a chi vive il territorio circostante quanta ricchezza possa portare un’occupazione abitativa. Le prime luci dell’alba portano messaggi ancora migliori, con la notizia delle occupazioni di Roma e Firenze che contribuiscono ancora di più a dare forza a chi resiste sul tetto.
La colazione resistente delle 8 e il pranzo sociale delle 13 sono stati attraversati da decine di persone, molte delle quali hanno anche portato cibo e bevande, coperte per gli occupanti, materiale elettronico come caricabatterie per telefono, e tanto altro ancora. La solidarietà del quartiere inizia a materializzarsi in modo tangibile, sottolineando come un posto lasciato da anni a incuria e spaccio possa forse tornare ad essere una risorsa per tutta la zona.
Mentre ci si preparava all’assemblea delle 16 iniziano ad affollarsi le dichiarazioni delle istituzioni, le quali parlano di strumentalizzazione politica dei bambini e di legalità da ripristinare attraverso l’intervento delle forze dell’ordine. Eppure le narrazioni scricchiolano, la tenace resistenza allo sgombero che ne ha decretato il fallimento è corroborata da alcune dichiarazioni – anche sui media mainstream – che allargano lo sguardo all’ossimoro contemporaneo tra legalità e giustizia sociale e sottolineano a (loro) malincuore l’enormità del problema dell’emergenza abitativa e la necessità di soluzioni politiche adeguate.
Tutti temi ripresi nell’assemblea, dove a seguito dei militanti di Social Log e di tanti dei nuovi occupanti si esprimono i sindacati di base Usb e SI Cobas, AS.I.A., maestri elementari, i Partigiani della Scuola Pubblica e tanti altri singoli e collettivi. Nell’assemblea vengono rilanciati nuovi appuntamenti di lotta: una passeggiata di quartiere per presentarsi al territorio domani alle ore 17, e un corteo contro sfratti e sgomberi per il 19 dicembre, al grido di “Spalanchiamo le porte al diritto all’abitare”!. La lotta intanto prosegue, si organizza una cena sociale e si continua a gridare che si resisterà un minuto in più della controparte!