Barcellona: repressione e ricostruzione dopo lo sgombero di Can Vies

Alcune delucidazioni rispetto alle conseguenze repressive di quello che viene chiamato “effetto Can Vies“, ovvero una settimana di scontri e danneggiamenti vari in solidarietà allo sgombero del centro sociale Can vies di Barcellona. Attualmente rimane in carcerazione preventiva solo un ragazzo, l’altro di origine catalana è uscito da pochi giorni. Si sta aspettando di avere una comunicazione diretta con lui per poter divulgare, nel caso, piu informazioni. Sicuramente non è rosea la sua situazione, vista la mancanza della certificazione di una residenza e l’assenza di famigliari diretti, cose che nella giurisdizione spagnola, all’ora di rilasciare qualcuno in libertà in attesa di processo, contano. [Read More]

Barcellona: Chiamata alla solidarietà dopo la rioccupazione di Can Vies

Da lunedì 28 di maggio, data dello sgombero del Can Vies, storico centro sociale occupato da 17 anni, sono scaturite giornate di manifestazioni, cortei e scontri; il numero dei detenuti si avvicina purtroppo a novanta compagni e compagne, ma fortunatamente l’esito riguardo alla casa è stato piuttosto positivo: ce la siamo ripresa!!! Adesso è in programma la ricostruzione.

E’ stato creato un sito di crowdfunding per pagare la ricostruzione (una parte dell’edificio è stato demolito, prima che bruciasse la gru dell’impresa incaricata durante il secondo giorno di scontri) e per le spese legali.
Stiamo ultimando anche la traduzione in italiano della pagina e del video, finora ancora in catalano.

Maggiori info sul sito http://www.verkami.com/projects/9257-refemcanvies

Che viva la solidarietà!!

Barcellona: Nuove tecniche repressive e riflessioni sullo sgombero di Can Vies

Nuove tecniche di repressione in Spagna. Gli sbirri hanno circondato e bloccato una parte del corteo, obbligando quindi i fermati a farsi identificare e filmare con vestiti che erano in possesso degli sbirri, facendo indossare forzatamente giacche e cappucci dopo aver allontanato chi poteva riprendere la scena. Ci sono però dei filmati dall’alto (il quartiere di Snats è molto solidale).
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