Con una riunione tanto necessaria quanto intensa e partecipata, la rete di Abitare nella crisi mostra di voler maturare ancora per poter gestire la formidabile mole di impegni che un’emergenza abitativa in costante aumento pone davanti ai movimenti. Sul tema della casa, infatti, è possibile registrare un crescente rancore per un diritto primario sempre più disatteso, basti pensare all’aumento della “domanda di intervento e di produzione di conflitto” legata al tema dei mutui, come al tema della cancellazione e della vendita delle case popolari. Un salto di qualità quindi appare ineludibile, per non accontentarci di resistere, evitando che sia dal punto di vista sociale che delle dinamiche repressive la controparte riesca a prenderci le misure.
Manovre come quella messa in moto a Padova nei confronti del comitato di lotta peraltro già crollata tramite il respingimento delle misure cautelari ordinate dalla procura, come i processi coercitivi ed i dispositivi di legge predisposti hanno del resto proprio l’obiettivo dichiarato di fermare il conflitto che i movimenti avevano avuto modo di alimentare, depotenziandone la capacità di rappresentare una concreta minaccia. [Read More]