Il movimento antagonista berlinese stra esprimendo, nonostante le difficoltà materiali dovute alla pandemia da nuovo coronavirus, una vitalità e capacità di mobilitazione che non si vedeva da tempo.
Nel corso dell’ultimo anno in tutte le sue forme di proposta politica sui temi che da sempre sono nell’agenda di questa città, come antifascismo, ecologismo, internazionalismo e lotta alle speculazioni immobiliari (al quale si è aggiunta la lotta al “negazionismo” della pandemia), ha sempre messo in campo numeri e pratiche che lo rendono tra i movimenti più all’avanguardia in Europa.
Questo nonostante una situazione che vede spesso collettivi, spazi liberati e squat essere sotto attacco sia degli interessi privati che istituzionali.
Nel corso di questo ultimo anno sono diversi gli sgomberi di spazi, spesso protagonisti di esperienze ultradecennali, messi a segno nella capitale tedesca, al quale comunque si sono registrate risposte di massa e radicali.
Ci offre un quadro di questo ultimo anno di mobilitazioni una compagna italiana che vive a Berlino con la quale parliamo anche dei rapporti tra il movimento e la giunta rosso – rosso – verde che guida la città.