Torino: Le critiche al Progetto MOI

Nelle cronache cittadine, le manifestazioni di scontento dei primi giorni di dicembre nei confronti dell’operato dell’équipe di management da parte degli abitanti dell’ex Moi sono state ricondotte agli interessi materiali di pochi di loro, che sarebbero interessati probabilmente a protrarre le proprie attività illecite [come friggere pollo e patatine o tagliare i capelli?] presenti all’interno del Moi. “La Stampa” ha addirittura parlato di «racket dei posti letto e molto altro», che sarebbe gestita da un paio di individui, che non si capisce come mai non vengano arrestati se sono loro i capi a volto scoperto della protesta.

Il Comitato non approva certo la violenza fisica, ma sottolinea il clima di tensione che si è aggravato nelle ultime settimane. Molto abitanti sono estremamente preoccupati del proprio futuro e di quello dei propri figli, e non stupisce se soprattutto coloro che per molte ragioni sono più instabili psichicamente possano compiere azioni violente, che offrono appigli per maldisporre ulteriormente la cittadinanza verso gli abitanti del Moi nel loro complesso. [Read More]

Berlino: Rigaer 94. Appello alla resistenza

Lo stato di polizia fa uso di tutte le armi alla sua portata: lunedì 18 dicembre sono stati pubblicati circa 100 visi di persone che hanno partecipato agli eventi di Amburgo. La campagna di stato ha infine abbandonato la maschera dei procedimenti penali e ha lanciato la macchina del fango che dovrebbe piegare ogni resistenza. Facciamo in modo che questi incidenti, questo attacco generalizzato agli ultimi elementi sociali e resistenti che rimangono non passino sotto silenzio. Bruciare questa società di informatori e assassini e fascismo è un dovere ancora incompiuto.

È evidente a ogni essere umano che l’episodio di Amburgo era assolutamente necessario. Le bugie e i falsi dibattiti delle autorità repressive, del sistema conformista e dei media di estrema destra non sono riusciti a riscrivere la riuscita della resistenza contro il G20. In uno dei regimi democratici più sicuri di sé, con un apparato di violenza diversificato e un’immagine di invincibilità, diecimila persone hanno osato insorgere, correre grandi rischi e serie conseguenze per la loro vita. Un miscuglio di azioni offensive, di protesta e di resistenza hanno trasformato il summit delle potenze dominanti in un disastro. Un disastro per il marchio di Amburgo, della Germania e per i più potenti stessi, il cui incontro più importante ha ormai un futuro imprevedibile. [Read More]

Lucento (Torino): Nuova occupazione in città! Nasce l’Edera squat

TRATTATO DI BOTANIC(A) INFESTANTE
Capitolo 1: Case vuote, case occupate, case murate

Non per decoro, non per un qualche interesse per la struttura, non per “riqualificarla”, non per darle nuova vita. Allo sgombero, in data 13/12, del Fenix, piccolo stabile di due piani all’angolo tra Corso San Maurizio e Via Rossini, non si riesce a trovare una ragione, se non quella di imporre nuovamente la legalità, ed il conseguente abbandono, su uno spazio precedentemente illegale, ma vivo e vissuto. La solerzia di polizia ed operai nel mettersi a servizio della legge e di chi ne fa le veci da queste parti (M5S ed Appendino) raccontano di più del triste servilismo di queste persone. Sono la rappresentazione di istituzioni che impongono l’abbandono, la chiusura, lo svuotamento fisico, culturale e sociale piuttosto che permettere la deviazione dal tracciato della legalità e della normalità di uno spazio autogestito, accessibile e fresco dell’inaugurazione di una biblioteca, già teatro di incontri, distribuzione di materiale informativo, proiezioni, concerti, presentazioni di libri e molto altro. [Read More]

Torino: Fenix Frost Dance. Sullo sgomabero di Fenix

13 dicembre 2017, alle 6 del mattino la digos sfonda la porta di Fenix. Festeggiano l’anniversario della strage di Stato come Cristo comanda. Sul ghiaccio dei giardini irreali scivola lo sgombero che svela definitivamente il volto della giunta comunale 5 stelle. La giunta del dialogo con i centri sociali, squat e periferie varie. Propaganda elettorale, parole al vento cui non abbiamo mai creduto. E i fatti lo dimostrano: dopo lo sgombero strisciante del MOI, lo sgombero ghiacciato di Fenix. Nessuno fa sgomberi sotto zero, ma a Torino si può. Lo vogliono tutti, il PD e la Lega che l’hanno invocato fin da maggio, lo vuole il tablet neo-qualunquista Cronaca qui…
Ma la responsabilità politica principale è della giunta pentastellata. Dopo solo 5 giorni dall’occupazione del 13 maggio, avevano già deciso che l’occupazione di Fenix è una questione di ordine pubblico, presentando denuncia “alle autorità competenti” per “Occupazione Abusiva” “affinché provvedano a quanto di rispettiva competenza”. (assessore al Bilancio S. Rolando, consiglio comunale del 29-5-2017). Altroché dialogo con le esperienze di autogestione. E Fenix è un’esperienza storica che continua a rinascere dalle sue ceneri. Da quel giorno di metà maggio tutto è in mano agli sbirri, ben contenti di “lavorare” per estirpare il “crimine”. [Read More]

Torino: Fenix sgomberato, ci vediamo in centro!

Questa mattina 13 dicembre (1312) viene sgomberato il Fenix,occupazione anarchica nata esattamente sette mesi fa. Lo spazio aperto e liberato ha ospitato e dato vita a diverse iniziative: concerti, presentazioni di libri,assemblee di altri collettivi della città, laboratori e incontri ludici con i bambini,cinema bellavita, l’autoproduzione di testi e una distribuzione di libri. Le energie delle persone che insieme, attraverso l’autogestione, hanno permesso a Fenix di rinascere si sono manifestate in un continuo di incontri, scambi e relazioni spontanee e disinteressaterendendo possibile che la casa e il parco intorno fossero davvero come vivi e pulsanti di passione. Giusto una dozzina di giorni fa era stata inaugurata la biblioteca autogestita con la “cena per un libro”.
Purtroppo la vita in questa società non si può esprimere al di fuori della gabbia e delle leggi dello stato, così in quattro e quattro otto per mano di poliziotti asserviti e lavoratori senza dignità il Fenix viene sgomberato e torna nell’oblio dell’abbandono. La giunta comunale vanta infatti sullo stabile un bel progetto di muratura finestre con tanto di sigillo per dichiarare il posto sotto sequestro. Ecco che di nuovo un gruppo di inutili e falliti detentori del potere emette sentenze di sgombero e pone fine a un progetto spontaneo di conoscenza e cultura. Un progetto che non chiede un soldo, funziona ed è veramente costruito “dalbasso”, rispondendo a reali esigenze e desideri. Siamo certi che a parte il distruggere, annullare, sgomberare, la nuova giunta, che si riempie la bocca di partecipazione e “democrazia diretta” continuerà a non essere in grado di proporre nulla di utile o interessante se non preoccuparsi di ripulire il centro in vista dell’ostensione della sindone.
Le persone che hanno fatto vivere Fenix continueranno a testa alta a provare a vivere secondo i propri modi e desideri, tentando sempre di ribaltare il sistema del potere.
Ad ogni sgombero 10 100 1000 occupazioni! [Read More]

Torino: Solidarietà al Fenix sgomberato

Le esperienze di autogestione, come sempre, vengono represse con tutti i mezzi e gli uomini necessari. Non c’è spazio in questa asettica e malata società per l’azione diretta e qualunque alternativa sociale e politica che esca dai binari prefissati dal potere. La politica ambigua ed infame dei Cinque Stelle si è accalappiata i favori di alcune aree ingenue di movimento con uno specchietto per allodole vecchio quanto purtroppo efficace: le promesse di dialogo con gli spazi occupati. Dialogo che qualcuno ha accolto come segnale positivo, ma che è chiaramente un’arma pulita e facile per svuotare ogni esperienza di autogestione e occupazione di tutto il suo potenziale sovversivo. La normalizzazione, infatti, smorza la tensione e fa perdere il senso stesso della costruzione di queste alternative dal basso. Il Fenix non ha mai accettato compromessi, ed ecco la risposta: in data 13.12 è stato sgomberato e murato. Una realtà intensamente vissuta negli ultimi sette mesi, sette mesi in cui iniziative di vario genere hanno aperto uno squarcio nel pieno del centro e del salotto torinese. E’ stato uno spiraglio alternativo di vita di chi, dal rifiuto di un’esistenza votata al profitto è stato in grado di creare concretamente la propria risposta, e lo ha fatto in modo spudorato e palese, nel centro città, apertamente a testa alta. E questo è una spina nel fianco per l’amministrazione, lo è per la magistratura, che come ingranaggio ben oliato di uno stato decadente distrugge qualunque realtà minacci di evadere dal controllo; ed ecco le forze dell’ordine, come pedine asservite ed automi senza identità propria che eseguono ogni ordine venga impartito, a sfondare le porte del Fenix all’alba di un mercoledì torinese, più gelido e grigio del solito. Finestre e porte sono state murate, ma il vissuto e i legami non si cancellano né con i mattoni né con i sigilli: non è la fine di nulla.
Siamo e saremo ovunque e sempre infestanti contro l’oppressione. [Read More]