Torino: La polizia italiana… lavora e non si stanca

Brusco risveglio questa mattina per alcuni spazi occupati della città di Torino. Una nuova maxi-operazione poliziesca ordita dalla questura cittadina per punire le pratiche di resistenza e contestazione seguite allo sgombero dell’Ostile nella giornata del 10 dicembre 2009. Alle 6.30 di questa mattina poliziotti e Digos fanno la loro irruzione, sfondando le porte, al centro sociale Askatasuna e all’Asilo occupato di Torino, al Mezcal squat di Collegno e al Barocchio squat di Grugliasco.

Entrano di soppiatto alla ricerca di persone, “armi”, travisamenti. L’operazione, queta volta, porta la firma del pm Rinaudo. Il “bottino” del pm tocca 16 persone, portandone in carcere 3, ai domiciliari 4 e sottoponendone 9 all’obbligo di firma.
I reati imputati agli indagati sono i soliti: resistenza, lesioni, travisamento e varie “aggravanti” che non guastano mai per fare numero e curriculum . Tra le altre spicca sempre, per l’uso scientifico che se ne fa, quella relativa al fatto di aver compiuto il “crimine” in più persone. E’ la pratica collettiva che viene messa sotto accusa. Il fatto di aver resistito in più persone ad un atto ignobile come lo sgombero di uno stabile inutilizzato in quartieri sempre più preda dell’immobiliare. Si pensa così di colpire e punire una resistenza e una contestazione legittime che quella sera furono la naturale risposta ad un’operazione repressiva e di chiusura di uno spazio sociale.

Ancora una volta, è l’uso politico-intimidatorio della misura cautelare (in assenza cioè di qualsiasi processo) a scandire senso e finalità prime di simili operazioni. Una volontà di intimidazione e disciplinamento che incontra non di rado le aspirazioni di carriera di pubblici ministeri noti per le proprie inclinazioni liberticide. Puntuale come sempre la scelta dei tempi, giusto sul finire dell’esposizione della Sindone e l’ordinato svolgimento delle elezioni regionali, per non disturbare manovratori e gendarmi. [Read More]

Sei mandati di cattura a Torino

  Sei mandati di cattura a Torino


Torino, Lunedi’ 28 Febbraio, circa alle 6.30, agenti della Celere, dei ROS, dei Carabinieri e della Digos hanno effettuato quattro perquisizioni (in una abitazione privata, all’Asilo Occupato, alla Cascina Occupata ed al Barocchio Occupato), accompagnati da sei mandati di cattura. I mandati si riferiscono alla giornata del 31 gennaio 2000, quando alla sentenza di condanna per Silvano Pellissero seguirono scontri con la polizia. Durante l’assedio dell’Asilo, dove si erano rifugiati i manifestanti, i cameraman di Rete7 avevano cercato di filmare la casa ed i partecipanti ai disordini. Alcune persone erano intervenute per impedirglielo, togliendoli la telecamera. L’accusa parla dunque di rapina impropria e rapina aggravata (quest’ultimo per solo tre degli arrestati). I mandati di cattura sono stati firmati dal PM Onelio Dodero, che ha condotto l’inchiesta. Sei gli accusati, di cui quattro catturati e rinchiusi nel carcere delle Vallette: Giuseppe, Andrea, Marco, Mauro, Cristian e Valerio. La telecamera non è stata ritrovata durante le perquisizioni. Non sembra siano stati fatti danni come al solito, ma in diversi casi le perquisizioni sono state effettuate senza che gli sbirri fossero accompagnati dai perquisiti, che in maggioranza sono stati detenuti tutti assieme. Chi volesse notizie dirette puo’ telefonare a Radio Black Out, il numero è 011-58.06.888

(da Isole nella Rete)