Qualche giorno fa il sindaco di Genova Doria ha fatto un giro per il Centro storico con il prefetto
Musolino per indicargli i punti sensibili della riqualificazione che la sua Giunta vorrebbe finalmente
realizzare dopo le tante chiacchiere, promesse e delusioni degli ultimi anni.
Facciamo un passo indietro, andiamo al 2004, quando Genova era Capitale europea della cultura
e la riqualificazione del Centro storico sembrava imminente, e traiamo alcuni spunti di riflessione
dai frammenti di un articolo dell’epoca sulla zona più “delicata” all’interno di quel progetto, il Ghetto.
VICO UNTORIA
Qui c’era il Ghetto ebraico e ai giudei del 1600 (sefarditi, dunque di origine iberica) pare venisse imposto di
sostare, nelle feste comandate della cristianità, sotto le immagini sacre (madonne, cristi, santi di ogni genere
e categoria) poste nelle nicchie (oggi vuote) di Vico del Campo, Vico Untoria, Piazzetta Fregoso, Vico delle
Cavigliere, Vico dell’Olio, Vico della Croce Bianca, Vico degli Adorno e – insomma – per farla breve, di tutti i
carrugi che stanno a ridosso di Via del Campo.