Genova: Occupazione temporanea in Vico Del Duca

Testo distribuito l’11 settembre in via Garibaldi e in zona Maddalena durante la temporanea occupazione di Vico del Duca e, la sera, alla festa del PD durante l’intervento di Marco Doria.

A.A.A. prendesi casa… in tempi di crisi.

Come ogni anno Genova accoglie in piazza Caricamento la Festa Democratica.
Tra uno stand della Folletto, una piadina romagnola e dibattiti di basso livello il Partito Democratico rivela sempre di più la sua natura: un partito di amministratori in un epoca in cui amministratore coincide sempre più con affarista. Da anni non ha neanche più pretese pseudoriformiste, più che altro il PD fa affari. Li fa sulla sua Festa, dove le paghe sono misere e in nero, li fa sul Terzo Valico, li vorrebbe fare sulla Gronda.
A livello nazionale i suoi dirigenti sono perfettamente inseriti nella casta, intenzionati a rimanere al potere e in perfetta linea con le direttive europee sulle misure economiche e sull’austerity.
Dove il PD non fa affari, difende quelli altrui. Un partito di affaristi non può che governare in nome dell’economia, difendendo il profitto, privatizzando, svendendo, garantendo la speculazione edilizia e immobiliare.

Ieri alla Festa Democratica si parlava di casa (“A.A.A. Cercasi casa in tempi di crisi”). Non siamo andati a dire la nostra. Cosa dovremmo dire a chi parla di cose che non conosce? O a chi, se le conosce, si trova nell’impossibilità materiale di poterle affrontare? In un comunicato stampa del Ferragosto scorso in riferimento alle occupazioni di piazza delle Vigne 4 e vico Untoria 3 la Giunta invitava al dialogo e dichiarava di “prestare la massima attenzione all’emergenza casa” e di porsi in continuità con l’amministrazione precedente.
Si riferiscono forse all’Agenzia sociale per la Casa creata dalla Giunta Vincenzi, quella che pone come criteri minimi per potervi accedere un reddito tra i 10500 e i 30600 euro e non avere mai avuto sfratti per morosità?
Viene da ridere e verrebbe da chiedersi dove dovrebbero vivere i disoccupati, i clandestini, i precari, i lavoratori in nero, gli sfrattati… ma abbiamo poca voglia di stare a scherzare.
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Genova: Comunicati di solidarieta’ con Giustinani 19 sgomberato

La solidarietà dei vicini di casa! – clicca qui

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Esprimiamo piena solidarietà alle compagne e ai compagni, che da ottobre dello scorso anno hanno occupato lo stabile di via Giustiniani 19. Lo spazio di via giustiniani in questi mesi è diventato un luogo aperto di incontro e punto di riferimento nel centro storico di iniziative politiche e sociali. Rifondazione comunista crede che lo sgombero di oggi riproponga drammaticamente il problema della mancanza di spazi liberi in città. La crisi colpisce soprattutto i ceto meno abbienti, quelli che subiscono la scure dei tagli allo stato sociale, ai servizi pubblici locali, e quindi esperienze di autogestione di spazi diventano anche una risposta concreta alla mancanza di politiche sociali delle istituzioni locali.
“Chi occupa, preoccupa” perchè insieme possiamo organizzarci  e dar vita ad una opposizione ampia e forte contro le politiche neoliberiste che avvantaggiano i grandi gruppi economici e finanziari , colpiscono i diritti delle popolazioni e devastano parti importanti del territorio (terzo valico, gronda). Lo sgombero non è quindi la risposta al problema, ma anzi lo amplifica perchè priva i cittadini di un luogo di incontro all ‘ interno del quartiere e della città. Oggi ci sentiamo meno sicuri e più poveri e soprattutto lo sono quelle ragazze e quei ragazzi di san bernardo che in questi mesi hanno usufruito del doposcuola popolare e gratuito organizzato proprio all’ interno della casa occupata.

Sergio Triglia,
segretario Rifondazione Comunista
Federazione di Genova

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Siamo arrivati al penultimo giorno di presidi antiesproprio e nonostante le rassicurazioni di alcuni sindaci locali, secondo cui sarebbero stati sospesi, abbiamo preferito mantenere i presidi, in quanto fidarsi è bene non fidarsi è meglio.
Soprattutto sono stati gli abitanti a richiederci di presidiare, a testimoniare come ci sia sempre una maggiore connessione tra il movimento no tav terzo valico e le popolazioni espropriate.
Connessione con tutto il movimento, dove non ci sono buoni e cattivi, dove tutte le pratiche ed i percorsi hanno pari dignità, per questo testimoniamo la massima solidarietà e vicinanza ai compagn* della Casa Occupata di Via dei Giustiniani che martedì sono stati sgomberati dalla loro casa, da un luogo che era abbandonato all’incuria ed era diventato un centro di cultura e aggregazione sociale.
Quell’aggregazione  che si è concretizzata ieri sera quando, verso le 20:30, un corteo pacifico e improvvisato, di circa 200 persone, non spaventate dal continuo terrorismo mediatico e menzognero di possibili denuncie, si è presentato fuori dal Comune di Ceranesi, passando per le via di Campomorone, dove da lì a poco si sarebbe tenuto un incontro tra il Cociv e le persone sotto esproprio della zona.
La solidarietà e il calore degli abitanti è stata a dir poco commovente: siamo testimoni del nascere di una grande coscienza collettiva che sta portando sempre più persone a rendersi conto di quanto sia importante scendere in piazza a manifestare le proprie idee e a difendere i propri diritti.
Ci teniamo a sottolineare come il corteo di ieri sera e tutti i presidi finora svolti abbiano sempre visto a braccetto bambini, ragazzi, genitori, persone anziane, centri sociali, tutti uniti da un unico obiettivo, da un’unica causa, ma con tanta voglia di confrontarsi e di conoscersi.
Per la cronaca, alla fine dell’incontro, il tecnico del Cociv ha preferito defilarsi passando dal retro come fa chiunque abbia qualcosa da nascondere o di cui vergognarsi, mentre noi partiamo e torniamo insieme.

 Movimento No Tav Terzo Valico della Valpolcevera

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Genova: Occupato vico Untoria 3 dopo lo sgombero di Giustiniani19

Ci togliete la casa, ci riprendiamo tutto – Occupato vico Untoria 3

Oggi 12 agosto prendiamo possesso dei sei appartementi di Vico Untoria 3, nel Ghetto del centro storico genovese. Li occupiamo perché siamo tutti senza una casa, da quando, martedì 7 agosto, le autorità genovesi hanno deciso di sgomberarci dalla casa occupata di via dei Giustiniani 19. Li occupiamo perché non possiamo permetterci un affitto e perché riteniamo giusto e legittimo non pagarlo nel momento in cui decine di migliaia di spazi, abitativi e non, vengono lasciati vuoti e inutilizzati dalle amministrazioni pubbliche, dalla Chiesa e da ricchi privati di vario genere per mantenere alti i livelli del mercato immobiliare. Li occupiamo perché vogliamo continuare a vivere insieme, perché crediamo che l’autorganizzazione e la condivisione reale siano anch’esse modi per fronteggiare la miseria materiale e affettiva a cui l’attuale società costringe tutti quanti.
Occupiamo questo edificio consapevoli che a fine mese partirà un bando di concorso per la sua assegnazione.
I proprietari, Ri.Genova e il Comune, diranno che rubiamo le case ai poveri, che ostacoliamo un progetto sociale, un esempio concreto di sana gestione della “cosa pubblica”.
Non è così. Abbiamo letto il bando e abbiamo capito le reali intenzioni del Comune e di Ri.Genova su questo edificio e sulla generale riqualificazione di questa fetta di centro storico.

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Genova: Comunicato di Giustiniani19 – “Dalle valli ai vicoli…”

DALLE VALLI AI VICOLI CI RUBATE LE CASE
CI RIPRENDIAMO TUTTO. AVANTI TUTTA!

Con questa frase partiva il corteo da Via dei Giustiniani dopo lo sgombero della casa occupata per arrivare in Piazza delle Vigne 4 nel nuovo stabile occupato.

Mai come ora è più reale ed attuale questo concetto a Genova, dove, se da un lato in Val Polcevera il Cociv tenta di espropriare le case per fare spazio a cantieri di un’opera tanto faraonica quanto inutile, nel centro storico è avvenuto lo sgombero della casa con un’operazione meschina e affatto casuale. Non a caso, gli occupanti, da subito vicini e impegnati nel blocco degli espropri di terreni e abitazioni nelle valli, hanno in questi mesi creato un forte legame con la popolazione dando manforte alla loro lotta. Questo ha creato timore negli uffici questurini, che temendo una seconda Val Susa, hanno attuato lo sgombero.

Hanno creduto con questa operazione di poter bloccare il nostro impegno nella lotta contro il terzo valico e l’alta velocità. In realtà, impedirci di essere partecipi fisicamente agli espropri non ha indebolito la lotta nelle valli, rafforzandone anzi i rapporti e la solidarietà di chi ha visto in noi amici e compagni con cui si è intrapreso un percorso mirato al blocco dei cantieri e alla salvaguardia di questa vallata, già fortemente colpita da cementificazione e industralizzazione negli anni 80.

La nostra posizione non è limitata al blocco degli espropri ma è spinta dalla contrapposizione al progetto alta velocità, una mastodontica opera di cui è chiara l’inutilità per i cittadini delle valli, mentre si aprire la possibilità di creare una grande cassa per le tasche dei soliti speculatori del cemento.

Ma più di questo, è nei gesti quotidiani di questa lotta che abbiamo stretto un rapporto forte e concreto con gli abitanti delle valli, nei pranzi e cene allo stesso tavolo, nella condivisione dei momenti di attesa, cercando un passatempo mentre si aspetta l’arrivo di Cociv, Digos e forze dell’ordine, contaminando e facendosi contaminare, rafforzando sempre più la certezza di aver trovato nuovi complici, alleati nel percorso che abbiamo deciso di intraprendere.

Abbiamo deciso, tornando alla città, di rioccupare per rilanciare la nostra intenzione di prendere i luoghi lasciati all’abbandono in attesa di speculazioni, migliaia di alloggi mai assegnati, e palazzi storici in rovina. In risposta all’operazione poliziesca messa in atto ci siamo ripresi spazi che ci sono stati tolti per continuare a vivere in comune.

Nonostante la repressione dello stato, non finiremo mai di reagire e riappropriarci di tutto quello di cui sentiamo la necessità, quello che ci siamo presi finora è solo una parte di quello di cui abbiamo bisogno.

I COMPAGNI E LE COMPAGNE DI GIUSTINIANI 19

Genova: Sull’infame sgombero di Giustiniani19 e la resistenza in Val Polcevera

TERZO VALICO E CASE OCCUPATE, NON UN PASSO INDIETRO.
Questa mattina, 7 agosto, intorno alle 9 la Digos di Genova ha trattenuto un compagno che si era recato in questura per le firme quotidiane a cui è costretto, spogliandolo e sequestrandogli le chiavi della casa occupata di via dei Giustiniani 19 e il cellulare in modo che non potesse avvisare i compagni. A quel punto poliziotti, Digos e scientifica, sono entrati nella casa con le chiavi, mentre altri si son calati dal tetto. La casa, occupata il 29 ottobre scorso, è stata sgomberata. Sotto il posto si sono subito recati numerosi solidali che son stati caricati due volte. E’ molto importante sottolineare che proprio in questi giorni a Genova, in Val Polcevera, sono in atto gli espropri ad opera del COCIV e della Questura per la realizzazione del Terzo Valico. Espropri che fino ad ora, son stati tutti respinti dai NoTav e dagli abitanti delle zone da espropriare, tramite presidi permanenti e molto partecipati. Anche in questo momento son in atto quattro blocchi, due a Trasta, uno a Borgo Fornari e uno a Ceranesi. E’ evidente che la politica infame che sottointende gli espropri per la realizzazione del Terzo Valico e lo sgombero di una casa occupata in centro città, da parte della giunta di Marco Doria e della questura genovese, sia la stessa, e che quest’operazione sia rivolta ad intimidire le mobilitazione di questi giorni. In risposta allo sgombero è stato occupato un palazzo in piazza delle Vigne 4, per stasera è prevista un’assemblea per organizzare nuove mobilitazioni e momenti di condivisione. Invitiamo chiunque a venire a Genova ad appoggiare i blocchi contro gli espropri e le iniziative della Casa Occupata.
Giù le mani dalle case occupate e dalle valli in lotta.
Nei prossimi giorni farà molto caldo!

CASA OCCUPATA GIUSTINIANI 19

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