Romania: Reclaim the Fields Camp 2011 – 21-30 Settembre in Rosia Montana, Romania

  Romania: Reclaim the Fields Camp 2011 – 21-30 Settembre in Rosia Montana, Romania


Reclaim the Fields Camp 2011

21-30 Settembre in Rosia Montana, Romania

Cibo, terra, semi, acqua e conoscenza indigena sono troppo importanti per essere mercificati e centralizzati nella ben nota maniera capitalistica. Resistiamo all’idea di fare del profitto dai nostri stili di vita. Lavoriamo e pratichiamo una maniera consensuale di vita contadina, alternativa e di agricoltura collettiva. Per questo Reclamiamo il Campo! (Reclaim the Fields!)

Dichiariamo la nostra solidarietà con le persone di Rosia Montana che hanno difeso la loro terra per 10 anni contro l’accaparramento, il furto e lo sfruttamento di terre da parte di criminali corporazioni. Rosia Montana è una cittadina nelle Montagne Apuseni in Romania, minacciata di essere distrutta dal progetto di costruzione di una mina d’oro nel nome del profitto.

Ci sono molte altre lotte per l’accesso alla terra in Europa e altrove, e molte storie da raccontare ed esperienze da condividere. Se sei o sogni di essere un* contadin*, un* giardinier* urban*, un* pescatore/rice sostenibile, un* apicoltore/rice, un* attivista … unisciti a noi al 3° campeggio di Reclaim the Fields, che si terrà a Rosia Montana dal 21 al 30 Settembre 2011.

Vogliamo creare uno spazio comune tutt* insieme_condividere esperienze e realtà_scambiare conoscimenti e abilità_far crescere il movimento_mettere insieme le nostre energie_rinforzare i movimenti e le lotte locali_trovare la connessione tra di noi e con altri movimenti anti-capitalisti e anti-colonialisti_celebrare insieme le nostre lotte

Spargiamo le sementi della resistenza e cresciamo insieme questo campeggio!

Durante il campeggio, si terrà l’Assemblea Generale di Reclaim the Fields, per ascoltare aggiornamenti dalle campagne negli ultimi due anni e guardare avanti al futuro della costellazione. Creeremo opportunità per informarsi sull’accesso alla terra e la sovranità alimentare, faremo piani reali e scambieremo semi, idee per azioni dirette, resistenza, pratiche agricole, questioni di genere.

Il programma è partecipativo e includerà una gran varietà di laboratori, attività pratiche, eventi culturali e soprattutto tempo di conoscersi per condividere e apprendere. Dipendiamo dai contributi di tutt* i/le partecipanti, quindi se vuoi fare un laboratorio, se sei un* artista, un collettivo o hai altre conoscenze che vuoi condividere, contattaci e contribuisci alla ricchezza del campeggio. Le proposte di programma dovrebbero essere spedite entro il 1° di luglio.

La cucina e la logistica del campeggio sono gestite collettivamente. Tu sei quindi parte del campeggio. Vogliamo che questo campeggio sia accessibile ai bambini e organizzeremo collettivamente uno spazio dedicato a ciò, dove tutt* potranno partecipare.

Chiederemo donazioni, ma le persone che hanno difficoltà a venire al campeggio per ragioni finanziarie, possono contattarci e cercheremo di trovare un supporto monetario per far sì che possano venire. Guarda su www.reclaimthefields.org per maggiori informazioni e per registrarti il prima possibile.

Contatto: camp2011 [at] reclaimthefields [dot] org

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COSTRUIAMO INSIEME IL PROGRAMMA DEL PROSSIMO CAMPEGGIO DI RECLAIM THE FIELDS

Nell’ultima assemblea, numerose idee sono venute fuori per il contenuto del campeggio. Ora, il processo sta andando avanti, dando forma al programma. In questo processo collettivo è molto importante il contributo di ognun*! Quindi, se vuoi fare un laboratorio, se sei un artista/collettivo e vuoi fare una performance, o conosci persone che vogliono contribuire al programma del campeggio, per favore faccelo sapere a “program [at] reclaimthefields [dot] org” prima del 1° giugno! Abbiamo anche bisogno di persone che si compromettano nella preparazione del campeggio stesso. Speriamo di sentirci presto!

Il team per il programma…

IMPORTANTE: se vuoi aiutarci a costruire il campeggio puoi contattare i diversi gruppi a:

program [at] reclaimthefields [dot] org Programma/Metodologia

fundraising [at] reclaimthefields [dot] org Raccolta fondi

logistics [at] reclaimthefields [dot] org Logistica

camp2011 [at] reclaimthefields [dot] org Domande generali sul campeggio

caravan [at] reclaimthefields [dot] org Progetto di carovana all’est europeo per promuovere il campeggio

easterneurope [at] reclaimthefields [dot] org Contatti di persone o gruppi interessati al campeggio

O se vuoi far parte del team che organizza il campeggio, registrati alla mailing-list qua sotto:

http://lists.reclaimthefields.org/mailman/listinfo/camp-working-group

Reclaim the Fields


Roma: Comunicato sullo sgombero di 3njoy Pirateria

  Roma: Comunicato sullo sgombero di 3njoy Pirateria


Roma – Comunicato sullo sgombero di 3njoy Pirateria

Ovunque e comunque 3njoyPirateria

Venerdi 12 agosto all’alba blindati di polizia e carabinieri comandati dalla digos hanno militarizzato tutta la zona tra via Ostiense, Piramide e San Paolo per eseguire l’ordine dello sgombero di 3njoyPirateria.

Il fine settimana di ferragosto e’ perfetto per tali ordini: citta’ deserta, decoro urbano in atto e programma citta’ sicura in esecuzione, il tutto per isolare e rendere invisibile qualsiasi protesta.

Uno sgombero annunciato dai cantieri che ci stavano fagocitando. Alle spalle il progetto “Citta’ dei giovani” che pretende, con ristoranti e centri commerciali, di riqualificare e dare nuovo lustro alla zona; davanti quello per la tangenziale appaltato alla Cimolai, con la costruzione dell’immenso ponte a vele, non ad accesso pedonale. Entrambi enormi serbatoi di denaro da far sparire piu’ che investire in reali esigenze del quartiere o delle collettivita’. Un’area velocemente trasformata da zona popolare sorta a ridosso dell’antico polo industriale dell’ostiense a quartiere divertimentificio con costi al mq non piu’ accessibili ai piu’.

Da diversi anni vivevamo con l’incudine dello sgombero sopra la testa, sancito burocraticamente la scorsa estate [luglio 2010] in una stanza della regione lazio.

La solidarieta’ attiva ha fatto in modo che cio’ non avvenisse ed ha permesso la mattina del 12 agosto di poter, velocemente, recuperare tutte le nostre attrezzature faticosamente assemblate in 16 anni di vita.

A 3njoyPirateria non era nuova questa prassi, circonvallazione Ostiense era il terzo luogo dove era approdata, una storia che ha inizio nel 1993 sotto il ponte di ferro nell’ex capitaneria di porto, per passare a porta portese dove tra finte contrattazioni e delibere improponibili ci obbligano a migrare in quella struttura che erano i Mercati Generali.

Da 16 anni vivevamo li’ praticando autogestione condividendo azioni e pensieri sotto l’insegna della liberta’ e contro ogni potere costituito, in continua trasformazione e mutuazione; nuove energie stavano dando vita ad identita’ svincolate dalle regole del profitto e della mercificazione scegliendo la qualita’ delle interazioni e delle relazioni contro ed oltre la morte del quotidiano.

Non sara’ questo sgombero a fermare le nostre menti ed i nostri corpi allenati a tarantelle estive ed azioni rapide. Abbiamo ancora molto da esprimere e la strada e’ gia’ stata presa da tempo, non sarranno tangenziali, progetti truffa, perquisizioni o imprigionamenti a farci cambiare idee, spieghiamo le vele per navigare con orgoglio senza scendere a compromessi nei mari della nostra citta’ e dove sara’ necessario, ribadendo che autogestione e liberta’ non sono parole da propaganda elettorale ma pratiche quotidiane individuali e colletive.

Pronti ed intrepidi a liberare porti nel mare delle coscienze addormentate! Ci hanno speronati non affondati! All’erta: la bandiera e’ issata, gli uncini affilati, sempre tesi ad un nuovo arembaggio!!!

Con amore la ciurma tutta!

3njoy Pirateria


Reggio Emilia: Dalla realizzazione del sogno al sogno realizzato

  Reggio Emilia: Dalla realizzazione del sogno al sogno realizzato


DALLA REALIZZAZIONE DEL SOGNO AL SOGNO REALIZZATO

COMUNICATO STAMPA

Oggi abbiamo occupato una casa cantoniera per esprimere il nostro bisogno di spazi in questa città che non dà spazio alle neo-situazioni che non siano la solita discoteca. In un epoca dove siamo abituati a vivere sotto sconvolgimenti atomici, guerre tribali e controllo sociale, in nome della nostra libertà di scelta e di pensiero non possiamo non proporre l’occupazione di stabili vuoti e fatiscenti presenti in città come stimolo per un futuro alternativo non basato sulla mercificazione del lavoro e del piacere con la riappropriazione e la critica alla società che ci nega presente e passato. Questa occupazione dovrà essere l’inizio e non la fine di un vivere al di fuori del pagare-lavorare-consumare-crepare. Per noi avere uno spazio come questo dà la possibilità di costruire nuovi percorsi fuori dalla logica passiva negoziante- consumatore, o ancora peggio come quasi nella totalità dei centri sociali italiani il rapporto gestore-gregario. Nell’epoca dove ci viene venduto persino il tempo e viene scambiato per il nostro piacere rivendichiamo il diritto di uno spazio autogestito. All’interno pensiamo di coltivare un orto, creare uno spazio creativo, una serigrafia, e concerti fuori dal business, cene e dibattiti, sale multimediali ad accesso gratuito e una biblioteca, spazi per creare arte al di fuori delle regole mainstream.

Lo stesso Zeitgesist ci unisce a situazioni attualmente presenti in Spagna, Olanda, Grecia, e Germania e soprattutto Svizzera. Non siamo i primi e non saremo gli ultimi. Questa è la nostra risposta al degrado in cui vengono murate case vuote in tutta la città , costringendo le persone meno abbienti a fare pazzie per arrivare a fine mese, quasi elemosinando per sopravvivere, e al continuo aumento dei prezzi degli affitti negli immobili.

Dentro questo spazio non tolleriamo da subito alcun tipo di spaccio di droga.

Per creare un luogo di aggregazione che faccia vivere le persone “sfruttando” il proprio potenziale e coltivarlo uscendo da schemi già stabiliti, creando il proprio percorso e convivendo.

Una spazio in cui la creatività non è parte del venduto o esposto ma prende parte alla costruzione del reale in quanto situazione materiale di liberazione individuale e collettiva.

Persino in una città di non grandi dimensione come Reggio Emilia la cementificazione e il degrado abitativo stanno prendendo il sopravvento.

L’autogestione è reale e tangibile in ultimo in questa operazione dal punto di vista artistico si può ancora iscrivere nel concetto di post-moderno che consideriamo però catastrofico: meglio forse i primi surrealisti, il dada berlinese e qualche pratica dei situazionisti di cui alcuni di noi hanno studiato le mosse rendendosi bene conto della crisi arte-musica-cultura-sapere in genere che stiamo attraversando e della miseria in cui esse stanno cadendo.

SQUATTER REGGIO EMILIA


Argentina: Un’altra sentenza a favore di Benetton ordina di sgomberare i Mapuche

  Argentina: Un’altra sentenza a favore di Benetton ordina di sgomberare i Mapuche


Argentina – Un’altra sentenza a favore di Benetton ordina di sgomberare i Mapuche

da culmine.noblogs.org

Comunicato della comunità Santa Rosa Leleke

Santa Rosa Leleke 30 luglio 2011

A los pu peñi (ai fratelli)

A los pu lamien (alle sorelle)

Y a la sociedad en Gral (alla società in generale)

Il 7 luglio 200, il giudice Omar Magallanes ha nuovamente dettato una sentenza di sgombero per la comunità SANTA ROSA LELEKE, come aveva già fatto nel mese di marzo, ignorando i nostri diritti come comunità mapuche e come popolo originario.

Ancora una volta la giustizia, disconoscendo totalmente il diritto indigeno, beneficia con la sua decisione il magnate italiano Luciano Benetton, che per mezzo della “Compañía Tierras del Sur” ha sollecitato lo sgombero.

Nella istanza dell’avvocato di Benetton si chiede che la polizia della provincia del Chubut si faccia carico dello sgombero, chiedendo collaborazione e assistenza poliziesca per portare avanti questa misura.

Ancora una volta ci chiediamo dove siano il riconoscimento a livello provinciale ottenuto attraverso la personalità giuridica, il riconoscimento dell’INAI ed i rilievi effettuati nella comunità Santa Rosa Leleke facendo ricorso alla legge 26.160 se il giudice, invece di riconoscere i nostri diritti, protegge i possidenti ed i latifondisti che sono venuti ad usurpare i nostri territori… Esigiamo l’adempimento dei Diritti Indigeni.

PER TERRITORIO GIUSTIZIA E DIGNITA’

MARICI WEU! MARICI WEU!

Per ogni sgombero, ci saranno dieci recuperi territoriali…

Contacto: (02945) 1541 – 7481 Rosa Nahuelquir

marici weu


Atene (GR): Sgomberata e ripresa occupazione anarchica Skaramanga

  Atene (GR): Sgomberata e ripresa occupazione anarchica Skaramanga


Atene – Sgomberata e ripresa occupazione anarchica Skaramanga

fonte: contrainfo.espiv.net [anche immagini e video]

Sgombero

Questa mattina (29 luglio) nella via Patission 61 l’occupazione Skaramaga ad Atene è stata sgomberata da ingenti forze di polizia, in seguito all’azione legale fatta dai proprietari dell’edificio. Una persona che è entrata nell’edificio per essere presente al procedimento di sfratto è stata arrestata. Un’altra settantina di persone che hanno cercato di avvicinarsi al palazzo è stata respinta dalle numerose forze di polizia.

Ri-occupazione

15.30 GMT+2: I compagni hanno rioccupato l’edificio.Riferiscono di alcuni danni e oggetti mancanti. Un’assemblea aperta è stata indetta per questa sera alle ore 18.00 presso lo squat (Patission e via Skaramaga ).

15.00 circa GMT+2: Almeno quattro squadre della polizia anti-sommossa si muovono verso l’assembramento di gente per liberare la strada. I manifestanti si ritirano nel cortile del Politecnico.

14.00 GMT+2 I poliziotti e l’Ufficiale Giudiziario stanno lasciando lo squat.La polizia ha sequestrato vari oggetti e il computer dell’occupazione.

13.00 circa GMT+2: Circa 150 persone in solidarietà sono riuniti al Polytechnio [Politecnico di Atene] e hanno bloccato la via Pathission per un’ora srotolando uno striscione, scandendo slogan e scrivendo frasi contro questa operazione di polizia sui bus pubblici che passavano.

Solidarietà

Circa 100 persone in solidarietà con l’anarchico arrestato durante il raid della polizia all’occupazione Skaramaga, si sono riunite oggi (30 luglio) presso il Palazzo di Giustizia in Evelpidon ad Atene. Il compagno, accusato di tre reati minori, è stato rilasciato e una nuova data del processo è stata fissata per il 10 agosto.

Un’incontro di contro-informazione, concernente l’incursione dei poliziotti all’occupazione Skaramaga, è stato fissato per Martedì, 2 agosto alle 19.00 a piazza Monastiraki.

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Notre-dame-de-landes (Francia): Resistenza e repressione alla ZAD – un appello alla solidarietà

  Notre-dame-de-landes (FR): Resistenza e repressione alla ZAD – un appello alla solidarietà


Francia – Resistenza e repressione alla ZAD: un appello alla solidarietà

Appello a venire alla ZAD (in francese acronimo di Zona da Difendere) a Notre Dame des Landes – Francia

Sono già due anni che nella zona riservata alla costruzione di un aeroporto, ci riprendiamo le terre e le case abbandonate. Due anni a occupare, a vivere, a organizzarci, a riflettere, a dare la caccia nel boscaglia ai geometri, ai foratori e agli altri esperti della riqualificazione. Due anni trascorsi a incontrarsi, a intessere legami, a cospirare contro questo mondo, a vedere passare i militari e gli elicotteri.

Oggi, numerosi spazi (occupati) sono convocati al tribunale in vista di un sgombero massivo, preparatorio al vuoto annunciato dai cementificatori. Se siamo qui, è per non lasciargli la piazza libera. Perché loro comprendano che non sono in terra di conquista. E allora, che sia lo stesso per gli sgomberi che si preparano… Che per loro sia un calvario e per noi una grande festa. Una grande festa perchè sappiamo che non ci cacceranno a colpi di bulldozer; che loro possono anche abbattere le nostre case, bruciare le nostre capanne, noi resteremo. Noi resteremo e questa lotta continuerà.

Riguardo i nostri processi…. L’11 agosto, diversi spazi (occupati) sono convocati a Nantes. Speriamo di ottenere un rinvio. Il 17 agosto, altri spazi saranno giudicati a Saint-Nazaire. Indiciamo un presidio davanti al tribunale alle 8h. Al contempo, dal 16 al 19 agosto, vi invitiamo allo spazio “les planchettes”, nella zad, per incontrarsi, discutere e organizzarsi.

…e quando saremo sotto sgombero….. Quando sapremo la data dell’esito del processo, vi inviteremo a venire in massa per sostenere gli spazi sotto sgombero. A partire dal 17 agosto, consultate il nostro sito zad.nadir.org per conoscere la data. Noi avremo bisogno della massima partecipazione, di energia, di materiali, di buone idee e di determinazione per difendere gli spazi che abitiamo e per fare di questo momento di sgombero un momento di lotta entusiasmante. Venite numerosi e numerose per resistere all’invasione della nostra boscaglia da parte delle truppe che tenteranno di cacciarci. Sin da subito, noi ci stiamo organizzando per accogliervi, e per elaborare una strategia dove tutte le tattiche troveranno il loro posto.

E da questo momento…. E da questo momento, se voi siete disposti e motivati, potete venire prima a perlustrare i terreni, immaginare con i vostri gruppi ciò che è possibile, aiutarci a recuperare il massimo di materiale, e restare fino al giorno fatidico. Noi non saremo disponibili quanto vorremmo, perché ci sono molte cose su cui riflettere, discutere e organizzare, però siete i benvenuti! Per informazioni, c’è un’accoglienza stabile tutti i giorni a “Le Planchettes” dalle 12 alle 14. Per tutte e tutti quelli che hanno voglia di passare da queste parti a vedere cosa succede, per tutte e tutti coloro che sono già venuti e si sono legati a questa lotta, il momento è ora o mai più. Noi abbiamo bisogno di voi.

Davanti ai distruttori degli spazi di vita e di auto-organizzazione; Di fronte ai costruttori di aeroporti e altra spazzatura di cemento ; Organizziamo la resistenza !

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Segue il testo del volantino che verrà distribuito davanti al tribunale il 17 agosto

La giustizia, al servizio del progetto di costruzione dell’aeroporto di Notre-Dame-Des-Landes

Da 40 anni nella regione, la gente sta lottando contro un progetto gigantesco e megalomane di costruzione di un aeroporto a Notre-Dame-des-Landes. Noi abbiamo raggiunto questa lotta occupando illegalmente le terre e le case che il Conseil General (autorità della regione) e lo stato hanno comprato piano piano per offrirle al gruppo Vinci nel gennaio scorso. (Vinci è il terzo gruppo mondiale di costruzione e concessione: sono infatti proprietari e co-gestiscono con lo stato “infrastrutture pubbliche”: autostrade, parcheggi, aeroporto, ospedali, carceri… NDT). Oggi, per portare a termine il suo progetto, Vinci deve fare piazza pulita sgomberando gli abitanti della zona : prima gli squat, poi gli affittuari, i proprietari e le fattorie. Noi siamo convocati al tribunale di Saint-Nazaire il 17 Agosto per una procedura di sgombero. Noi rifiutiamo di presentarci in tribunale. Noi rifiutiamo di presentarci in tribunale perché non riconosciamo la giustizia. La giustizia è uno strumento dello stato. Questo stato ci impone con la forza il progetto dell’aeroporto (e molti altri) nonostante un’opposizione di massa. Per esempio i numerosi ricorsi portati dalle associazioni che sono stati rifiutati, le diverse condanne contro manifestanti, la militarizzazione della zona, le pressioni poliziesche, la schedatura sistematica di tutti e tutte gli oppositori… Noi rifiutiamo di presentarci in tribunale perché le nostre vite qui, non hanno lo stesso valore rispetto a Vinci, leader mondiale della speculazione edile, con un profitto annuale di 1,7 miliardi di euro che sfrutta in 90 paesi e il cui Direttore Generale guadagnava nel 2005 un salario da 350 000 euro al mese. In questa lotta sono le nostre vite che difendiamo, quindi non aspettiamo che la giustizia lotti al nostro posto, essendo essa un strumento al servizio del capitale. Noi rifiutiamo di presentarci in tribunale perché rifiutiamo di recitare il ruolo che la giustizia attende da ognuno. Quotidianamente un sacco di gente è convocata per essere giudicata. Davanti alla giustizia, noi siamo solamente tenuti a obbedire, a recitare un ruolo, a vestirci bene, a rispondere educatamente alle forme di disprezzo e vessazione, ad accettare di farsi interrompere, ad aspettare il nostro turno. In una parola: a mostrarci docili e fingere di credere che la giustizia sia giusta. Perché quello o quella che non lo fa corre semplicemente il rischio di una condanna più severa. Avere problemi con la giustizia significa vedere dei magistrati decidere del corso della propria vita. Noi rifiutiamo di presentarci in tribunale perché si tratta di un processo di sgombero e noi non vogliamo essere sgomberati. Poco importa la nostra difesa, lo sgombero sarà emesso. Solamente qualche giorno o settimana potrebbero essere accordati, cosa che non cambierà ne le nostre vite, ne la lotta, ne lo stato del mondo.

Noi rifiutiamo di presentarci in tribunale perché non vogliamo parlare col giudice. Troviamo più interessante discutere tra di noi. Noi abbiamo più da guadagnare nell’incontrarci e nell’organizzarci. Noi rifiutiamo di presentarci in tribunale perché fuori il tempo è sempre più bello. Vi invitiamo tutti e tutte a raggiungerci davanti al tribunale di Saint-Nazaire il 17 agosto alle 8h. E poi alle Planchettes dal 16 al 19 agosto, per preparare la resistenza allo sgombero.

Noi non lasceremo niente! Noi non partiremo! Vinci vattene ! Presi bene raga !

ZAD