Tutto inizia alle prime ore della mattina quando operai Enel e agenti della Digos si presentano davanti allo stabile occupato in via dell’Avogadro da circa duecento persone (dove vivono richiedenti asilo e qualche famiglia italiana). Una piccola ruspa inizia così a scavare un fosso fuori dall’edificio per togliere alla radice la fornitura elettrica. Agli occupanti viene detto: “sono solo dei lavori di manutenzione, tutto ritornerà come prima”. E’ quando diventa evidente a tutti che si tratta di una presa in giro che la rabbia sale. Sul posto arrivano i reparti celere. Dalle finestre volano pietre e mattoni.
Decine di persone si riversano in strada per bloccare i lavori. E’ qui che parte una lunga giornata di resistenza e lotta che durerà per ben otto ore. Non è la prima volta che la Questura interviene per lasciare al buio gli uomini, le donne e i bambini che abitano nell’ex Aiazzone. Ma questa volta fuori il termometro segna sotto zero e l’intervento vuole impedire ogni possibilità di riallaccio. E’ da quasi due anni che l’art.5 del Decreto Lupi ha eliminato ogni possibilità per chi occupa di stipulare regolari contratti di fornitura per quanto riguarda le utenze di acqua, luce e gas. [Read More]