Saronno (Varese): 27 settembre, Corteo contro gli sgomberi e per le case e gli spazi occupati

SABATO 27 SETTEMBRE
CORTEO A SARONNO
ore 14.30 in piazza San Francesco, Saronno
CONTRO GLI SGOMBERI
PER LE CASE E GLI SPAZI OCCUPATI

Ottenere agibilità; prendersi spazi; costruire luoghi dove potersi esprimere liberamente; strappare momenti di libertà e di autodeterminazione; respirare e non più soffocare nel grigiore!
Uscire dalla noia e dalla banalità della vita preconfezionata: di questo stiamo parlando.
Uno spazio fisico può, in certi casi, riuscire a soddisfare questi bisogni; ma si deve fare i conti con la realtà circostante. [Read More]

Saronno (VA): Comunicato sullo sgombero del TeLOS

Sul perchè

Diciamolo subito e chiaramente: che uno spazio occupato e non chiuso su se stesso ma rivolto in fuori, deciso a mettere i bastoni tra le ruote a chi aspira alla città dormitorio, alla città movida etc sia stato sgomberato non è certamente qualcosa di cui scandalizzarsi. Se ci scandalizziamo è per la mole di solidarietà arrivataci in faccia in nemmeno un giorno dallo sgombero.
Il motivo dello sgombero è di ordine pubblico: la proprietà non sa che farsene dello stabile, non ha progetti se non fumosi ed ipotetici siti commerciali, strade e idee varie ed eventuali. [Read More]

Milano: Critical tour Milano sgomberata

Critical_Tour_Milano_sgomberataSabato 13 Settembre, ore 15 Piazza della Scala, Critical Tour “Milano sgomberata”, biciclettata tra gli spazi della Milano sgomberata (portate la bici!).
Milano, 1989. Sotto la giunta “rossa” di Pillitteri (PCI e PSI al governo insieme) vengono sgomberati in un solo anno Cox18 e Leoncavallo. Entrambi gli spazi vengono rioccupati e le loro vicende entrano nell’immaginario collettivo della città facendo da volano allo sviluppo del movimento dei centri sociali.

Milano, 1994. Dopo aver praticamente basato l’intera campagna elettorale su quella vicenda, il nuovo Sindaco leghista di Milano Formentini riesce a far sgomberare dalla sua sede storica il Leoncavallo. Come andò a finire tutti se lo ricordano. Giusto due giorni fa cadeva l’anniversario della manifestazione del 10 Settembre 1994…

Milano, 2000. Dopo un inizio cautamente “trattativista” (che certo non stava a significare la fine degli sgomberi) la Giunta Albertini (centro-destra) nel giro di pochissimi mesi fa sgomberare il Deposito Bulk di Via Don Sturzo e l’Ostello Autogestito MetropoliX. Gli sgomberi continueranno anche nel suo secondo mandato.

Milano, 2006. Letizia Moratti viene eletta Sindaco di Milano ed in un clima di pesante crisi delle realtà autogestite, nell’Ottobre dello stesso anno avviene lo sgombero dell’O.R.So., il centro sociale di Davide “Dax” Cesare. Gli sgomberi continueranno negli anni successivi colpendo, tra gli altri, l’occupazione storica del Garibaldi e quella appena nata di Volturno 33. Solo la resistenza vincente e di massa al secondo sgombero di Conchetta (Gennaio-Febbraio 2009) porrà un argine all’avvitarsi degli sgomberi.

Milano, 2014. Terzo anno della Giunta Pisapia. La città si avvia ad Expo. In questi anni tante le occupazioni, ma tanti, tantissimi anche gli sgomberi.
Ne abbiamo contati 21.
Probabilmente è un record. [Read More]

Saronno (Varese): Audio dello sgombero del TeLOS

Audio a Rario Onda D’urto:
Manifestazione questo pomeriggio a Saronno (Varese), in risposta allo sgombero del Telos occupato. Polizia e carabinieri sono intervenuti nella ex fabbrica dismessa, occupata cinque anni fa. Circa una decina le persone che si trovavano all’interno e che sono state portate in Questura, mentre l’area circostante è stata militarizzata per impedire ai solidali di avvicinarsi. Nel pomeriggio le persone fermate sono state rilasciate poco prima del corteo, con tre fogli di via e un avviso orale.

http://www.radiondadurto.org/2014/09/10/saronno-sgomberato-il-telos-alle-17-30-manifestazione/ [Read More]

Torino: A 34 mani – Note sulla lotta contro gli sfratti

Quello che segue è uno scritto a 34 mani. È stato redatto da alcuni arrestati del 3 giugno e propone una lettura complessiva dell’inchiesta, delle sue implicazioni e cerca anche di raccontare, ancora una volta, due anni di resistenza e lotta nelle strade di Torino.
Proprio come i migliori romanzi d’avventura verrà pubblicato a puntate, e ognuna di queste affronterà un aspetto differente della storia che ci interessa.
Ne immaginerete certamente la difficoltà di redazione, con gli autori dispersi in celle o case di città differenti; qualcuno sottoposto a censura; con i ritardi e i disguidi propri della corrispondenza carceraria. Ne perdonerete dunque la disomogeneità di stile e pure certe contraddizioni di punti di vista e contenuti. Puntata dopo puntata avrete tra le mani un testo collettivo, sì, ma nel senso della pluralità delle voci, della coralità: non c’era a disposizione alcun direttore d’orchestra che potesse dettar la partitura e, del resto, nessuno l’avrebbe voluto avere.
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