Roma: Tronca la vendita del patrimonio pubblico! Movimenti dentro il palazzo di via Montecatini
Da giorni, a Roma, una grande attenzione si concentra sul tema del patrimonio pubblico e della sua mala – gestione: stando alle cronache, arrivato il Prefetto Tronca alla giuda della Capitale, i riflettori sembrano finalmente accesi ed il problema avviato alla soluzione finale.
Ma chi e cosa intende in realtà colpire il Prefetto Tronca? Qual è la soluzione da lui prospettata? Come intende gestire questo importante patrimonio?
Questo non viene detto e la narrazione confusa che emerge dalle dichiarazioni e dalle cronache, sembra accreditare l’idea che il patrimonio pubblico nel suo complesso sia un peso da rimuovere ed allo stesso tempo che la legalità sia un valore in se da affermare anche a scapito della giustizia sociale.
Ma è chiaro che un conto è colpire “gli amici degli amici” che hanno preso (anche legalmente), possesso di un prezioso patrimonio quando potrebbero, con redditi alti, tranquillamente camminare con le loro gambe. Ben altro conto è accanirsi contro chi è illegale per necessità, perché massacrato dalle politiche di austerità, perché non arriva alla fine del mese ed è escluso da un mercato della casa dai prezzi gonfiati e irraggiungibili. [Read More]
TeLOS: 5 Marzo, corteo a Saronno
Per me la lotta contro il potere, anche nelle sue forme più sottili, più interiorizzate, è l’unica strada per conquistare la gioia reale di vivere, di amare, di giocare. […] E’ essenziale comunque gettare tutta la propria passione nella continua ricerca di una condotta che spacchi l’esistente, di una condotta che ti permetta di giocare con i ruoli e su di essi (contro di essi) senza mai accettarne la corazza. Non ci si può identificare in null’altro che non sia il nostro processo di negazione (del valore in processo, cioè del capitale). Non sempre ci riesco, ma il mio sforzo massimo e quotidiano è proprio per giocare sui ruoli, sapendo alla peggio subire, ma mai accettando l’esistente e le sue imposizioni.
Riccardo d’Este
Dallo sgombero nel settembre 2014 della sede storica del Telos – quella in via Milano – a Saronno la lotta per avere uno spazio occupato e autogestito ha subito un’accelerata: in questo anno e mezzo numerose sono state le occupazioni, temporanee o meno, e sempre a distanza di qualche settimana sono seguiti altrettanti sgomberi.
A Saronno si parla di occupazione e di autogestione da ormai 9 anni, quando nel 2007 venne preso per la prima volta un Telos, in via Galli, esperienza che durò solo tre giorni ma gettò le basi per gli eventi futuri a tutti ben noti. [Read More]
Torino: Lunedì 22 febbario, la lotta per la casa non può essere reato!
È prevista per oggi la sentenza per 8 persone, uomini e donne, sotto processo per l’occupazione abitativa di via Muriaglio 11, una delle prime occupazioni abitative di zona San Paolo, che da più di 4 anni permette a interi nuclei familiari di vivere con un tetto sulla testa.
Abbandonato da più di 30 anni dai proprietari, questo stabile è stato occupato da sfrattati ed è tornato a nuova vita grazie all’intervento di chi lo ha reso decoroso e vivibile, con faticosi lavori di autorecupero. Ora la “legalità” chiede il prezzo per un atto di dignità, con richieste di condanne e risarcimenti per centinaia di migliaia di euro.
Da un lato proprietari assenti si possono permettere il lusso di lasciare abbandonati per decenni interi stabili, dall’altro le istituzioni, comune in testa non sanno dare risposte all’annoso problema della casa, trasformando un problema sociale in problema di ordine pubblico, con l’intervento di tribunali e magistrati. In mezzo, il dramma di chi perde l’alloggio e viene sbattuto per strada (a Torino più di 4000 sfratti solo l’anno scorso). [Read More]
Se Toccano Uno, Toccano Tutti. Liberta’ Per I Compagni Di Padova!
Quattro compagni del Comitato Lotta per la Casa sono stati sottoposti agli arresti domiciliari stamattina a Padova. Conosciamo questi compagni, le loro battaglie, la loro generosità con cui quotidianamente lottano contro gli sfratti e la speculazione.
La magistratura li accusa di aver costituito un “associazione a delinquere” (!?) finalizzata alle occupazioni di case sfitte e al blocco degli sfratti tramite i picchetti.
In realtà, i compagni di Padova sono accusati di aver fatto quello che bisogna fare quando i diritti vengono calpestati e le ingiustizie sociali diventano quotidiane.
I compagni di Padova sono colpevoli di lottare per il diritto alla casa, esattamente come quotidianamente si fà qui a Firenze e tante altre città. E per questo hanno la nostra massima solidarietà e sostegno. Ma non solo: li vogliamo liberi il prima possibile!
Le loro lotte – evidentemente – hanno fatto paura alle vere associazione per delinquere: quelle composte da costruttori e palazzinari e alimentate dagli intrecci tra speculazione e politica. E così la Magistratura è arrivata in soccorso degli indifendibili con arresti e perquisizioni, cercando di impaurire e fermare un movimento che dal sud al nord del paese rivendica “casa, reddito e dignità per tutti”. [Read More]
Firenze: Le case ci sono, occupazione simbolica di un edificio della Cassa Depositi e Presititi
Il bando ERP continua a venir rimandato e le risposte da parte del Comune di Firenze, nonostante le proteste delle scorse settimane, alla richiesta del passaggio da casa a casa per le famiglie sotto sfratto sono completamente assenti. Mentre sempre più sfratti vengono rimandati “a sorpresa”, Comune, ufficio casa e servizi sociali continuano a negare la possibilità di accesso a soluzioni che non siano le strutture di accoglienza (nella maggior parte dei casi solo per minori con la madre, anziani e disabili) perché “non ci sono i soldi” e “non ci sono le case”.
Questa mattina il Comitato degli inquilini sotto sfratto ha voluto evidenziare quanto ci sia di falso in queste affermazioni, occupando simbolicamente un edificio in via de’Benci 4, vuoto da decine di anni, salvo un breve periodo in cui è stato occupato negli anni novanta, ceduto da INAIL alla Cassa Depositi e Prestiti, affinché sia svenduto. “Più di 2000m2 sfitti da venti anni e ora in vendita. E poi dicono che non ci sono case per chi ha uno sfratto… e mentre centinaia di alloggi pubblici restano vuoti SPENDONO 70 euro al giorno per “ospitare” una donna sfrattata con un minore dentro le strutture. Siamo stanchi: assegnare le case vuote alle famiglie in emergenza!”. [Read More]
Giulianova (Teramo): Contro le minacce di sgombero del Campetto Occupato
Domenica 14 febbraio abbiamo liberato il Campetto in via dello Splendore a Giulianova paese.
Questo posto è proprietà dell’ istituto “Castorani”. L’istituto in questione si presenta come un ente caritatevole che dovrebbe svolgere funzioni sociali. Il CAMPETTO è stato donato all’istituto in questione affinché fosse utilizzato per i ragazzi, ma è rimasto chiuso e all’abbandono da anni, salvo una piccola parentesi in cui è stato usato come parcheggio dalla municipale.
Non è l’unica proprietà dell’istituto Castorani inutilizzata in città. Fra le tante ricordiamo la palazzina, sempre a Giulianova paese, ex sede della municipale. In questi momenti in cui l’emergenza abitativa incombe anche nella quotidianità di Giulianova, con sfratti e sgomberi settimanali, la palazzina in questione potrebbe appagare la funzione sociale dell’istituto.
Negli anni gli spazi del Castorani, tra cui il “nostro CAMPETTO”, sono riusciti a sopravvivere anche grazie a finanziamenti comunali e istituzionali. [Read More]
Roma: I Monfortani e la carità cristiana al tempo del Giubileo
Nella mattinata del 15 febbraio ci sono stati consegnati due fogli dattiloscritti a firma p. Angelo Livio Epis, superiore provinciale dei missionari monfortani. Le due pagine sono la “proposta di accoglienza persone disagiate per gli occupanti “abusivi” di via Prenestina 1391”.
Dopo aver ricordato a tutti che l’immobile occupato l’8 dicembre scorso è di proprietà dei padri monfortani e omettendo che due settimane fa lo stesso Epis si è recato in questura per sporgere formale denuncia con richiesta di sgombero immediato, si passa all’oggetto della proposta che contiene alcuni punti dirimenti, mascherati da uno spirito caritatevole tutto da dimostrare.
In buona sostanza i missionari chiedono: prima di tutto l’identificazione personale degli occupanti e lo sgombero volontario da cose e persone dello stabile in cui vivono più di trecento persone, tra cui molti bambini come attestano gli stessi monfortani nella lettera che ci è stata recapitata. I servizi sociali e quasi sicuramente la questura riceveranno le informazioni derivanti dalle identificazioni personali e solo dopo aver ultimato questa procedura potranno essere prese in considerazione eventuali richieste di aiuto da parte degli sgomberati. [Read More]
Repubblica Ceca: Comunicato sui fatti di Praga in solidarietà con lo spazio Klinika
Mentre i governi europei giustificano la loro presenza e offensiva militare al di là dei confini con una sempre crescente minaccia islamica, i controlli polizieschi nelle città s’intensificano; i confini tra gli stati si fanno frontiere invalicabili ; realtà apertamente xenofobe si moltiplicano come funghi velenosi.
Così anche la Repubblica Ceca applaude la nascita e crescita del gruppo “Islam v ČR nechceme” (l’Islam in Repubblica Ceca non lo vogliamo), neo gruppo di estrema destra palesemente razzista e sessista che rivendica la “libertà” delle “loro” donne di vestirsi con la minigonna ed il diritto di tutti di bere vino e birra, al contrario di ciò che la fede musulmana impone. E fino a quando personaggi come Martin Konvička, leader del gruppo“Islam v ČR nechceme” , invece che fare rabbrividire, si vedranno concessi spazi per i loro comizi intrisi di nazionalismo ed odio nei confronti del diverso, non ci si potrà aspettare altro che consenso da una cittadinanza sempre più spaventata ed alienata. [Read More]