Berlino: Manifestazione in solidarietà con i compagni perquisiti dalla polizia il 14 Agosto

Berlin_Rigaer94

Secondo i primi aggiornamenti, ci sono stati grandi irruzioni della polizia in otto progetti di case, tra cui il Rigaer 94, così come in appartamenti a Berlino questa mattina (14/8). I poliziotti sono presumibilmente alla ricerca di persone responsabili di attacchi contro diversi centri di lavoro (“uffici sociali”) e un recente attacco con molotov contro la polizia che effettuava un raid per droga. Ulteriori notizie appena disponibili.

Di seguito un invito per una manifestazione spontanea:

Questa mattina, 14 Agosto 2013, i poliziotti hanno fatto irruzione a diversi appartamenti nei quartieri di Mitte, Kreuzberg e Neukölln, a Berlino.

In Friedrichshain la polizia ha schierato un centinaio dei suoi mercenari insieme con le truppe speciali della task force per invadere il progetto della casa Rigaer Strasse 94 (il cui edificio era stato preso d’assalto frontale da poliziotti in precedenza, il 2 Agosto). [Read More]

Santiago, Cile: Riapre la biblioteca Sacco e Vanzetti

Santiago_Cile_biblioteca_Sacco_e_Vanzetti

Con la ferma determinazione delle nostre azioni
Con le convinzioni intatte

Tre anni fa, il potere colpì col suo braccio legale alcuni/e compagni/e antiautoritari/e, cercando di dare una lezione repressiva ad un vasto contesto anarchico. Questa crociata denominata “Operazione Salamandra” si è tramutata nel mediatico caso bombas, finalizzato a identificare e arrestare gli autori di attacchi esplosivi contro il potere.

Il 14 Agosto 2010 vengono perquisite diverse case e centri sociali occupati. Vengono arrestate 14 persone con un imponente dispiego di polizia ad uso soprattutto della stampa. I coltelli erano affilati e risplendevano davanti alle telecamere. Gli/le arrestati/e furono presentati/e come responsabili specifici degli attacchi esplosivi e presentati/e come membri di un’associazione illecita terrorista, con ruoli e compiti precisi.

La polizia, con l’aiuto della stampa, si impegnò negli anni a segnalare le occupazioni come punto di ritrovo di sconosciuti/e autori/trici degli attacchi esplosivi. La tesi dell’accusa dall’inizio ha considerato le occupazioni responsabili degli attacchi esplosivi, sostenendo che “la biblioteca fosse un’attività di facciata” nell’intento di smantellare le attività di alcuni spazi occupati. [Read More]

Salonicco (Gr): “Libertà per i Lupi del Nord” – Comunicato solidale contro il raid al Nadir Squat

tradotto da 325.nostate.net

Libertà per i Lupi del NordNella notte di giovedi 11 Luglio gli sbirri sono entrati nello squat anarchico Nadir, rubando le attrezzature, causando danni e arrestando e un compagno. Allo stesso tempo un altro gruppo di scagnozzi in divisa ha arrestato un altro compagno nella zona di Stavroupoli, Salonicco.
Non parleremo di “ingiuste persecuzioni”, o del “clima di terrore contro quelli che lottano”, né del “nuovo totalitarismo” e cose cosi. Questo perché sappiamo che nulla di tutto ciò è nuovo. Questi sono semplici istantanee della antica guerra tra due mondi incompatibili: da un lato c’è il disgustoso mondo dell’Autorità, della massa assoggettata e della cloaca sociale e dall’altro, gli anarchici insorti, i combattenti insubordinati del Negativo, quelli che non si inchinano davanti a nessuno.
Non parleremo nemmeno degli altri. Quelli che in questi giorni si sentono segretamente contenti e sollevati. Adesso non è né il tempo né il luogo per farlo. Dovrebbero comunque sapere che, comunque, arriverà il momento di parlare di queste cose. Parleremo dei nostri fratelli. Per tutti quelli che disprezzano la comodità della lotta politica dentro il sistema e si gettano, sorridendo, nello scontro. Per tutti quelli che prendono parte alla guerra anarchica e alla continua insurrezione usando tutti i tipi di mezzi e da differenti posizioni.
Parleremo dei compagni della rete FAI/FRI, dei combattenti dell’ALF e dell’ELF, dei fieri illegalisti, dei rapinatori di banca e anche di quei combattenti, dai quali magari siamo diversi per le idee, che ci troviamo vicini dietro le barricate di strada e le trincee.
Parleremo dell’amore e della solidarietà tra compagni. Della solidarietà non negoziabile e intransigente, che è forgiata dal fuoco e non dal lamento umanistico dei democratici di qualsiasi colore.
Per noi, non importa se i nostri compagni, catturati giovedi, hanno fatto ciò di cui sono accusati. Perché sappiamo che questo percorso non inizia con la lotta armata né ci finisce e può anche non capitarci mai. Esso è un percorso di consapevolezza che tutti noi abbiamo scelto da tanto tempo…
SOLIDARIETA’ AI DUE FRATELLI ARRESTATI E AI COMPAGNI DEL NADIR
LIBERTA’ PER TUTTI GLI ANARCHICI PRIGIONIERI DI GUERRA E TUTTI I RIBELLI IMPENITENTI
LUNGA VITA ALL’INTERNAZIONALE NERA!
NESSUN PASSO INDIETRO!
RABBIA E CONSAPEVOLEZZA!

Progetto anarchico A-politiko
Progetto anarchico di traduzione/pubblicazione Erevos
Progetto anarco-nichilista Parabellum
Fronte di Consapevolezza Anarco-Nichilista per la diffusione del Negativo


Occupazioni in Grecia: https://radar.squat.net/it/groups/country/GR/squated/squat
Gruppi (centro sociale, collettivo, occupazione) in Grecia: https://radar.squat.net/it/groups/country/GR
Eventi in Grecia: https://radar.squat.net/it/events/country/GR


Torino: Barocchio Squat, odore di speculazioni

A tre mesi dall’incendio che ha distrutto parte della cascina, la provincia si è presentata al barocchio accompagnata da un perito assicurativo per valutare i danni di cui chiedere il rimborso. In questi mesi i lavori di ricostruzione non si sono fermati: abbiamo completamente ricostruito il tetto della sala concerti, una soletta sopra la cucina (che presto sarà un terrazzo), siamo tornati ad utilizzare la maggior parte degli spazi che erano inagibili ed abbiamo ricominciato ad usare il forno per la pizza. Resta da ultimare il tetto della cappella al quale si sta già lavorando. Tutto questo è stato possibile grazie alla solidarietà di molte individualità e realtà di ogni tipo e di ogni parte d’Europa; sia nella partecipazione ai lavori che, per chi impossibilitato, in quella economica, organizzando iniziative e benefit. Le istituzioni, devote al dio denaro, hanno sentito profumo di soldi e cercano di monetizzare qualcosa che non gli è mai appartenuto. Di quali soldi hanno il coraggio di parlare? Quali danni si arrogherebbero il diritto di avere subito? Ricordiamo che il barocchio al momento dell’occupazione era praticamente sprovvisto di tetto ed oltre alla realizzazione di questo sono innumerevoli i lavori di struttura realizzati in questi vent’anni che hanno impedito alla casa di crollare.

Non ci stupisce che la provincia, bisognosa di liquidi, vada a raschiare il fondo del barile chiedendo rimborsi per lavori realizzati da altri. Alla provincia è già stato diplomaticamente ribadito che non abbiamo nessuna intenzione di legalizzarci né di intrattenere nessun rapporto con le istituzioni. La solidarietà è molto più forte di ogni speculazione, questa casa continuerà a vivere come ha sempre fatto lontana dal denaro e dai certificati di agibilità. Se così non dovesse essere la nostra rabbia sarà pronta a riversarsi sulle vostre scrivanie e nelle piazze della nostra città!

Anche in questi giorni di lavori siamo sempre stati solidali e complici con chi colpito da sgomberi e repressione.

Ad ogni sgombero 10 100 1000occupazioni!

BAROCCHIOSQUAT 1992-2013

Padova: Presidio solidale con compagni/e del Gramigna sotto processo

Mercoledì 22 maggio ore 11.30 – Porta Portello

Presidio solidale in contemporanea al processo contro compagni/e del Gramigna –esposizione mostra sugli spazi occupati


Le lotte non si processano!

Occupare è giusto, resistere è necessario!

Ingente dispiegamento di forze dell’ordine, ruspe, macerie e denunce.
Questa è la reazione che negli anni, la giunta comunale del Partito Democratico di Zanonato ha tenuto contro chi ha scelto di stare al di fuori delle logiche istituzionali e commerciali, portando avanti la pratica dell’occupazione di edifici pubblici abbandonati. L’esperienza del Centro Popolare Occupato Gramigna continua da più di vent’anni, durante i quali sono stati aperti numerosi spazi di resistenza e di autorganizzazione della lotta, avviando, con giovani e meno giovani, studenti e lavoratori, percorsi e attività politiche, culturali, artistiche e musicali, opponendosi alla mercificazione dilagante. Con il passare degli anni la risposta delle varie giunte comunali che si sono succedute, sia di destra che di “sinistra”, è stata sempre e soltanto la repressione!

20 marzo 2011: dopo cinque mesi di occupazione e resistenza attiva, la giunta Zanonato sgombera il C.P.O. Gramigna nel quartiere di Torre. Lo stabile, l’ex scuola Zanella-Davila abbandonata da anni ma con all’interno centinaia di sedie e banchi nuovi, insieme a molto altro materiale scolastico, viene venduto al peggior offerente e trasformato in palazzine residenziali. Seguiranno 14 denunce per occupazione abusiva e 7 per resistenza a pubblico ufficiale.

28 settembre 2011: polizia e carabinieri perquisiscono le case di 4 compagni del Gramigna alla ricerca di un “pericoloso” manifesto. Quest’ultimo, affisso pochi giorni prima nelle vie del centro, accusava, a nome di un ironico “Tribunale popolare antifascista”, il sindaco Zanonato di concedere spazi pubblici al partito neofascista Casapound e alla Lega Nord, di militarizzare la città e di svendere il patrimonio pubblico agli speculatori edilizi e lo “condannava” a lavorare in fonderia per 20 anni. A ripensarci, più che una condanna sembra più un augurio in questi tempi di precarietà e disoccupazione dilagante. I 4 compagni perquisiti saranno denunciati per minacce aggravate al sindaco e per altri due reati.

Il 20 e il 22 maggio 2013 il tribunale di Padova porta alla sbarra i compagni sotto processo per entrambe le inchieste.
[Read More]

Torino – Barocchio Squat in fiamme: Inagibili da sempre

INAGIBILI DA SEMPRE

la volta nel 1990

Il Barocchio squat di Grugliasco è stato occupato 4 volte tra il ’90 e il ’92.

19 persone sono state arrestate nel corso delle manifestazioni di solidarietà, delle azioni contro le autorità responsabili e gli sgomberi, durante i quali lo squat è stato devastato dalle forze dell’ordine.

Ma già dalla prima occupazione gli squatters trovarono l’edificio abbandonato, un rudere. Mancava quasi metà del tetto, la controsoffittatura a vele in cannicciato era crollata in gran parte nella cappella che non aveva neanche il portone, al suo posto due assi in croce. I pavimenti della cascina erano in terra. L’edificio era stato abbandonato negli anni ’60. Lo stabile era inagibile e oggi non ci sarebbe più se gli occupanti non avessero lavorato duramente per anni (due anni per rifare solo tutto il tetto) risanandolo in ogni sua parte. Il terreno incolto circostante è diventato un orto.

Forlì – GiardinOccupato

IO NON VOTO: OCCUPO
GIARDINOCCUPATO
PIAZZALE DELLA VITTORIA N.16


GiardinOccupato
spazio Antifascista

Nasce dalla volontà di portare avanti un discorso di lotta verso questo mondo, verso tutto ciò che costringe, controlla e falsifica la realtà! Occupiamo un edificio vuoto comunale per diverse ma allo stesso tempo fortemente collegate motivazioni: occupiamo perchè a Forlì mancano, come altrove luoghi di reale e concreto confronto; luoghi in cui non appassire e appiattirsi, ma dove, al contrario relazionarsi, mettersi in gioco davvero, costruire insieme il mondo che vorremmo. occupiamo perchè a Forlì la questione abitativa dovrebbe essere al centro non solo di brevi e sminuenti articoli di giornali, ma piuttosto questione primaria sentita e partecipata visti gli innumerevoli stabili vuoti, completamente lasciati decadere; viste le tante case sfitte, prive di abitanti e viste le numerose persone senza tetto.
Forse qualcosa non sta funzionando come dovrebbe?! Occupiamo perchè andare a votare è come “pulirsi il culo con i coriandoli”!Non crediamo infatti che con nessun tipo di delega le cose possano realmente cambiare direzione, perchè ciò accada occorre che ogni singola persona inizia a ragionare, agire, porsi domande e, perchè no, darsi risposte, senza che nessuno decida per noi, seza aspettare l’intervento del politico di turno o delle istituzioni

IO NON VOTO: OCCUPO

Occupiamo perchè oggi sentiamo forte l’esigenza di combattere le “nuove forme” di fascismo che purtroppo sono sempre più presenti nelle città, tra la gente e nei pensieri di molti. Perchè anche se si nascondono sotto nuovi nomi (casa pound, forza nuova, blocco studentesco, la foresta che avanza) l’idea, l’obbiettivo e l’odio su cui hanno costruito la propria attitudine è rimasto quello di un tempo. Proprio per questo vogliamo contrastare ciò che si sta attuando a Forlì: l’elogio e la riqualificazione di quel periodo con mostre, ristrutturazione di edifici, turismo-fascista, commemorazioni,.. E’ importante conoscere ciò che è stato il fascismo e ciò che ha fatto ma solo per maturare la consapevolezza del suo orrore e maturare la necessità di resisterli sempre. Nel mondo odierno è quotidiano sfrattare e uttare in mezzo ad una strada persone è considerato normale, la revisione del fascismo viene perpetuata in continuazione, l’unica illusione di “partecipazione” è quella di porre una crocetta su una scheda elettorale. Questo è un mondo nemico della libertà e della bellezza della vita, a noi cambiare le cose. Dopo il Borghetto occupato e il MaceriA occupato, la lotta continua e continuerà.
[Read More]

Tags:

Campagna di solidarietà per gli spazi liberati e gli compagni anarchici in tutto il mondo

Facciamo un richiamo per una campagna internazionale di azioni dirette in solidarietà con gli spazi liberati dal 2 al 12 Febbraio 2013.

Ma non vogliamo fermarci dopo un paio di azioni, perché questo è molto più di una semplice reazione alla repressione. Inviamo un appello a tutti gli anarchici e anti-autoritari per combattere ora in tutto il mondo.

Anche se l’assalto recente dello Stato Greco contro lo spettro anarchico/anti-autoritario è stato la scintilla iniziale per la scrittura di questo richiamo, diversi esempi in tutto il mondo ci mostrano che la polizia e le autorità municipali insieme alle corporazioni giganti stanno cooperando in modo eccellente tra di loro, attaccando le strutture dei solidali e pacificando intere società a livello transnazionale. Durante le ultime settimane e mesi, in varie parti del mondo, dove la gente soffre dall’impoverimento sistematico e dai piani della gentrificazione estesa, sono stati aumentanti gli attacchi dello Stato/Capitale contro i movimenti radicali, compresa la repressione contro le forme concrete di resistenza, come le occupazioni di terre, i progetti autonomi, le occupazioni delle sedi centrali di società, o le azioni di sciopero. Riteniamo quindi importante di collegare anche le nostre lotte in tutto il mondo, e combattere nel qui e nel adesso. Azioni in risposta agli attacchi contro gli spazi occupati nel vostro territorio potrebbero essere la scintilla per voi. Agite per le strade e lasciate che la vostra fantasia diffonda il messaggio della resistenza attiva. [Read More]

Atene (Grecia): Nuovo comunicato da Villa Amalias

Tanto mi congela il silenzio del mattatoio blindato,
quanto li terroriza la rabbia della bestia intrapolata…

…Noi siamo questi. Noi e le migliaia di manifestanti, occupanti, scioperanti, combattenti nelle piazze. Siamo i senza casa e i vagabondi, i punk e i balordi, i vegetariani e le femministe, i nottambuli e gli operai, gli indigenti e quelli che subiscono il torto, le vittime del razzismo e i vendicatori del torto…
Dal mattino del 20 dicembre 2012 in cui la casa occupata Villa Amalias si è trovata nel mirino degli apparati repressivi dello Stato e della disinformazione mediatica, il tempo trascorso è stato breve ma denso. Un tempo durante il quale gli “apparati di esercizio della violenza legale” sono riusciti a tenere in ostaggio 8 nostri compagni e compagne (*), oltre a toglierci il nostro spazio, la Grande Casa del Movimento, tenendoci lontano dai 2 edifici nei quali viviamo in modo paritario, ci esprimiamo e creiamo contro il mercato, costruiamo le infrastrutture del movimento e plasmiamo in modo auto-organizzato la Resistenza e la Lotta contro il Potere e la sua “civiltà”. Durante questi pochi giorni si sono materializzate davanti ai nostri occhi la Solidarietà e la Fratellanza, espresse in modo vasto, spontaneo e collettivo in ogni angolo di questo paese, ma anche fuori di esso. Questa realtà tangibile ci dà la forza di prendere in considerazione la necessità della sua riconquista, possibilità materiale della nostra caparbietà collettiva.

[Read More]

Padova: sgomberato e sequestrato il CPO Gramigna

Sgombero e sequestro del C.p.o. Gramigna

Diamo notizia che lunedì 24 dicembre è stato sgomberato, e posto sotto sequestro preventivo da parte della questura, lo stabile comunale occupato dal C.p.o. Gramigna lo scorso 5 dicembre. Di fronte allo stabile due “new jersey” di cemento sbarrano le entrate. Lo sgombero si somma ai tre precedenti tentativi di chiusura in cui gli sbirri avevano fatto saldare delle grate di ferro alle entrate, sempre rimosse dagli occupanti.

Seguirà a breve un comunicato con maggiori informazioni.

Collettivo Politico Gramigna

——————————————————–

Comunicato sullo sgombero

Gran Natale a Padova: sgomberi, barriere e sequestri preventivi!

Lo scorso 5 dicembre abbiamo occupato un edificio in via Jacopo Corrado 3 a Padova, abbandonato da anni e di proprietà del comune, ma dato in cessione al C.U.S. (Centro Universitario Sportivo) per l’ampliamento dei propri impianti sportivi. Di fatto, però, a giudicare dalle condizioni di degrado in cui abbiamo trovato lo spazio, questo non è neanche lontanamente avvenuto! L’ennesimo esempio di spazio pubblico abbandonato e lasciato in balia di eroina e degrado (moltissime erano le siringhe presenti). L’occupazione è durata poco meno di venti giorni, poiché, a seguito di una serie di tentativi di chiusura dell’edificio da parte delle forze dell’ordine, ai quali è stato sistematicamente risposto con la riapertura del posto, il 24 dicembre lo stabile è stato messo sotto sequestro preventivo e quindi definitivamente sgomberato. Significativo è il fatto che l’accesso sia stato impedito attraverso due grossi “new jersey”, ovvero blocchi in cemento armato, sul modello di quelli utilizzati in Val Susa per fare in modo che i NO TAV non varchino l’ingresso dei cantieri dell’Alta Velocità. Quello che è avvenuto con lo sgombero del Gramigna non mostra nulla di nuovo, se non il fatto che la giunta comunale del Partito Democratico di Zanonato, e i suoi servi della questura, sono sempre pronti a stroncare sul nascere qualsiasi realtà che osi soltanto porsi fuori dalla compatibilità istituzionale. Ciò che non si allinea con le istituzioni ed esce dagli schemi precostituiti del sistema, ciò che non può essere controllato dai canali dell’ideologia dominante deve essere isolato e abbattuto. Tutto questo avviene con maggiore forza in un contesto di crisi economica e strutturale del capitale, che si manifesta quotidianamente sulla pelle di tutte quelle categorie subordinate e sfruttate come i lavoratori, gli studenti e i proletari, giovani o adulti che siano, creando disoccupazione e precarietà dilagante. In questa situazione il rischio che tra la popolazione aumenti la rabbia e la perdita di credibilità istituzionale è molto alto, ed è altrettanto temuto da chi sta al potere. Per questo motivo ogni preambolo di lotta deve essere represso il prima possibile, ovvero prima che anche il più misero fuoco di ribellione possa infiammare la piazza. Di conseguenza anche una piccola realtà politica come il Gramigna, che ha l’obbiettivo di contrastare le politiche prodotte da questo sistema marcio e corrotto e organizzare la lotta, proponendo un’alternativa attraverso pratiche di occupazione, risulta scomoda e pericolosa e non le deve essere concesso alcun tipo di agibilità politica. Ancora una volta si è ripetuto lo schema già visto in tante altre occupazioni: quella di Torre, nel 2011, quando l’ex scuola Zanella-Davila dopo essere stata messa sotto sequestro, è stata completamente rasa al suolo e il futuro dell’area consegnato nelle mani degli speculatori; così come l’ex scuola fratelli Bandiera, a Forcellini, sgomberata dopo quattro mesi di occupazione la scorsa estate e abbattuta nell’arco di pochi giorni. E non ci dimentichiamo neppure della scuola Vecellio di Via Retrone, occupata per 8 anni, e ora, dopo essere stata resa inagibile, è diventata uno scheletro di cemento abbandonata ai rovi. Quello che è certo è che la giunta di Zanonato preferisce lasciare gli spazi vuoti alla mercè dell’eroina e della speculazione, piuttosto che farli vivere consegnandoli alla collettività. Se la giunta di Zanonato e suoi amici della questura pensano di aver risolto il problema con l’ennesimo sgombero si sbagliano di grosso! Fintanto che lor signori siederanno sulle loro poltrone e vivranno sulle nostre spalle, ci sarà sempre chi si organizzerà per riprendersi il proprio futuro con la lotta!

Ad ogni sgombero una nuova occupazione!

L’erba cattiva non muore mai!

Collettivo politico Gramigna

www.cpogramigna.org                                                                                                                      Padova, 1-01-2013