Torino: “Non solo un grattacielo” [comunicato da El Paso Occupato]

Non solo un grattacielo.
«Rilancio dello sviluppo. Sicurezza. Riqualificazione del territorio» …

Ma quanto sono belle, caste e pure, queste parole che riecheggiano melodiose da una periferia all’altra di questa città, come pure da una sponda all’altra di tante metropoli in Europa!
Da Berlino a Barcellona, da Parigi a Roma, passando per Torino, in questo scenario d’inizio millennio, sembra imporsi, ineluttabile, la necessità di virtuosistiche trasformazioni urbanistiche.
Parole d’ordine: sottomissione alle leggi del mercato e del consumo, annientamento della diversità, controllo sociale.
E a tal proposito «non solo un grattacielo», recita in un moto di franchezza il sito della Regione Piemonte dedicato alla “vendita promozionale” della propria futura dimora. Un bel grattacielo, 42 piani di morbidezza, con tanto di parco pensile come attico. Un bell’oggettino, che ognuno non potrà esimersi dall’ammirare, da qualsiasi direzione si giunga. Un nuovo simbolo in città, verticale, potente, quei 209 metri di vessillo d’arroganza spudorata del potere, di cui sentivamo tanto la mancanza… 320 milioncini di euro. Un vero e proprio dono, e per nostra fortuna forse il più alto d’Europa, meno male più alto del grattacielo della S. Paolo, ora in corso d’opera nei pressi della stazione di Porta Susa! E sempre dal sito della Regione, la medesima segue a dar spettacolo di sé, informando la popolazione che ben presto tutta l’area verrà trasformata, grazie alla riqualificazione, in un nuovo catalizzatore della vita cittadina. (Ovvero, del come le attuali frontiere del controllo sociale, passino attraverso processi di riprogrammazione urbanistica e architettonica del territorio!). Porgiamo i nostri più sentiti ringraziamenti allo studio dell’architetto Fuksas, che per la modica spesa di 20 milioni di euro (così solo per continuare a dare i numeri), non solo progettò il palazzone, ma a quanto pare ridisegnò anche tutta l’area circostante.
E così, questa avventurosa impresa, concepita da un’idea di Ghigo nel lontano 2001, passata attraverso la Bresso nel 2005, che sembrava destinata a naufragare definitivamente nel 2010 causa tagli del Governo e della nuova giunta Cota, si è infine concretizzata con l’inaugurazione del suo cantiere, avvenuta il 30 novembre 2011.
Da circa un anno, l’invasore si trova nella nostra zona, Mirafiori-Lingotto, a circa 200 metri da El Paso, la casa che occupiamo e che il prossimo 5 dicembre compirà 25 anni di r/esistenza. Alla medesima distanza dal cantiere, adiacente a via Passo Buole, si trova un lembo di verde di proprietà delle ferrovie, anch’esso occupato da alcuni abitanti di zona e adibito ad orti collettivi, feste, grigliate, spazio dove i bambini vanno a giocare…

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Primo Maggio 1999 a Torino

From: officina 99 <ska [at] ecn [dot] org>
Subject: scontri a Torino. Molotov alla Camera del lavoro (ansa)PRIMO MAGGIO: INCIDENTI A TORINO

(ANSA) – TORINO, 1 MAG – La manifestazione di Torino e’ stata disturbata da incidenti che hanno avuto come protagonisti oltre un centinaio di autonomi. Sin dall’ inizio si sono avuti momenti di tensione che sono poi via via aumentati con atti di vandalismo e cariche delle forze dell’ ordine; una decina tra carabinieri e poliziotti hanno riportato contusioni e si sono dovuti far medicare in ospedale. Prima della partenza gli autonomi hanno tentato di mettersi alla testa del corteo con uno striscione con la scritta ”vergogna”, ma sono stati respinti dal servizio d’ ordine dei sindacati e dei Ds. E’ intervenuta la polizia che li ha costretti ad allontanarsi e a mettersi in coda. Preceduti da una ventina di compagni con il volto coperto da passamontagna o con il casco, durante il corteo i giovani hanno continuato a gridare slogan e cominciato a lanciare pietre e, soprattutto, uova contenenti vernice azzurra contro le forze dell’ ordine. Molti poliziotti hanno avuto la divisa imbrattata e il vice questore vicario, Andrea Ninetti, e’ stato colpito al petto da un cubetto di porfido. Percorrendo la via Po, hanno danneggiato uno sportello bancomat, rotto i vetri di alcuni negozi e ‘presa d’ assalto’, sempre a colpi di uova e pietre, una filiale del Credito Italiano. (SEGUE). MO-BAN 01-05-1999 12:48 [Read More]