Milano: Dopo sgomberi e repressione, nuova occupazione in Corvetto

In attesa di maggiori informazioni, apprendiamo che nel quartiere di Crovetto è stato occupato un nuovo edificio: contro sgomberi [1], repressione [2] e attacchi mediatici alla lotta autorganizzata per la casa, in piazza Ferrara c’è un neonato spazio liberato.
L’invito diffuso dagli /lle occupanti è di andare a visitare e supportare la nuova occupazione. [Read More]

Milano: Emergenza Sgomberi, azioni e reazioni

A proposito della situazione delle case popolari a Milano e degli sgomberi di questi giorni, riceviamo e volentieri pubblichiamo  da un operatore sociale questo pezzo, che la redazione di Milano in Movimento trova molto condivisibile. E’ un po’ lungo e la lettura richiede qualche minuto in più di quanto siamo abituati a dedicarne a un pezzo di cronaca, un tempo che crediamo vada speso perché la gravità e la complessità della situazione esigono che la necessaria radicalità delle lotte si accompagni all’approfondimento e alla riflessione.

200 sgomberi promessi alla fine non sono arrivati: Regione e Prefettura sono state costrette a ritrattare frettolosamente quello che nelle settimane passate è stato il tormentone mediatico e ha alimentato il dibattito politico non solo a Milano. Per quanto riguarda la Prefettura, da un lato l’impressione è che si sia resa conto dell’impossibilità di perseguire l’obiettivo dichiarato per una questione di mero ordine pubblico e dall’altro che abbia toccato con mano il fatto che la questione delle occupazioni è la diretta conseguenza della totale assenza e inefficienza di Regione e Comune sulle politiche abitative complessive. [Read More]

Milano: Corvaccio resiste, Corvetto s’infiamma

Comunicato per gli sgomberi del Corvaccio squat e dello spazio anarchico Rosa Nera

Un risveglio anomalo per il Corvetto martedì 18 novembre: in via Ravenna anziché cappuccino e brioche, colazione con lacrimogeni e barricate.
Sono le sette di mattina, quando il quartiere, già vigile e all’erta per la tanto annunciata “emergenza sgomberi” si accorge dell’avvicinarsi di un grande numero di camionette. Si dirigono verso via Ravenna e chiudono con mezzi e uomini due interi isolati con la chiara intenzione di sgomberare il Corvaccio e Rosa Nera. Il primo è una casa occupata in cui da oltre due anni abitano poco meno di una decina di ribelli, mentre la seconda uno spazio anarchico che da quasi otto mesi ospita concerti e aperitivi a sostegno dei prigionieri, incontri, proiezioni e assemblee su diverse tematiche di lotta, e dove a bassa velocità stanno prendendo vita anche un corso di batteria, un laboratorio di serigrafia, una palestra e un centro di documentazione.
La feroce campagna stampa, che da ormai una settimana su tutte le testate a livello nazionale dipinge quei due spazi come centri nevralgici di una fantomatica “immobiliare nera”, si rivela inconsistente in confronto alle relazioni di fiducia e condivisione, che giorno dopo giorno crescono fra gli occupanti del quartiere, ormai abituati a scendere in strada per resistere insieme agli sgomberi. [Read More]

Milano: Diretta del tentativo di sgombero in via Tracia: San Siro solidale resiste

Questa mattina camionette della polizia si sono presentate in via Tracia, quartiere San Siro, per eseguire lo sgombero di una famiglia con tre minori.

Subito, numerosi solidali e abitanti si sono presentati sul posto dalla colazione anti-sgombero, l’appuntamento che ormai da settimane il Comitato Abitanti di San Siro porta avanti in piazza Selinunte.

In questo momento sono bloccate le vie d’accesso ai mezzi dell’Aler, impedendo di fatto che lo sgombero possa proseguire; decine e decine di persone, uomini e donne del quartiere stanno continuando ad arrivare e radunarsi sotto il cancello.

segui la diretta da via Tracia! [Read More]

Milano: Sgombero al Giambellino? San Siro risponde. Aggiornamento 25 novembre 2014

Questa mattina durante la colazione antisgombero in piazza Selinunte è arrivata la notizia di uno sgombero in corso nel quartiere Giambellino. Subito gli abitanti in presidio si sono raccolti e mobilitati: con un corteo dentro e fuori dal quartiere abbiamo bloccato alcune vie del quadrilatero popolare, poi via Rembrant e piazzale Siena, due importanti nodi della città per raggiungere il Giambellino, per portare solidarietà al quartiere sotto attacco.

Oggi dunque sono stati spesi altri 5/10 mila euro di soldi pubblici per lasciare senza casa un’altra famiglia, madre padre e figlia adolescente. Intanto c’è chi sospetta “il rischio di infiltrazioni mafiose nei quartieri popolari di Milano”… Bel colpo! I comitati di lotta per la casa denunciano da anni le connivenze tra Aler e mafie, nella gestione e affidamento degli appalti (che il più delle volte non vengono portati a termine), nelle “dubbie” assegnazioni di alloggi (tipo quello alla figlia del boss mafioso), fino all’arresto dell’assessore alla casa della giunta Formigoni per voto di scambio. Così da anni all’Aler spariscono (e si spartiscono) milioni su milioni, fino a creare 400 milioni di buco. E ora che i fondi son finiti, non resta che vendersi le case, sgomberare gli occupanti e sfrattare gli inquilini. [Read More]

Case popolari a Milano: emergenza occupazioni o emergenza abitativa?!

Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una crescente campagna, a livello nazionale, incentrata in particolar modo su Milano e su Roma, attorno al tema della casa e in particolar modo rispetto alla questione delle occupazioni abitative, e più in generale rispetto alla vita e ai problemi dei nostri territori, spesso lontani dalle brillanti vetrine del centro delle metropoli. […]

A) La campagna mediatica
B) I quartieri popolari e l’emergenza abitativa milanese
C) L’annuncio dei 200 sgomberi e le mobilitazioni (cronologia)
D) Prese di parola [Read More]

Emilia Romagna: Il vero nemico è chi specula e chi sfrutta. Solidarietà agli occupanti in lotta a Milano

Rilanciamo il comunicato di solidarietà della Rete di Lotta per la Casa Emilia Romagna

Loro lo chiamano “piano sgomberi” per ripristinare legalità e sicurezza. I nemici sono gli occupanti e le occupanti, gli stranieri, i compagni e le compagne dei quartieri. La mancata assegnazione di alloggi dipende dalla presenza di “occupanti e immigrati”, dicono loro, per alimentare la guerra tra i “poveri”, per spostare la conflittualità sociale tra la gente e come sempre creare nemici bersaglio e spostare attenzione mediatica e responsabilità individuali.

Milano ha dimostrato invece in questi giorni che questa logica non passa più, rispedendo al mittente il tentativo di scatenare la guerra tra “poveri” e dimostrando che la guerra vera è contro chi specula e sfrutta. I nemici veri sono ALER e le istituzioni, la speculazione dietro le migliaia di case popolari vuote ma riscaldate in inverno, le mancate assegnazioni e le aste per la vendita del patrimonio pubblico. [Read More]

Torino: Comunicato di solidarietà con i compagni di Milano

SGOMBERI, REPRESSIONE E ARRESTI A MILANO: ECCO A VOI LA BUONA FACCIA DELL’EXPO

A Milano da novembre è partita una dura campagna repressiva contro chi decide di occupare una casa, liberare spazi e fare iniziative che si basano sulla solidarietà, la contro-informazione e l’antiautoritarismo senza chiedere il permesso a nessuno. Maroni, presidente della regione Lombarda, dichiara guerra alle occupazioni e annuncia di voler sgomberare più di 200 case occupate. Tutto questo non può che aprire un’inverno molto caldo di resistenza.

Il 10 novembre, durante una riunione nella sede del Pd tra i rappresentanti del Sunia-Cgil (sindacato degli inquilini delle case popolari) e i residenti degli alloggi Aler (azienda di edilizia residenziale che si occupa della gestione degli alloggi popolari), 20 persone fanno irruzione nella sede accendendo fumogeni e srotolando uno striscione con scritto “BASTA SGOMBERI – NOTAV”. [Read More]

Milano: sgomberi e resistenza

Ancora sgomberi questa mattina dopo la fiaccolata di ieri sera, quando centinaia di abitanti del quartiere Corvetto hanno  risposto agli sfratti della mattinata.

La risposta polizesca non si è fatta attendere, così questa mattina le forze di polizia hanno deciso di attacare le occupazioni abitative di Corvaccio e Rosa Nera nello stesso quartiere, un messaggio chiaro e intimidatorio a chi da anni spalleggia le occupazioni di case nei quartieri polpolari della città meneghina. Ne sono seguiti scontri e cariche, con un centinaio tra compagn* e abitanti del quartiere che hanno tenuto impegnate le forze dell’ordine per qualche ora.

Una diretta su RadioBlackout con François, compagno di Milano

Aggiornamento h 13.30: A fine mattinata sono stati eseguiti numerosi fermi: 3 compagni sono stati tratti in arresto per resistenza, gli altri denuciati a piede libero. Ora è in corso un presidio permanente in via dei 500. Per le h 17 è stato indetto un concentramento cittadino, sempre in via dei 500 (Metro Corvetto): per rilanciare l’autodifesa dei quartieri popolari. Per la solidarietà! Contro la prepotenza delle guardie e dei padroni! Per fermare immediatamente sfratti e sgomberi! Per la liberazione immediata di tutt*! [Read More]

Milano: I Ros perquisiscono tre abitazioni di compagni/e

In attesa di maggiori informazioni e comunicati, apprendiamo da compagne e compagni milanesi che intorno alle 7 di mattina di lunedì 17 novembre, le abitazioni di tre di loro sono state oggetto di perquisizione da parte del ROS dei carabinieri.
Per effettuare l’invasione delle abitazioni, le forze repressive hanno bloccato l’accesso alla via e, in alcuni casi, buttato giù porte e finestre.
A quanto pare, tutti/e rilasciati e notificate le denunce a carico di due compagne; sequestrati capi di abbigliamento, materiale informatico e cartaceo (computer, dispositivi usb, volantini, opuscoli, etc.).
I fatti contestati, con le relative notifiche di indagini in corso, riguardano l’irruzione in una sede del PD del quartiere Corvetto: l’11 novembre una ventina di incappucciati avevano invaso la filiale del partito srotolando uno striscione solidale con scritto “Blocchiamo gli sgomberi – No alla TAV”, acceso dei fumogeni e svuotato un estintore. Per l’odierna operazione repressiva, i poteri milanesi hanno scelto di coinvolegere l’antiterrorismo al fine di potenziare l’impatto mediatico di un’inchiesta altrimenti insipida e, ovviamente, consentire l’applicazione di dispositivi di controllo, sorveglianza e sanzionamento, che richiederebbero un iter procedurale molto più complesso: in sintesi, “terrorismo” significa intercettazioni, pedinamenti e misure cautelari, senza troppi passaggi burocratici. [Read More]