Milano: Il Lambretta fa bingo! Nuova occupazione in via Val Bogna 10
Nel pomeriggio di ieri il Lambretta ha liberato un nuovo spazio in via Val Bogna 10, zona Calvairate.
E’ dell’inizio di questa settimana la notizia dell’uscita del collettivo Lambretta dallo stabile di Via Canzio 4 occupato a Settembre per permettere l’avvio dei lavori di ristrutturazione che porteranno la Statale (proprietaria dell’immobile) all’apertura di una residenza studentesca da 37 posti letto.
L’occupazione di Via Canzio avveniva a pochi giorni dall’incendio doloso che aveva reso inagibile lo stabile di Via Cornalia dove il Lambretta aveva promosso tutte le sue attività tra cui una frequentatissima palestra dal Settembre 2014.
Paradossale che la nuova occupazione arrivi a pochissimi giorni dalla dura condanna a 13 anni e sei mesi dell’ex-Assessore regionale alla casa Domenico Zambetti (per voto di scambio con la ‘ndrangheta) che tanto si spese nel 2012 per ottenere lo sgombero da parte della Forze dell’Ordine del primo Lambretta di Piazza Ferravilla per “ripristinare la legalità”. Lo sgombero, effettivamente, ebbe luogo nell’Ottobre di quell’anno. Le villette rimasero abbandonate e vennero rioccupate a Dicembre per essere nuovamente sgomberate nell’Agosto 2014. [Read More]
Milano: Lambretta, verso una nuova occupazione
Il 24 Settembre 2016, a pochi giorni dall’incendio doloso che aveva reso inagibile la sede di Via Cornalia, il Lambretta ha occupato uno stabile in Via Canzio 4, in zona Piazzale Loreto.
Si trattava di un ex-studentato, abbandonato da anni e di proprietà dell’Università Statale di Milano.
Nei giorni immediatamente successivi all’occupazione, il Rettore della Statale, Vago, aveva scatenato un attacco mediatico contro il collettivo Lambretta, accusandolo di “sottrarre spazi agli studenti”.
Le accuse si rivolgevano contro l’occupazione in quanto di fatto ostacolava l’inizio dei lavori nello stabile, lavori che avrebbe reso lo stabile fruibile agli studenti, e metteva l’Università nella situazione poco piacevole di non solo perdere del tempo, bensì denaro pubblico utile alla ristrutturazione dello spazio.
Non stando propriamente così le cose, il Lambretta ha risposto al Rettore ed all’Università con un comunicato, che tra gli altri fattori sottolineava: “Secondo il Rettore, noi siamo di ostacolo per l’inizio dei lavori, ma noi non abbiamo alcuna intenzione di impedire un’eventuale ristrutturazione. Riteniamo comunque curioso che, i fantomatici lavori, siano stati annunciati dopo anni di abbandono e inutilizzo dello stabile, proprio quando abbiamo aperto il vaso di pandora, ricco di inadempienze e malagestione economica! Che coincidenza!” [Read More]
Milano: Sull’azione al cinema Apollo
E’ successo.
Dopo tanti mesi nei quali si parlava della chiusura – dopo le 15 mila firme raccolte per salvarlo, dopo le innumerevoli persone che si opponevano al nuovo Apple store – ieri sera, Domenica 15 Gennaio 2017, ha chiuso i battenti per l’ultima volta lo storico cinema Apollo [Spazio Cinema Apollo ] situato nella Galleria de Cristoforis a Milano.
LUMe era lì per urlare forte e chiaro che davanti ad ogni tentativo di mercificazione delle arti risponderemo creando avamposti di guerriglia culturale
Quello di ieri sera è un esempio lampante della direzione che sta prendendo la società nella quale viviamo: chiudere un cinema per aprire un Apple store significa contribuire all’impoverimento culturale della nostra città. Significa lasciare le chiavi del proprio pensiero al pre-confezionato, al già pronto. Come LUMe laboratorio universitario metropolitano, Conserere, Lume Teatro e LUMEteca – percorsi cinefili, crediamo che la cultura vada condivisa, che possa crescere solo ed attraverso il contributo di tutti. Noi con i compagni del CSOA Lambretta e del Lato B – l’altro lato di Milanoeravamo lì a urlarlo.
Le porte dell’Apollo hanno chiuso per sempre… Ma le porte di Lumeteca e di LUMe sono sempre aperte…. Viva il cinema e Viva la cultura dal basso!
Ricordate che partecipare è l’unico modo per accorgersi di avere ancora un ruolo.
LUMe, LUMeteca, Conserere, LUMeTeatro. [Read More]
Cosenza: Comitato Piazza Piccola, autoconvocazione tavolo tecnico
Il Comitato di quartiere Piazza Piccola, facendo seguito a quanto stabilito e richiesto all’amministrazione comunale nel precedente incontro del 10-11-2016, si autoconvoca per continuare a discutere e programmare le strategie da attuare per la messa in sicurezza del centro storico. Nel corso della riunione precedente i rappresentanti del Comitato hanno illustrato quali fossero le principali emergenze da affrontare, in ordine di gravità e urgenza, e chiesto espressamente ai rappresentanti dell’amministrazione, nelle persone del capo di gabinetto, degli ingegneri Converso e Leonetti, degli assessori Caruso e De Rosa di istituire un tavolo tecnico che si riunisca, in modo regolare e permanente, e non incontri o azioni sporadiche, a seguito di singoli fatti o emergenze.
Poiché non è giunta da parte dell’amministrazione nessuna convocazione o risposta in merito ai problemi sollevati, il Comitato, non intendendo permettere che la questione ‘centro storico’ venga ancora una volta archiviata in favore di operazioni di facciata, legittime ma fuorvianti rispetto alla reale gravità della situazione, si autoconvoca in un incontro presso la sede comunale per il giorno 6-12-2016 alle ore 15.30.
Naturalmente auspichiamo che i rappresentanti dell’amministrazione comunale diano seguito a quanto stabilito nel precedente incontro, partecipando fattivamente all’incontro e che con non venga meno l’intenzione di raccogliere e dare realizzazione immediata alle istanze ineludibili degli abitanti. [Read More]
Firenze: Famiglie si oppongono allo sgombero dalle case MPS. Nuova occupazione
Più di cento poliziotti in campo stamattina per eseguire lo sgombero di 20 appartamenti in via Nigra di proprietà del Monte dei Paschi di Siena. Per sfondare la porta di ingresso del condominio, barricato con mobili ed elettrodomestici, intervengono i pompieri. Le operazioni si interrompono quando da dietro la barricata arrivano le polveri di un estintore. Sui balconi la resistenza di uomini, donne e bambini dura alcune ore. Gli striscioni appesi rivendicano “rispetto e dignità” e il diritto all’inserimento nelle graduatorie di emergenza abitativa del Comune.
Ma dal Comune arriva una risposta decisamente diversa: i dirigenti del Servizio Sociale si rifiutano di aprire ad ogni possibilità di sistemazione dignitosa per le famiglie. “Una sistemazione temporanea per madri e bambini” è tutto quello che il Comune ha da offrire. Le famiglie rifiutano e la resistenza va avanti fino a che la polizia in assetto anti-sommossa entra nello stabile e conclude forzatamente le operazioni di sgombero. Una donna incinta deve essere portata via in ambulanza.
Gli appartamenti in questione erano occupati dal 2013, dopo anni di abbandono da parte della proprietà. Per l’ennesima volta in città si assiste ad un esercito di polizia mobilitato per difendere l’interesse delle banche e calpestare i diritti e la dignità dei cittadini.
“L’unico da sgombero di cui c’è bisogno è quello di Renzi e la sua cricca. Quanto accaduto oggi è solo un motivo in più per votare NO il 4 dicembre e mandare a casa un governo asservito ai poteri forti. Per questo saremo domenica alla manifestazione nazionale a Roma del popolo del NO”, dichiara il Movimento di lotta per la casa. [Read More]
Madrid: 19 novembre/19 dicembre – 10, 100, 1000 centri sociali occupati!
Per noi l’occupazione è uno strumento di lotta il cui obiettivo principale non è la creazione di spazi per sviluppare attività ludico-culturali, ma una strategia, in cui teoria e pratica prendono forma per colpire uno dei princìpi di base della democrazia capitalista: la proprietà.
L’importanza dell’occupazione è puramente logistica. Aiuta ad avvicinare i/le compagn*, crea reti di affinità, diffusione e solidarietà, punti di incontro per dibattito, autocritica e condivisione delle esperienze. L’occupazione non è il fine, ma il mezzo che ci permette di organizzarci e cospirare. È un’espressione tangibile dell’idea del “fai da te”.
Il Potere si è impegnato per eliminare alla radice qualunque progetto di autogestione, perché attraverso questi processi si evidenzia la capacità delle persone di auto-organizzarsi ai margini del sistema.
Le strategie impiegate a questo scopo sono state tante. A partire dalla repressione più cruda, azioni di polizia, etc, per arrivare ad altre più “gentili”, basate sulla negoziazione. Differenze estetiche a parte, il fine ultimo di queste strategie non è altro che il controllo e la domesticizzazione delle nostre idee e pratiche antiautoritarie.
Da qualche tempo il Comune di Madrid, uno degli auto-nominati “del cambiamento”, ha messo in opera una campagna di molestie, intimidazioni e di sfinimento verso i centri occupati della città.
Mascherando le reali intenzioni con una parvenza di dialogo, utilizza il ricatto per raggiungere l’assimilazione di questi collettivi. [Read More]
Cosenza: Nuova occupazione, l’emergenza abitativa la risolviamo noi!
Se non ci assegnano le case, noi ce le prendiamo!
È ormai da anni che denunciamo la vergognosa vicenda relativa ai fondi ex Gescal. 155 milioni di euro frutto delle trattenute sugli stipendi dei lavoratori pubblici, che dovevano essere utilizzati per la costruzione di case da assegnare ai lavoratori stessi e alle loro famiglie.
A distanza di 16 anni, del tesoretto di 155 milioni di euro, sono solo 6 i milioni rimasti, il resto di questi fondi è stato sperperato dalla mala-politica calabrese, tra consulenze esterne e short list.
149 milioni spariti in un solo botto, senza lasciare traccia, e senza che la questione, denunciata dal comitato Prendocasa, suscitasse il ben che minimo sdegno dell’opinione pubblica e dei mass media, sempre zelante invece a dare spazio a chi predica messaggi di intolleranza verso poveri e migranti, anziché scagliarsi contro le ruberie e le malefatte dei potenti.
Nella sola Cosenza il dramma abitativo ha raggiunto ormai dati allarmanti: 1.200 sono le famiglie in attesa di alloggio popolare, 300 i nuclei in emergenza abitativa, con un’impennata del numero di sfratti che nel solo 2015 si è attestato a quota 700. Questi numeri sono l’evidenza della drammatica situazione che ormai inizia a irrompere anche nei contesti cittadini che, diversamente dalle grandi metropoli, avevano impattato in maniera meno brusca con gli effetti della crisi economica.
Mentre si pensa a realizzare grandi e inutili opere, a tagliare i costi di sanità, scuola e servizi pubblici, mentre il partito del cemento continua a macinare soldi smembrando e devastando il nostro territorio, migliaia di persone vivono quotidianamente nella precarietà e nell’incertezza. [Read More]
Roma: Il Movimento per il diritto all’abitare occupa l’ex Fiera di Roma: contro la speculazione attiviamo la custodia sociale!
Centinaia di persone hanno invaso l’area dell’ex Fiera di Roma, sulla Cristoforo Colombo, luogo simbolo del degrado e del malaffare, per presidiare un bene comune e riaprire la campagna per il diritto all’abitare, alla residenza e per la libertà di movimento. Attivando la custodia sociale di un bene comune, chiediamo all’amministrazione comunale, e all’assessore all’Urbanistica in particolare, di confrontarci apertamente e di avviare un processo virtuoso nella rigenerazione cittadina e nel riuso di stabili e aree abbandonate o inutilizzate.
Custodia sociale e rigenerazione urbana. Assessore Berdini batti un colpo!
Tempi difficili per la nostra città. Con migliaia di persone alle prese quotidianamente con il difficile tentativo di mettere insieme il pranzo con la cena, pagare un affitto o un mutuo, vestirsi, curarsi e mandare i figli a scuola o all’università. L’amministrazione comunale non ha dato ancora segni visibili di rendersi conto di quanto accade nelle periferie e nelle case degli abitanti capitolini. La sindaca ci appare concentrata su nodi politici legati ad equilibri di potere più che ad affrontare la situazione come sarebbe necessario: mettendo al primo posto i bisogni e i diritti degli uomini e delle donne che vivono a Roma, i desideri e i sogni dei bambini e delle bambine.
Sono molti i nodi da sciogliere e l’emergenza abitativa è tra questi. I numeri sono impressionanti e spesso trovano spazio sulle pagine dei giornali. I dati del ministero dell’interno su sfratti per morosità incolpevole e mutui non pagati sono a più zeri. Eppure il lavoro va a rilento e spesso è proprio il dipartimento politiche abitative del Comune di Roma a ostacolare le soluzioni possibili. Anche se gli ultimi passaggi con gli assessori Baldassarre e Mazzillo fanno intravadere spazi di manovra interessanti. [Read More]
Torino: Via Borgo Dora 39 resiste a sfratti e “riqualificazione”
A Torino in via Borgo Dora 39, nel cuore di Porta Palazzo, c’è un palazzo interamente sotto sfratto per iniziativa del nuovo proprietario, l’imprenditore chierese Bartolomeo Manolino, genero dell’ex giocatore del Torino Antonio Comi. Gli inquilini rimasti, che non stanno pagando l’affitto, hanno deciso di organizzarsi con altre persone che in città rischiano di essere buttate per strada. Così insieme lo scorso sabato 17 settembre hanno deciso di continuare a resistere agli sfratti e di aggiungere a questo un tassello in più: occupare gli appartamenti che nella casa sono rimasti vuoti per essere più forti nella resistenza.
L’azione ha incontrato la solidarietà della vicina occupazione di via Lanino e anche di alcuni studenti dell’adiacente scuola Holden, che rappresenta proprio uno dei portati della gentrificazione in atto a Porta Palazzo. Vedremo come questa contraddizione si svilupperà in occasione dei prossimi appuntamenti con l’ufficiale giudiziario… [Read More]