Indirizzi di compagnei arrestatei nelle operazioni repressive di Firenze, Torino, Roma e Lecce

In attesa di maggiori informazioni, apprendiamo dai media locali che, a due giorni dagli arresti, la custodia cuatelare in carcere è stata convalidata solo per il compagno anarchico Salvatore Vespertino. Non si hanno ancora notizie sull’esito delle udienze di convalida per i due compagni prigionieri a Roma e Lecce.

Attualmente gli indirizzi a cui scrivere sono i seguenti: [Read More]

Comunicato sugli arresti di Firenze

Al movimento anarchico internazionale

Firenze, il 21 aprile 2016 qualcuno attacca con molotov la caserma dei carabinieri sita a Rovezzano, periferia fiorentina.
Firenze, 1 gennaio 2017 un ordigno esplosivo collocato all’esterno della libreria vicina a Casa Pound denominata “Il Bargello”, esplode tra le mani di un artificiere della polizia di stato, il quale resta gravemente ferito.
A seguito di questi due attacchi non rivendicati, la mattina del 3 agosto 2017 vengono imprigionati otto compagni.
Gli anarchici: Marina Porcu, Micol Marino, Pierloreto Fallanca (Pasca), Giovanni Ghezzi, Roberto Cropo, Salvatore Vespertino, Sandro Carovac, Nicola Almerigogna.
A questi nostri compagni vengono contestati i reati di tentato omicidio a causa del ferimento dell’ artificiere Mario Vece, di fabricazione, detenzione e trasporto di ordigni esplosivi, danneggiamento agravato per il lancio delle bottiglie incendiarie contro la caserma dei CC.

Nomi e cognomi dei principali inquisitori che hanno coordinato le indagini sono:
Spina Eugenio (dirigente superiore della polizia di Stato, capo servizio antiterrorismo).
Pifferi Lucio (capo D.I.G.O.S. di Firenze).
Creazzo Giuseppe (procuratore capo di Firenze).

In quanto anarchici non ci interessa sapere chi abbia compiuto queste azioni, valide, concrete, vive. Lo Stato italiano dopo la continuazione dell’OP. Scripta Manent, colpisce nuovamente compagni refrattari, i quali credono che l’azione diretta non mediata e distruttiva sia un mezzo fondamentale della lotta rivoluzionaria anarchica. [Read More]

Firenze: Arrestati otto compagni anarchici

Questa mattina 3 agosto è scattata una nuova operazione della procura di Firenze, cordinata da polizia e carabinieri.
Questo quanto sappiamo in attesa di ulteriori aggiornamenti.
Lo spazio anarchico “La Riottosa” che si trova a Firenze è stato sgomberato e danneggiato.
Sono stati trati in arresto otto compagni anarchici:
Micol Marino, Giovanni Ghezzi, Salvatore Vespertino (Ghespe), Pierloreto Fallanca (Pasca), Roberto Cropo, Nicola Almerigogna, Marina Porcu, Sandro Carovac.
Cinque di loro sono stati arrestati per la bomba collocata il 1 gennaio 2017 fuori dalla libreria “il bargello”, spazio del giro casa pound Firenze. Quella mattina la bomba esplose tra le mani di un artificiere che perse la mano e un occhio. Le accuse sono: tentato omicidio, danneggiamento agravato, fabricazione e trasporto di ordigni esplosivi.
Mentre altri tre sono accusati di aver attaccato con delle molotov la caserma dei carabinieri di Rovezzano (periferia di Firenze) nell’aprile 2016.
Per il momento questo è quanto, seguiranno aggiornamenti e indirizzi delle carceri dove sono stati rinchiusi i compagni. [Read More]

Pisa: Presidio solidale dopo operazione repressiva contro compagn* del Galeone Occupato

Alle 4.30 del 12 luglio, DIGOS e ROS, col volto coperto da passamontagna, pistole alla mano e sparando in aria, hanno fermato quattro compagn* del Galeone Occupato nel centro di Pisa. Uno è stato arrestato ed in seguito colpito da divieto di dimora da Pisa e provincia. La prossima udienza si terrà giovedì 20 luglio alle 9.00 al tribunale di Pisa. Solidarietà a chi lotta contro questo inferno!

APPUNTAMENTO 20 LUGLIO ORE 11 PIAZZA DELLE LOGGE PISA PER IL PRESIDIO SOLIDALE
Rinnoviamo inoltre la solidarietà a chi è stat* arrestat* durante il G20 di Amburgo!
Anarchiche e Anarchici [Read More]

Torino: Sugli ultimi arresti

La_Lavazza_fa_la_guerraDandovi notizia degli ultimi arresti avevamo accennato alla scomparsa della cassa benefit durante la perquisizione all’Asilo. Ancora oggi, a distanza di qualche giorno, non siamo riusciti a sapere se i soldi sono finiti nelle tasche di qualche poliziotto o carabiniere presente all’operazione, o se invece giacciono insieme ai computer, ai telefoni cellulari e ai vari capi d’abbigliamento portati via, in qualche magazzino di qualche commissariato o caserma torinese regolarmente registrati come oggetti sottoposti a sequestro. Di certo c’è, che in un modo o nell’altro, sono stati presi durante l’operazione di mercoledì scorso e che, in un modo o nell’altro, si tratta di un’iniziativa del tutto inusuale da parte delle forze dell’ordine e cercheremo quindi di capire, e far sapere, quanto prima com’è andata.

Nel frattempo per far fronte alle spese legate alla detenzione dei sei compagni abbiamo attivato un conto corrente di cui vi indichiamo gli estremi: [Read More]

Torino: A maggio, non le rose

20170503_Asilo_Occupato_TorinoSono anni ormai che tra maggio e giugno arrivano le forze dell’ordine all’Asilo occupato e nelle case di compagni e compagne per notificare misure cautelari e arresti. Certo, misure e custodie cautelari non vengono risparmiate neppure nel resto dell’anno ma — ahinoi — a sancire la tradizione pre-estiva ci tengono particolarmente.

Alle 6,30 h di stamane con una buona varietà di mezzi, tra camionette e autovetture, la polizia e i carabinieri (e i ROS) hanno fatto irruzione nell’ex scuola materna di via Alessandria, nell’occupazione di corso Giulio 45, in quella di via Borgo Dora 39 e in alcune abitazioni private per portarsi via Antonio, Giada, Antonio, Camille, Francisco e Fabiola. Alcuni compagni sono saliti subito sul tetto delle case occupate e lì son rimasti fino a operazioni terminate, nel mentre alla spicciolata complici e solidali hanno raggiunto corso Brescia per controllare la situazione e proferire qualche parola velenosa ai signori in divisa e in borghese. [Read More]

Firenze: Contributi sulla recente operazione repressiva

non chiedeteci la parola_fiSeguono due contributi da Firenze sulla recente operazione repressiva contro compagn* anarchic* e Villa Panico:

Il 31 gennaio, a Firenze , un’operazione repressiva contro anarchici condotta dalla Digos ha portato all’esecuzione di 10 misure cautelari. Tre persone – Filomena, Carlotta e Michele- sono adesso agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni, mentre per altri e altre sette è stato disposto un mix di misure restrittive (obbligo di dimora, rientro notturno, firme) variamente combinate tra loro.
I reati contestati a vario titolo a 35 tra compagni e compagne sono resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, porto di materiale esplodente, danneggiamento e imbrattamento, rapina impropria e altro.
12 persone su 35 sono indiziate di associazione a delinquere, con tanto di netta divisione tra capi e gregari. [Read More]

Firenze: Repressione. Sgomberata Villa Panico, compagn* denunciat* per associazione a delinquere

Raccogliamo alcuni comunicati solidali con compagne e compagni coinvolti nell’operazione repressiva che il 31 gennaio ha colpito Villa Panico a Firenze:

Solidarietà e complicità con i compagni di Firenze

La mattina de 31 gennaio 250 sbirri capeggiati dal tristemente noto capo della digos di Firenze Pifferi si presentano prima in alcune case e poi a Villa Panico per effettuare delle pequisizioni ed eseguire 10 misure cautelari emesse nei confronti di diversi compagni.
Poco prima dell’arrivo della sbirraglia gli occupanti si allontanano dal Panico. Vengono rintracciati poco dopo e portati in questura per essere identificati. Nel frattempo gli artificeri fanno anche brillare un sospettosissimo e pericolossisimo cesto dell’immondizia pieno di fiori che si trovava davanti al cancello di ingresso. Stavolta, memori della tragicomica esperienza occorsa al loro incauto collega Vece il primo dell’anno, i baldi eroi vedono bene di bardarsi a modino!

Il bilancio di questa bruttissima giornata è di 3 compagni agli arresti domiciliari, 4 con l’obbligo di dimora, di firma giornaliero e di rientro notturno, altri 3 con l’obbligo di firma giornaliero. In tutto i compagni indagati sono 35. Villa Panico viene sgomberata e messa sotto sequestro. [Read More]

Firenze: Repressione contro gli anarchici

20170131_Villa_Panico_FirenzeOperazione repressiva il 31 gennaio a Firenze per associazione a delinquere, in riferimento a vari fatti specifici avvenuti in città durante il 2016, che vede coinvolti 35 compagni indagati di cui:
3 arresti domiciliari
4 obblighi di dimora
3 obblighi di firma giornalieri
Inoltre alle 9 di mattina dello stesso giorno 250 sbirri hanno circondato l’occupazione di Villa Panico sgomberandola e ponendola sotto sequestro
Seguiranno aggiornamenti appena possibile. [Read More]

Spagna: Operación Piñata: 13 arresti per “terrorismo anarchico”

Alle 6.30 della mattina del 30 marzo 2015 ha preso corpo una nuova operazione contro le realtà anarchiche in Spagna.
Le forze repressive hanno fatto irruzione in diverse occupazioni (tra cui le case “Quimera” e “13-14” a Madrid; “la Redonda” a Granada) e abitazioni di compagn* a Madrid, Palencia, Granada e Barcellona.

Nel corso della mattinata sono state arrestate 37 persone:

13 compagn* sono detenuti con l’accusa di “organizzazione criminale con finalità di terrorismo”; si hanno ancora poche informazioni in merito a reati specifici ed elementi probatori contestati nei loro confronti. Le dichiarazioni dei registi di questa operazione, riportate dai media di regime iberici, riferiscono di aver dato un duro colpo all’organizzazione denominata GAC (Gruppi Anarchici Coordinati), che vi sarebbero ipotesi di collegamento con alcuni attacchi a strutture ecclesiastiche e filiali bancarie (motivazioni già utilizzate nell’Op. Pandora), fino a sostenere genericamente che le persone coivolte “intendevano seminare il terrore nella popolazione per imporre le proprie idee”: pratiche che il governo spagnolo e il suo braccio armato conoscono molto bene e praticano con assiduità.

Altre 24 persone sono state fermate e detenute come conseguenza delle 17 irruzioni e perquisizioni effettuate, di cui 6 in spazi o abitazioni occupate; di queste, 13 sono accusate di resistenza e disobbedienza, mentre 11 di occupazione.
Un aggiornamento del 31 marzo conferma l’avvenuta liberazione delle prime 13 e i presupposti per quella dei restanti.

Restano quindi in carcere 13 compagni e compagne con l’accusa di terrorismo.

Il nome dato a questa manovra repressiva è “Operación Piñata” (Operazione Pignatta, come l’involucro da prendere a bastonate per farvi uscire i dolciumi). Dopo il fallimento della precedente Operazione Pandora, il cui nome suggeriva lo scoperchiamento e il disvelamento dei minacciosi segreti della conflittualità anarchica, risolvendosi in 7 compagne e compagni tratti in arresto e rilasciati con restrizioni dopo un paio di mesi a causa dell’inconsistenza del piano accusatorio, è il turno della Pignatta.
Hanno mostrato i muscoli e invaso abitazioni e occupazioni, portandosi via 37 persone e trattenendone 13 con l’accusa di terrorismo.

Quanto è osservabile, è la volontà dello Stato Spagnolo di sperimentare sul campo gli strumenti di cui si è dotata la sua componente repressiva: leggi antiterrorismo e Ley Mordaza (“legge bavaglio” che estende in modo arbitrario il potere di fermo delle forze dell’ordine e infligge pesanti sanzioni pecuniare per le manifestazioni non-autorizzate). L’altra faccia delle riforme economiche dettate della Troika è la strutturazione di una repressione muscolare in grado di terrorizzare e contenere i conflitti innescati dalla macelleria sociale; gli anarchici sono un buon bacino su cui testare queste nuove armi. Un bacino pericoloso, anche perché refrattario alla delega democratica e alla sottrazione di conflittualità attiva, incarnate invece dal movimento Podemos.

Due operazioni repressive su grande scala in meno di quattro mesi rappresentano un evidente tentativo di fiaccare la rabbia e la determinazione delle compagne e dei compagni anarchici nella penisola iberica; il contesto spagnolo di per sé, come ogni società attraversata da cruente rimodulazioni sul piano economico e repressivo, è un esperimento ai cui risultati potranno attingere gli oppressori in altre nazioni, cercando di replicarli. La solidarietà è uno degli strumenti nella cassetta degli attrezzi per sabotare i piani di questi pezzi di merda.

Seguiranno aggiornamenti e comunicati


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