Milano: Sgombero al Giambellino? San Siro risponde. Aggiornamento 25 novembre 2014

Questa mattina durante la colazione antisgombero in piazza Selinunte è arrivata la notizia di uno sgombero in corso nel quartiere Giambellino. Subito gli abitanti in presidio si sono raccolti e mobilitati: con un corteo dentro e fuori dal quartiere abbiamo bloccato alcune vie del quadrilatero popolare, poi via Rembrant e piazzale Siena, due importanti nodi della città per raggiungere il Giambellino, per portare solidarietà al quartiere sotto attacco.

Oggi dunque sono stati spesi altri 5/10 mila euro di soldi pubblici per lasciare senza casa un’altra famiglia, madre padre e figlia adolescente. Intanto c’è chi sospetta “il rischio di infiltrazioni mafiose nei quartieri popolari di Milano”… Bel colpo! I comitati di lotta per la casa denunciano da anni le connivenze tra Aler e mafie, nella gestione e affidamento degli appalti (che il più delle volte non vengono portati a termine), nelle “dubbie” assegnazioni di alloggi (tipo quello alla figlia del boss mafioso), fino all’arresto dell’assessore alla casa della giunta Formigoni per voto di scambio. Così da anni all’Aler spariscono (e si spartiscono) milioni su milioni, fino a creare 400 milioni di buco. E ora che i fondi son finiti, non resta che vendersi le case, sgomberare gli occupanti e sfrattare gli inquilini. [Read More]

Case popolari a Milano: emergenza occupazioni o emergenza abitativa?!

Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una crescente campagna, a livello nazionale, incentrata in particolar modo su Milano e su Roma, attorno al tema della casa e in particolar modo rispetto alla questione delle occupazioni abitative, e più in generale rispetto alla vita e ai problemi dei nostri territori, spesso lontani dalle brillanti vetrine del centro delle metropoli. […]

A) La campagna mediatica
B) I quartieri popolari e l’emergenza abitativa milanese
C) L’annuncio dei 200 sgomberi e le mobilitazioni (cronologia)
D) Prese di parola [Read More]

Emilia Romagna: Il vero nemico è chi specula e chi sfrutta. Solidarietà agli occupanti in lotta a Milano

Rilanciamo il comunicato di solidarietà della Rete di Lotta per la Casa Emilia Romagna

Loro lo chiamano “piano sgomberi” per ripristinare legalità e sicurezza. I nemici sono gli occupanti e le occupanti, gli stranieri, i compagni e le compagne dei quartieri. La mancata assegnazione di alloggi dipende dalla presenza di “occupanti e immigrati”, dicono loro, per alimentare la guerra tra i “poveri”, per spostare la conflittualità sociale tra la gente e come sempre creare nemici bersaglio e spostare attenzione mediatica e responsabilità individuali.

Milano ha dimostrato invece in questi giorni che questa logica non passa più, rispedendo al mittente il tentativo di scatenare la guerra tra “poveri” e dimostrando che la guerra vera è contro chi specula e sfrutta. I nemici veri sono ALER e le istituzioni, la speculazione dietro le migliaia di case popolari vuote ma riscaldate in inverno, le mancate assegnazioni e le aste per la vendita del patrimonio pubblico. [Read More]

Torino: Comunicato di solidarietà con i compagni di Milano

SGOMBERI, REPRESSIONE E ARRESTI A MILANO: ECCO A VOI LA BUONA FACCIA DELL’EXPO

A Milano da novembre è partita una dura campagna repressiva contro chi decide di occupare una casa, liberare spazi e fare iniziative che si basano sulla solidarietà, la contro-informazione e l’antiautoritarismo senza chiedere il permesso a nessuno. Maroni, presidente della regione Lombarda, dichiara guerra alle occupazioni e annuncia di voler sgomberare più di 200 case occupate. Tutto questo non può che aprire un’inverno molto caldo di resistenza.

Il 10 novembre, durante una riunione nella sede del Pd tra i rappresentanti del Sunia-Cgil (sindacato degli inquilini delle case popolari) e i residenti degli alloggi Aler (azienda di edilizia residenziale che si occupa della gestione degli alloggi popolari), 20 persone fanno irruzione nella sede accendendo fumogeni e srotolando uno striscione con scritto “BASTA SGOMBERI – NOTAV”. [Read More]

Milano: sgomberi e resistenza

Ancora sgomberi questa mattina dopo la fiaccolata di ieri sera, quando centinaia di abitanti del quartiere Corvetto hanno  risposto agli sfratti della mattinata.

La risposta polizesca non si è fatta attendere, così questa mattina le forze di polizia hanno deciso di attacare le occupazioni abitative di Corvaccio e Rosa Nera nello stesso quartiere, un messaggio chiaro e intimidatorio a chi da anni spalleggia le occupazioni di case nei quartieri polpolari della città meneghina. Ne sono seguiti scontri e cariche, con un centinaio tra compagn* e abitanti del quartiere che hanno tenuto impegnate le forze dell’ordine per qualche ora.

Una diretta su RadioBlackout con François, compagno di Milano

Aggiornamento h 13.30: A fine mattinata sono stati eseguiti numerosi fermi: 3 compagni sono stati tratti in arresto per resistenza, gli altri denuciati a piede libero. Ora è in corso un presidio permanente in via dei 500. Per le h 17 è stato indetto un concentramento cittadino, sempre in via dei 500 (Metro Corvetto): per rilanciare l’autodifesa dei quartieri popolari. Per la solidarietà! Contro la prepotenza delle guardie e dei padroni! Per fermare immediatamente sfratti e sgomberi! Per la liberazione immediata di tutt*! [Read More]

Milano: I Ros perquisiscono tre abitazioni di compagni/e

In attesa di maggiori informazioni e comunicati, apprendiamo da compagne e compagni milanesi che intorno alle 7 di mattina di lunedì 17 novembre, le abitazioni di tre di loro sono state oggetto di perquisizione da parte del ROS dei carabinieri.
Per effettuare l’invasione delle abitazioni, le forze repressive hanno bloccato l’accesso alla via e, in alcuni casi, buttato giù porte e finestre.
A quanto pare, tutti/e rilasciati e notificate le denunce a carico di due compagne; sequestrati capi di abbigliamento, materiale informatico e cartaceo (computer, dispositivi usb, volantini, opuscoli, etc.).
I fatti contestati, con le relative notifiche di indagini in corso, riguardano l’irruzione in una sede del PD del quartiere Corvetto: l’11 novembre una ventina di incappucciati avevano invaso la filiale del partito srotolando uno striscione solidale con scritto “Blocchiamo gli sgomberi – No alla TAV”, acceso dei fumogeni e svuotato un estintore. Per l’odierna operazione repressiva, i poteri milanesi hanno scelto di coinvolegere l’antiterrorismo al fine di potenziare l’impatto mediatico di un’inchiesta altrimenti insipida e, ovviamente, consentire l’applicazione di dispositivi di controllo, sorveglianza e sanzionamento, che richiederebbero un iter procedurale molto più complesso: in sintesi, “terrorismo” significa intercettazioni, pedinamenti e misure cautelari, senza troppi passaggi burocratici. [Read More]

Saronno: Considerazioni dopo oltre un mese dallo sgombero del TeLOS

Saronno, 8 ottobre ore 8.30, cielo plumbeo, traffico, smog, pioggia e sgomberi delle due case occupate al Matteotti.
Facciamo un passo indietro.
Sabato 27 settembre un corteo di circa 600 persone ha attraversato Saronno per dimostrare con i fatti che l’esperienza del Telos è più viva che mai, che uno sgombero significa innanzitutto nuove occupazioni (tre case e un negozietto aperti nei due giorni precedenti al corteo) ma anche della giusta rabbia sfogata sui simboli del potere: banche e telecamere, comune e agenzia delle entrate.
Nei giorni seguenti una delle tre abitazioni è stata abbandonata: era sì vuota da 32 anni, ma una volta occupata il nuovo proprietario, che si era visto più volte i lavori bloccati dai soliti problemi burocratici, ha avuto di colpo tutte le autorizzazioni del caso da parte del Comune che come spesso accade, si dimostra incredibilmente celere nello smaltire l’iter burocratico sugli stabili occupati. [Read More]

Saronno (VA): Comunicato sullo sgombero del TeLOS

Sul perchè

Diciamolo subito e chiaramente: che uno spazio occupato e non chiuso su se stesso ma rivolto in fuori, deciso a mettere i bastoni tra le ruote a chi aspira alla città dormitorio, alla città movida etc sia stato sgomberato non è certamente qualcosa di cui scandalizzarsi. Se ci scandalizziamo è per la mole di solidarietà arrivataci in faccia in nemmeno un giorno dallo sgombero.
Il motivo dello sgombero è di ordine pubblico: la proprietà non sa che farsene dello stabile, non ha progetti se non fumosi ed ipotetici siti commerciali, strade e idee varie ed eventuali. [Read More]

Saronno (Varese): Audio dello sgombero del TeLOS

Audio a Rario Onda D’urto:
Manifestazione questo pomeriggio a Saronno (Varese), in risposta allo sgombero del Telos occupato. Polizia e carabinieri sono intervenuti nella ex fabbrica dismessa, occupata cinque anni fa. Circa una decina le persone che si trovavano all’interno e che sono state portate in Questura, mentre l’area circostante è stata militarizzata per impedire ai solidali di avvicinarsi. Nel pomeriggio le persone fermate sono state rilasciate poco prima del corteo, con tre fogli di via e un avviso orale.

http://www.radiondadurto.org/2014/09/10/saronno-sgomberato-il-telos-alle-17-30-manifestazione/ [Read More]

Saronno (VA): Sullo sgombero dello spazio di via Caduti della Liberazione 17

Verso le 4 del pomeriggio due compagni entrano nello spazio occupato in via Caduti della Liberazione 17, con l’intenzione di effettuare alcuni lavori per renderlo accogliente e fruibile. Armati di alcuni attrezzi e di un generatore di corrente sono costretti ad usare un portone che da sul cortile interno dello stabile che ospita il negozio occupato, dato che la saracinesca d’entrata, con sulle spalle circa 40 anni di abbandono, ha ceduto dopo solo 2 giorni di utilizzo. E’ con grande fatica che dopo oltre un’ora di lavoro i due riescono a sollevare la pesantissima saracinesca oltre le proprie teste. Gli sforzi dei compagni sono però pessimamente premiati, dato che proprio nel momento in cui la saracinesca viene alzata piombano sui due un manipolo di agenti della digos, supportati da alcune volanti della polizia e dei carabinieri e da una camionetta dell’antisommossa. E’ molto probabile, vista la perfetta tempistica di arrivo delle forze dell’ordine, che tutta la carovana stesse aspettando, chissà da quante ore, il via per intervenire da qualche spione appostato nelle vicinanze.
Ai compagni è impossibile opporre qualsiasi tipo di resistenza, dato che vengono presi totalmente alla sprovvista. [Read More]