Dopo diversi giorni di molestie, visite da parte della polizia, criminalità e minacce rivolte alla comunità dello Spazio autonomo/autogestito Argo, oggi si è arrivati al culmine degli eventi. Oggi, 28.10.2016, l’innocuo percorso per portare l’acqua di due membri del collettivo si è trasformato in una provocazione da parte della polizia e della tirannia del potere. Attorno le ore 13 i membri del collettivo volevano rinnovare le scorte d’acqua dello spazio, che è frequentato via via da un maggior numero di persone, anche per le pressioni menzionate e per l’annunciato sgombero. Anziché dissetarci in tranquillità ci è toccato saziarci ben bene della violenza, degli insulti e delle minacce. Due membri del collettivo riportano seri danni: uno dovrà passare almeno questa notte in ospedale a causa di danni alla testa, l’altro si trova ancora in serata sotto osservazione a causa di sospette emorragie interne. [Read More]
L’Aia, Paesi Bassi: Lotta alla repressione! Stop alla repressione contro anti-fascist* e anarchic*!
Sabato 19 novembre, all’Aia, ci sarà una manifestazione contro l’ondata di repressione che gli/le anti-fascist* e gli/le anarchici della città hanno dovuto affrontare nell’ultimo anno. Se toccano un* toccano tutt*. Solidarietà attraverso la lotta!
Nel corso dell’ultimo anno, la repressione contro anti-fascist* e anarchic* è notevolmente aumentata, con la città dell’Aia al centro di tutto. Un divieto di dimora per gli/le anarchic* è stato emanato per il quartiere di Schilderswijk, nel tentativo di spezzare la lotta contro la polizia razzista, violenta, e assassina. In seguito è stato emanato un altro divieto, stavolta contro gli/le anti-fascist* che resistevano alle manifestazioni dell’estrema destra di Pegida. Danni per 50,000 euro sono stati richiesti a divers* anarchic* che si erano oppost* allo sgombero del centro sociale De Vloek, che era occupato da 13 anni. Il sindaco ha anche cercato di chiudere il locale Autonomous Center. Inoltre le manifestazioni seguenti vennero vietate, diverse persone intimidite dalla polizia a casa e per strada, vennero effettuati diversi arresti preventivi e dei tentativi di reclutare degli informatori.
Ma non si tratta solo di attacchi contro individui anarchici e anti-fascisti. Si tratta di un attacco contro chiunque combatta il razzismo, è un attacco contro chiunque si batta per un mondo senza sfruttamento e discriminazione, è un attacco contro tutt* noi. E questo attacco non può restare senza risposta! È un appello alla solidarietà, perché la solidarietà è la nostra arma contro l’isolamento che ci è imposto dalla polizia e dal sindaco. Dobbiamo difendere i nostri spazi e le nostre strutture autonome! [Read More]
Roma: Abitare nella crisi, dall’incontro a Porto Fluviale rilanciamo un nuovo autunno di lotta!
Partendo dalla necessità di agire nuovamente una capacità di riappropriazione delle nostre vite e di rispondere con decisione ad una controparte aggressivamente arroccata in difesa della rendita, della proprietà privata e della casta, il percorso di Abitare nella Crisi va ridefinito e declinato in modo da saper aggregare una composizione sociale impoverita sempre più vasta e sempre più distante dalle dinamiche elettorali. Non più disponibile ad un consenso consumato da promesse tradite e da una condizione sociale che peggiora giorno dopo giorno.
Andare verso l’autunno praticando materialmente azioni di riappropriazione di casa e reddito -non pensando solo alle occupazioni ma diversificando le pratiche e facendo attenzione a non divenire ammortizzatori sociali nel nostro agire quotidiano, ma piuttosto incubatori e produttori di conflitto- può consentirci di allargare il “social not” al governo Renzi, proseguendo la battaglia contro l’articolo 5 e il cosiddetto “piano casa” del dimissionato ex ministro Lupi, contro gli sfratti, i pignoramenti e la dismissione del patrimonio pubblico.
Per chi ogni giorno lotta contro la precarietà e la cancellazione dei diritti appare chiaro che la scadenza referendaria proposta da Matteo Renzi, intorno alla quale si stanno accapigliando in molti, non può essere un punto d’arrivo, bensì un’occasione, una possibilità di costruzione di una mobilitazione non artificiale, larga, partecipata, conflittuale. [Read More]
Varsavia, Polonia: Tutti gli arrestati sono stati liberati !
Annunciamo che tutti i Tre di Varsavia sono liberi.
Dopo quasi 4 mesi di assoluto isolamento, siamo riusciti a tirarli fuori dalla prigione.
Questa liberazione prova quando deboli siano le prove poliziesche e quanto i “passaggi necessari” dell’accusa erano solo un gioco, usando la detenzione come una forma di tortura per forzare, per esempio, una confessione.
Questo prova anche che le campagne di solidarietà hanno senso – non solo in una dimensione morale, ma anche praticamente. [Read More]
Varsavia, Polonia: Il primo degli arrestati è stato liberato! Continuiamo a raccogliere fondi.
Siamo felici di annunciare che il primo dei tre detenuti è stato liberato! Gli altri due saranno liberati al principio della prossima settimana.
Insieme siamo riusciti a raccogliere tutta la cauzione (60.000 PLN, 13.800 Euro) in tempo! La maggior parte del denaro però, è stato prestato e lo dovremo restituire, il che vuol dire che continuiamo a raccogliere fondi per restituire il credito e per future spese degli avvocati.
Un grande ringraziamento va a ogni persona o gruppo che ha supportato i detenuti, facendo possibile la loro liberazione. Avete ancora una volta confermato che la meravigliosa potenza della solidarietà può migliorare veramente la situazione dei detenuti. [Read More]
Torino: Via Borgo Dora 39 resiste a sfratti e “riqualificazione”
A Torino in via Borgo Dora 39, nel cuore di Porta Palazzo, c’è un palazzo interamente sotto sfratto per iniziativa del nuovo proprietario, l’imprenditore chierese Bartolomeo Manolino, genero dell’ex giocatore del Torino Antonio Comi. Gli inquilini rimasti, che non stanno pagando l’affitto, hanno deciso di organizzarsi con altre persone che in città rischiano di essere buttate per strada. Così insieme lo scorso sabato 17 settembre hanno deciso di continuare a resistere agli sfratti e di aggiungere a questo un tassello in più: occupare gli appartamenti che nella casa sono rimasti vuoti per essere più forti nella resistenza.
L’azione ha incontrato la solidarietà della vicina occupazione di via Lanino e anche di alcuni studenti dell’adiacente scuola Holden, che rappresenta proprio uno dei portati della gentrificazione in atto a Porta Palazzo. Vedremo come questa contraddizione si svilupperà in occasione dei prossimi appuntamenti con l’ufficiale giudiziario… [Read More]
Varsavia, Polonia: Campagna raccolta fondi per la liberazione dei tre anarchici
Nel maggio del 2016 3 alcunx nostrx compagnx e amicx furono arrestatx a Varsavia. Furono accusatx del tentativo d’incendio di una macchina della polizia. Furono picchiatx, torturatx e rinchiusx in celle d’isolamento, dove passarono più di tre mesi.
Oggi, in una visita giuridica a riguardo del prolungamento della detenzione dei 3 anarchici di Varsavia, hanno preso la decisione di liberarli sotto cauzione. Si definì la cauzione di 20.000 PLN (4600 euro) per ognuno dei detenuti. Se il denaro non si verserà nell’arco di una settimana, i detenuti rimarranno in prigione. [Read More]
Varsavia, Polonia: Fanzine informativa sull’arresto dei tre anarchici
Nella notte del 23 Maggio, la polizia arresta tre anarchici con la presunta accusa del tentativo di incendio di un veicolo della polizia. I tre sono trasferiti alla prigione, dove dovranno rimanere per i prossimi 3 mesi, in attesa del processo. Rischiano fino a 8 anni di galera. [Read More]
Firenze: Sgombero in via Toselli. 3 occupanti ancora sul tetto
Firenze, giovedì 4 agosto 2016 – Poco dopo le 10 di mattina sono iniziate le massicce operazioni di sgombero della palazzina occupata lo scorso dicembre in Via Toselli: uno spazio liberato che ha concentrato buona parte delle proprie iniziative nel contrasto al neofacismo, avendo una sede di Casapound a poche centinaia di metri di distanza.
Approfittando della calma agostana, un imponente schieramento di camionette della celere ha bloccato l’accesso all’incorcio in cui è situata la palazzina, tenendo a distanza i solidali accorsi. Lo sgombero è apparso da subito decisamente muscolare, con lancio di lacrimogeni dentro le stanze e botte agli occupanti, 9 dei quali sono ancora trattenuti in stato di fermo per “lancio di oggetti, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale”. [Read More]