Dopo quasi un anno e mezzo di latitanza, più precisamente dal 7 febbraio 2019 quando venne sgomberato l’Asilo Occupato e prese il via l’operazione Scintilla, Carla è stata arrestata con un mandato d’arresto europeo domenica 23 Luglio a St. Etienne, vicino a Lione. L’operazione è stata portata a termine da una decina di poliziotti armati di fucili d’assalto e appartenenti alla BRI (Brigade De Recherche et d’Investigation) e alla DGSI (Direction Générale de la sécurité Intérieure), i quali l’hanno gettata al suolo, amanettata e caricata in macchina. Con lei erano presenti alcune persone che sono state allontanate e poi lasciate andare senza essere identificate. A quanto sembra Carla era seguita e sorvegliata già da alcuni giorni.
Torino: Il regalo più bello
Spesso negli anni è capitato di giocare di fantasia, provando a immaginare come e quando sarebbe giunto lo sgombero dell’Asilo. Quanta polizia avrebbe invaso il quartiere quanto avrebbero retto le barricate, quanto avrebbe resistito chi fosse riuscito a raggiungere il tetto, se fosse coinciso con un’operazione repressiva, quale sarebbe stata la risposta fuori. [Read More]
Firenze: In solidarietà con l’Asilo occupato
«Non finisce qui, il corteo di Torino è solo l’inizio, ora è il momento per fare partire una lotta serrata che dalle ceneri di questa operazione repressiva faccia nascere un nuovo fiore»
Siamo tutti sovversivi! Solidarietà all’Asilo occupato!
Quella che doveva essere una giornata antifascista e antirazzista per fare luce sui moderni fascismi e le loro declinazioni si è trasformata in un nuovo ed efferato atto di repressione.
Sono anni che difendiamo i quartieri contro la gentrificazione e contro l’imposizione “democratica”, anni in cui si è sviluppata sempre di più una solidarietà per i migranti e sono anni che le istituzioni provano a sminuire l’importanza di questo tipo di lotte.
Ne sono prova i fatti del 7 febbraio quando le centinaia di forze dell’ordine sono entrate in via Alessandria 12 per sgomberare e sigillare l’accesso a L’Asilo occupato. [Read More]
Brescia: Volantino distribuito in solidarietà all’Asilo
Giovedì lo Stato repressivo ha sgomberato l’Asilo Occupato di Torino arrestando Larry, Antonio, Silvia, Carla, Giada e Beppe. I/Le compagn* sono stati arrestati con l’accusa di associazione sovversiva (art. 270) per aver portato avanti le loro idee di liberazione nel contesto delle lotte ai CPR e contro tutte le prigioni.
In un sistema violento che mira, attraverso repressione e violenza, a creare divisione sociale e appiattire le coscienze, la risposta non può essere che spontanea e selvaggia.
L’occupazione di edifici vuoti e inutilizzati non possono essere visti come reato, bensì come una risorsa per la collettività che li attraversa uscendo dall’ottica capitalista. [Read More]
Torino: Allarmismi sguaiati e goffi tentativi di recupero
Sul clima di guerra imposto a Torino un commento del centro sociale askatasuna e del csa murazzi.
A leggere le cronache dei giornali cittadini e le dichiarazioni del Questore Messina sembrerebbe che la nostra città si sia improvvisamente trasformata in una sorta di Kabul sotto le Alpi, con tanto di scorta armata per una sindaca che aveva aperto il suo mandato promettendo di mettere le periferie al centro, ridottasi invece a rincorrere Salvini e la polizia che militarizza per giorni un quartiere che avrebbe bisogno di ben altro.
Il linguaggio utilizzato dal Questore e le immagini che esso evoca, del resto, non lasciano molto all’immaginazione: si giustifica il dispiegamento abnorme di uomini in assetto da guerra con la necessità, si dice, di sventare “un assedio in stile Fort Alamo” e ci si vanta di aver fatto molti “prigionieri” sul campo. Le undici persone fermate nella serata di sabato (e successivamente rilasciate a riprova dell’inconsistenza delle fantasie questurine) vengono usate come ostaggi dei deliri guerreschi di via grattoni, con, tra le altre, la pesantissima accusa di devastazione e saccheggio usata à mo di cauzione giuridica del tutto. [Read More]
Torino: Dentro e dietro quello striscione c’era tutto
E’ ormai passata quasi una settimana dallo sgombero dell’Asilo di via Alessandria, spazio occupato nel lontano 1995. In città si sono susseguiti diversi cortei e appuntamenti di lotta per esprimere con chiarezza che quando si sgombera uno spazio occupato con una storia di resistenza e lotta, non lo si può fare senza pagare un prezzo alto e senza aspettarsi una risposta di degna e determinata rabbia.
Dopo queste giornate ci sono compagni e compagne in carcere che vogliamo subito liberi e libere.
L’inchiesta della magistratura, che costruisce accuse di associazione eversiva per alcune campagne di lotta contro i CPR ed i luoghi di negazione della dignità dei migranti, è stato il pretesto per lo sgombero. L’intera operazione è apparsa da subito come frutto di una rappresentazione studiata a tavolino.
Il massiccio spiegamento di forze dell’ordine, con uomini e mezzi provenienti da altre città, è stato un chiaro messaggio rispetto chi voleva resistere e chi voleva portare solidarietà, ma anche per gli abitanti della zona, ancora oggi militarizzata, con il duplice segnale inviato al quartiere: da un lato quello muscolare, dall’altro quello dell’individuazione di un finto pericolo, un’occupazione, e con essa chi la abita e la rende viva.
Immediato e scontato il consenso delle istituzioni, Sindaca Appendino in testa, tutti impegnati a cinguettare, chi congratulandosi, chi rilanciando e invocando subito nuovi sgomberi. E, come da copione, il Ministro degli Interni ha gongolato convinto di avere un nuovo scalpo caldo per la sua continua campagna elettorale.
Sono state giornate in cui la questura cittadina ha scientificamente messo in campo una durissima repressione contro ogni voce di dissenso. L’abbiamo visto sin dalle prime ore delle sgombero, attraverso provocazioni, aggressioni, caccia al manifestante, sequestri veri e propri durati anche diverse ore. [Read More]
Anarchici terroristi, anarchici terroristi, anarchici terroristi…
A furia di sentir ripetere questa banale associazione da tribunali, politici e giornalisti di ogni risma, si finisce per interiorizzarla e percepirla come reale. Se poi ci si aggiunge l’eventualità di un tessuto sociale incapace di dare altre letture, dissidenti e contrapposte alla narrazione dominante, allora il gioco è fatto anche per quelle poche teste che potrebbero godere del beneficio del dubbio. Un po’ come, a furia di sentirsi dire che giornalisti, politici e tribunali siano le voci di una verità inconfutabile, dell’unica verità ammissibile, a furia di sentirsi ripetere che ciò che è Legge è giusto e ciò che ne è fuori è ingiusto, e quindi da criminalizzare ed isolare e poi da condannare e perseguitare, si finisce per crederci davvero.
Talvolta la Sacra Legge incorre in errori, ma, sono “solo errori”, e non possono metterla in discussione. Anche se sono tanti. [Read More]
Torino: Solidarietà all’Asilo sgomberato
La mattina del 7 febbraio gli sbirri si presentano alla porta dell’Asilo Occupato di via Alessandria 12 decisi a sgomberarlo, poco dopo altre camionette assediano e terrorizzano la palazzina abitativa “Le Serrande” di Corso Giulio Cesare 45 pronti a compiere degli arresti.
Solidarietà agli occupanti dell’Asilo che in 6 sul tetto per più di 24 ore hanno tenuto sotto scacco una macchina da sgombero, inutile e costosissima.
Infatti molteplici gli ingranaggi: polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, vigili urbani, più ROS e DIGOS tutti presenti in gran numero (chiamati anche da fuori Torino). A dirigere questa macchina repressiva: la pentastellata sindaca Chiara Appendino, l’arrivista in cerca di telecamere nonchè questore di Torino Francesco Messina, il capo della DIGOS Carlo Ambra, per non dimenticare ovviamente il fascista verde Matteo Salvini nel ruolo di mandante.
Con lo sgombero dell’Asilo si tenta non solo di cancellare 24 anni di Autogestione e lotte ma anche una delle tante facce del quartiere popolare più vissuto della città dove, da un decennio a questa parte, è iniziato uno squallido e disumano processo di riqualificazione, speculazione e ricollocazione demografica. Dopo la svendita di spazi abbandonati a grandi investitori, come Lavazza e Scuola Holden, per convertirli in macchine da soldi ben arredate, a cui si è succeduta la vendita al palazzinaro senza scrupoli Giorgio Maria Molino di un intero blocco di caseggiati di edilizia popolare, sono arrivate le restrizioni allo storico mercato popolare del Balon culminate circa un mesa fa con il provvedimento che ne vorrebbe sentenziare la morte spostandolo ai margini della città. [Read More]
Torino: 9 febbraio, un corteo giovane, numeroso e determinato
La giornata di oggi era attesa e il suo esito nell’aria. Già la risposta serale dopo l’irruzione all’Asilo di giovedì aveva mostrato che lo sgombero di uno spazio occupato non poteva compiersi in tutta tranquillità, senza pagare un prezzo alto e subire una risposta determinata. Le centinaia di persone che l’altra sera hanno provato a raggiungere l’Asilo sotto sgombero, questo sabato sono diventati migliaia: se il questore Messina si ostina a definire “anacronistiche” alcune esperienze politiche e sociali che si muovono in questa città, oggi abbiamo visto in piazza una presenza giovanile ampia e generosa, decisa a difendere l’anomalia Torino.
Il corteo si è dato appuntamento nella centralissima piazza Castello, per muoversi lungo via Po e risalire poi da corso San Maurizio in direzione Porta Palazzo. Attraversato il mercato, il corteo si è mosso lungo la Dora per poi tentare l’ingresso nel quartiere Aurora – al centro degli appetiti speculativi che hanno portato allo sgombero di un posto occupato e vissuto da 25 anni – sul ponte corso regio parco la polizia ha cominciato un fitto lancio di lacrimogeni arrivati anche sui balconi dei palazzi adiacenti. Il corteo è poi tornato verso porta palazzo, ha lambito il centro subendo diverse cariche e seminando barricate, per poi concludersi in Vanchiglia. Si contano quattro feriti tra i manifestanti tra cui uno, pare, in codice rosso [si tratta in realtà di un codice giallo NdR] mentre dodici persone sarebbero in stato di fermo. [Read More]
Bolognina solidale con l’Asilo Occupato
Tutta la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni che resistono sul tetto dell’Asilo Occupato di Torino, sotto assedio delle forze dell’ordine dall’alba di questa mattina. Un ennesimo tentativo di affibiare il reato di associazione sovversiva alle lotte di compagne e compagni da sempre impegnati contro i Cie e solidali con I migranti. Apprendiamo che a Torino dopo la caccia all’uomo di oggi pomeriggio è ora in corso una manifestazione e invitiamo a unirsi alla resistenza.
Bolognina solidale con l’asilo occupato terrorista è lo Stato!
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con I migranti – Nessun Cpr [Read More]