Rom a Torino tra sgomberi, cortei, occupazioni
Sono arrivati all’alba. Uomini e donne in armi, blindati, un elicottero, le ruspe. Un’operazione in grande stile in quello che resta della più grande baraccopoli d’Europa.
Nessuno è stato avvertito. Gli uomini in armi sono entrati nelle baracche intimando di uscire, incuranti dei bambini spaventati, forti dell’arroganza di chi si crede superiore, pieni di disprezzo per gente che la povertà marchia come inferiori.
Gli uomini e le donne del canile municipale catturano i cani. Una donna anziana ci mostra il libretto del suo cane, rubato e deportato al canile. Agli uomini, alle donne, ai bambini va peggio che ai cani. Poche cose vengono salvate mentre i vigili urbani prendono le bombole e le scaricano in aria. [Read More]
Torino: Basta case vuote, basta famiglie senza casa. Benvenuti in via Giacinto Collegno 37
A Torino ci sono circa tra i 40 e i 60 mila alloggi vuoti, secondo dati risalenti al 2012. Eppure la città non riesce a soddisfare il bisogno di casa dovuto all’alto tasso di sfratti per morosità incolpevole che, solo nel 2014 ha riguardato oltre 4500 casi.
Torino è una città che è stata colpita duramente dalla crisi e la perdita della casa, per l’incapacità di poter continuare a pagare regolarmente un affitto, è uno dei segnali più significativi. I semplici dati segnalati però dimostrano che le risorse esistono ma evidentemente manca la volontà politica nell’affrontare la situazione.
Assistiamo infatti all’inerzia di una amministrazione cittadina sempre pronta a regalare ampie porzioni di territorio per la speculazione di banche ed immobiliari ma incapace di dare risposte alle migliaia di famiglie sfrattate. Pronta a finanziare progetti come quelli di social housing che dimostrano da un lato tutta la loro inconsistenza e dall’altro la loro inutilità sottraendo fondi all’edilizie residenziale pubblica. [Read More]
Milano: Comunicato nuova occupazione Brancaleone
Martedì sera.
Casa ridotta in macerie, le nostre masserizie spezzate e accumulate sui camion della monnezza.
Le porte, i cessi, le finestre, le scale: tutto distrutto. Un monumento alla ferocia di chi ci vorrebbe schiave del lavoro salariato. O forse, più semplicemente, ci invidia al punto da voler nascondere ai propri occhi come sia possibile vivere ogni giorno la tensione della libertà. O ancora più semplicemente poveri stronzi, uomini piccoli piccoli, che ubbidendo a ciechi ordini burocratici cercano di uccidere la vita, di seppellirla tra le macerie.
Tutto sommato chissenefrega, hanno distrutto degli oggetti, nulla possono contro i nostri desideri.
Una cena da amiche, una sbronza e un’accoglienza che difficilmente dimenticheremo ci ristorano da una lunga giornata. [Read More]
Lecce, il Binario68 rioccupa!
Dopo lo sgombero subito ieri alle prime luci della giornata, e dopo una giornata di mobilitazione e risposta collettiva alla decisione di amministrazione comunale e questura, i compagni e le compagne di Lecce attivi nell’esperienza del Binario68 hanno realizzato una nuova occupazione, riappropriandosi dell’ex centro di smistamento postale di Cavallino. Di seguito le poche righe che danno comunicazione della notizia e in seguito il comunicato che ripercorre la giornata di ieri:
I POSTI VANNO E VENGONO MA NOI RESTIAMO.
Dalle ore 23 circa, è stata occupata una nuova struttura in risposta allo sgombero, avvenuto questa mattina, del Binario 68 occupato. Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno espresso solidarietà moralmente e fisicamente in questa lunga giornata.
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Genova: una nuova occupazione nel centro storico. Blocchiamo le speculazioni di Opere Pie
Oggi abbiamo occupato un edificio nel Centro Storico genovese. Appartamenti vuoti da tempo saranno nuovamente abitati da chi ne ha bisogno: perché una casa serve a tutti. Ma in questa città c’è chi ce l’ha, una casa, e chi non ce l’ha. C’è anche chi ne ha molte, le affitta a caro prezzo e poi sbatte in mezzo alla strada chi non ha i soldi per pagare. C’è chi la casa te la sequestra perché non puoi più pagare il mutuo, c’è chi ne amministra decine di migliaia ma non le assegna più, tenendole vuote per i propri affari o per incapacità. C’è poi chi le case le lascia sfitte attendendo l’aumento dei prezzi per poterci guadagnare speculando.
C’è anche chi amministra immensi patrimoni immobiliari, interessandosi più al bilancio annuale che ai bisogni dei poveri verso cui vorrebbe apparire caritatevole. Le case che abbiamo occupato sono una piccola goccia in quel mare di proprietà ecclesiastiche utilizzate per guadagnare, e non per rispondere ai bisogni. Ora nessuno ci speculerà più sopra, nessuno pagherà un affitto per avere un tetto sopra la testa, ora quelle case risponderanno davvero, e senza scomodare la carità cristiana di papi e cardinali, ai bisogni di chi ci vive. [Read More]
Trento: Un nuovo Assillo Occupato
Oggi, 30 maggio, abbiamo occupato uno stabile, da lungo tempo sfitto e abbandonato, in via Mattioli 21, nel quartiere di San Pio X.
Lo sgombero dell’Assillo Occupato di via Manzoni non ha certamente eliminato bisogni e desideri che ci hanno spinti a occupare la prima volta, ma ha solamente riconsegnato uno stabile all’abbandono e reso un quartiere un po’ più triste.
Per due mesi – dopo 6 anni di abbandono – centinaia di giovani e meno giovani hanno fatto rivivere l’ex-Asilo, che è stato un luogo di socialità, uno spazio per non beccarsi il capitalismo in faccia da soli ma unirsi per rispondere ai suoi colpi, oltre che una casa per le persone che ci hanno vissuto stabilmente.
Con lo sgombero del 13 maggio l’appena insediata giunta Andreatta (bis) ha mostrato come a Trento la politica sulla casa e sugli spazi la faccia sostanzialmente la Questura, murando o devastando gli edifici vuoti e caricando anche a freddo, come successo quel mercoledì in piazza Santa Maria, dopo una seconda occupazione, pur di stroncare un’esperienza molto partecipata.
Ma abbiamo il fiato lungo e ora abbiamo anche una nuova casa.
Questa occupazione è anche il nostro benvenuto al premier Renzi, venuto sabato in città per il Festival dell’Economia: il suo piano casa è l’ennesimo atto di una guerra ai poveri, un attacco diretto alle occupazioni abitative presenti in tutta Italia, togliendo con il famigerato articolo 5 la possibilità per gli occupanti di chiedere la residenza e di effettuare “allacciamenti ai pubblici servizi”, cioè di avere acqua, luce e gas.
Invitiamo gli abitanti del quartiere e tutti i solidali a passare alle iniziative, a partire da stasera, o semplicemente a venire a trovarci in via Mattioli 21 (laterale di via Perini).
Siamo sempre una bella ciurma!
le e gli assillanti
– OGNI LUNEDI’ DALLE 20.30 ASSEMBLEA APERTA A CHI VUOLE PARTECIPARE ALL’OCCUPAZIONE.
– TUTTI I GIORNI LAVORI COLLETTIVI ALLO STABILE.
Acilia (Roma): Volantino su sgombero e rioccupazione delle Case Vecchie
Volantino distribuito in occasione dello sgombero e della rioccupazione delle Case Vecchie: [Read More]
Firenze: Cento persone occupano stabile sfitto in via Benedetto Marcello!
Cento persone occupano stabile sfitto in via Benedetto Marcello!
Nel pomeriggio di ieri, circa 100 persone (tra cui 30 minori) hanno occupato uno stabile privato sfitto da anni all’angolo tra via Toselli e via Bendetto Marcello (ex uffici della Provincia).
I numeri dell’emergenza abitativa a Firenze parlano da soli: 100 esecuzioni di sfratto con la forza pubblica previste ogni mese, 11000 case sfitte e 3000 famiglie in attesa di casa popolare.
Il punto è che i prezzi degli affitti equivalgono o superano i redditi di migliaia di famiglie. E mentre i palazzinari fanno affari, sono migliaia le persone che in questa città rischiano di rimanere senza un tetto nei prossimi mesi.
L’occupazione e la lotta sono le uniche strade percorribili per chi subisce l’emergenza abitativa per riprendersi il proprio diritto alla casa e la propria dignità. [Read More]
Messina: Occupata l’ex Casa del Portuale
La mattina del 19 Febbraio sono stati occupati i locali già interamente murati della ex “Casa del portuale” a Messina.
Segue il volantino distribuito: