Bologna: nuova occupazione abitativa per social log. 76 famiglie trovano casa.

Giovedì 4 dicembre – Nuova occupazione abitativa a Bologna da parte di Social Log.
76 famiglie, con 103 minori, hanno preso casa all’interno di un gigantesco immobile abbandonato in via Fioravanti, 27, gli ex uffici di Sip e Telecom abbandonati da metà anni Novanta.
All’interno ora ci sono 280 persone, per quello che i movimenti definiscono “il nostro piano casa”.

Il collegamento telefonico con Luca di Social Log. Ascolta. [Read More]

Milano: dove si resiste, si occupa e si rioccupa

Milano è, ormai da settimane, l’inaspettato epicentro della resistenza di tante persone che il bisogno ha costretto ad occupare. Occupanti storici, immigrati di più o meno recente insediamento, precari, studenti, attivisti dei movimenti sociali, hanno trovato nelle pratiche di resistenza un terreno comune. Un punto di incontro dal quale ripartire per riconnettere un tessuto sociale sempre più malandato, sempre più sfilacciato. Un tessuto logoro nelle cui fibre spesso si insinuano germi pericolosi: razzismo, fascismo, tentazioni autoritarie. Il migliore antidoto restano le pratiche di resistenza, dove uomini e donne si riconoscono, costruiscono insieme e resistono apprendendo che l’alternativa non è tra racket e stato. La sola alternativa è l’azione collettiva, italiani e immigrati, senza prevaricazioni. Lunedì ci siamo svegliati con uno sgombero che non ha visto una resistenza organizzata ma ecco sorgere nuove occupazioni: al Corvetto, a Cinisello, al Giambellino. [Read More]

Milano: La lotta per la casa non gioca al ribasso… e continua!

Continua la lotta per la casa in diverse città italiane nonostante la linea dura utilizzata nelle ultime settimane, una vera e propria guerra alle occupazioni attuata nel nome della legalità. Una dichiarazione di guerra che non viene accolta dal movimento di lotta per la casa che continua il suo percorso nonostante i numerosi sfratti e sgomberi. Emblematico di una volontà più forte che tende a segnare la non arrendevolezza verso chi sgombera e punisce, ma che anzi, rilancia con l’occupazione di numerosi spazi e case nei quartieri popolari. A Milano, sabato, in via Odazio 8, al Giambellino, la “base di solidarietà popolare” ha ridato vita ad un fondo sfitto collegato ad un edificio Aler; allo stesso modo, è stato occupato un ex mobilificio dell’Aler in piazzale Ferrara, nel quartiere Corvetto mentre due giorni fa il ‘movimento di lotta per la casa Cinisello Balsamo’ ha occupato a scopo abitativo la struttura pubblica dismessa di via Leonardo da Vinci 14. [Read More]

Milano / Cinisello Balsamo: nuova occupazione abitativa!

Sabato 28 Novembre, il Movimento casa e territorio di Cinisello Balsamo ha occupato insieme ad una decina di famiglie sfrattate e senza casa l’ex Asilo di Via Leonardo da Vinci 14 , a Cinisello .
In questo momento in cui il diritto alla casa e i movimenti per l’abitare sono sotto attacco , un’altra risposta concreta all’emergenza abitativa viene data dalla riapropriazione.
Il Comune di Cinisello per queste famiglie non aveva da offrire nessuna soluzione se non la strada . Con coraggio e dignità hanno deciso di riprendersi un diritto.
Domani Lunedì 1 dicembre, colazione antisgombero anche qui , in rete con le colazioni nei quartieri popolari .

Qui la lettera aperta alla città : [Read More]

Milano: Dopo sgomberi e repressione, nuova occupazione in Corvetto

In attesa di maggiori informazioni, apprendiamo che nel quartiere di Crovetto è stato occupato un nuovo edificio: contro sgomberi [1], repressione [2] e attacchi mediatici alla lotta autorganizzata per la casa, in piazza Ferrara c’è un neonato spazio liberato.
L’invito diffuso dagli /lle occupanti è di andare a visitare e supportare la nuova occupazione. [Read More]

Benevento: Nasce la “Janara Squat”

Janara_SquatNonostante il tentativo di sgombero da parte dele forze dell’ordine di ieri 3 novembre, la “Janara Squat”, nuova occupazione nel centro di Benevento, resiste. Il posto è in via Niccolò Franco (piazza Vari). Passate a dare una mano per ricostruire quello che guardie e operai comunali hanno distrutto ieri. Di seguito il testo del volantino distribuito ai vicini che abitano il quartiere.

Un buon giorno per vivere!

Buongiorno a tutti. Ci presentiamo. Siamo i vostri nuovi vicini. Abbiamo deciso di liberare dall’abbandono pluriennale e dall’incuria la casa di via Niccolò Franco di proprietà del Comune di Benevento per andarci ad abitare.
Vi chiederete come mai veniamo a dirlo a voi.
La cosa è presto detta.
La nostra azione, oltre a soddisfare il nostro bisogno abitativo, vuole essere una denuncia contro l’attuale organizzazione sociale.
Riteniamo un paradosso che da un lato nella nostra città (come d’altronde ovunque) esistano centinaia di immobili vuoti, pubblici o privati che siano, ad alimentare la speculazione edilizia, mentre dall’altro un fortissimo bisogno abitativo non riesca ad essere soddisfatto a causa dei salari da fame (quando ci sono) e della precarietà lavorativa della maggior parte della gente che non consentono di pagare i prezzi astronomici degli affitti e dei mutui. [Read More]

Milano: Nuova occupazione, nasce Casa Brancaleone

Comunicato che rivendica l’occupazione di Casa Brancaleone, avvenuta lunedì 28 luglio nella periferia Nord-Ovest di Milano:

Abbiamo occupato via Casella 14 perché da tempo sentivamo la necessità di vivere assieme e sperimentare modalità di autosostentamento libere dalle logiche di mercato e formule di socialità altre dalla noiosa vita passata tra scuola, casa, lavoro e chiesa. Non intendiamo rivendicare alcun diritto all’abitare, ma vogliamo organizzarci per affrontare collettivamente quei problemi legati alla sopravvivenza quotidiana nella giungla urbana, e per cercare in tutti i modi di soddisfare i nostri bisogni primari e i nostri desideri individuali. Non stiamo cercando consensi, altrimenti avremmo chiesto il benestare del quartiere, la benedizione della parrocchia e il patrocinio del comune; ci prendiamo invece ciò di cui necessitiamo, senza mediazione alcuna. Con questa occupazione non ci interessa aprire al pubblico l’ennesimo centro sociale, né dispensare servizi ai buoni cittadini, ma fare quello che ci pare e piace, con chi avrà il coraggio di guardarsi allo specchio ed esprimere il suo sacrosanto desiderio di autorealizzazione. [Read More]

Bologna: Nuova occupazione – l’AcerChiata!

APRE CIRCOLO ANARCHICO OCCUPATO IN BOLOGNINA

L’AcerCHIATA

Il 14 giugno abbiamo sottratto all’Acer, l’ente che si occupa delle case popolari,un locale in via Zampieri 14/A. Ne vogliamo fare uno spazio aperto a tutto il quartiere, un circoletto dove fare iniziative, cene, proiezioni, dibattitti, allestire una biblioteca, scambiarsi due chiacchiere.
Ne vogliamo fare soprattutto un laboratorio di lotta, uno spazio dove organizzarsi per risolvere i problemi delle nostre vite in quartiere, a partire dai bisogni principali, come la casa, il cibo e la libertà. [Read More]

Torino: Riprendersi le case, continuare a lottare – nuova occupazione!

Nonostante gli arresti del 3 giugno la determinazione di chi ha bisogno di una casa, e si organizza insieme per prendersela, non si è fatta scalfire. Da questa mattina una sessantina di persone ha occupato una palazzina in Corso Giulio Cesare 45.
Tra cori, volantini, striscioni e una colazione improvvisata davanti al portone della casa, si cominciano a fare i primi lavori all’interno dello stabile.
E  parlando con i passanti e i nuovi vicini, per lo più complici e solidali, si rinnova l’invito e l’importanza a partecipare al corteo di questo sabato.

La nuova casa occupata è in Corso Giulio Cesare 45, fermata “Carmagnola” del 4.

da macerie

Bergamo: Comunicato dell’occupazione Piraten Extea

DIARIO DI BORDO 07-06-2014

Esattamente una settimana fa, sabato 31 maggio, abbiamo occupato uno stabile a bergamo, in via corridoni 35, con lìintento di farne in primis la nostra casa, sperimentando nuovi modi di condivisione di vita e di collaborazione, ed in secondo luogo per farne uno spazio aperto alla città, in una strategia logistica che permetta di organizzarsi più facilmente tra di noi e con le persone affini. La casa in questione era adatta alle nostre esigenze in quanto presentava una parte facilmente riportabile alla condizione di stanze abitabili, ma anche uno spazio più ampio da allestire a bar, sala per dibattiti, ecc…Da subito il posto ci era piaciuto, e siamo stati accolti/e benevolmente dal quartiere e dal vicinato. in pochi giorni però lo stabile si è rivelato portatore anche di problematiche ingenti che non si potevano scoprire precedentemente: inanzitutto manca l’acqua, sia potabile che non, problema facilmente risolvibile se non fosse che anche l’impianto fognario è completamente assente. Infatti quando qualche anno fa è stata cotruita la linea tranviaria TEB, adiacente allo stabile, la fognatura della casa è stata tranciata e chiusa di netto e non è stata ripristinata vista la condizione di abbandono del posto. Questo ha reso lo stabile non solo inagibile ma soprattutto invivibile a lungo termine. Riteniamo comunque che le lotte per la casa e per le occupazioni in generale al di fuori di qualsiasi logica di assistenzialismo, quindi in un ambito di autogestione e autorganizzazione delle lotte, presentino piena legittimazione politica. Questo soprattutto considerata la repressione che sta colpendo queste lotte, ricordiamo e portiamo solidarietà agli/lle compagn* arrestat* e indagat* nella maxi operazione repressiva del 3 giugno a Torino e a tutti gli sgomberi che stanno avvenendo nell’ultimo periodo. La repressione e la guerra dei governi alle occupazioni è tra l’altro visibile anche nella nostra città, in cui un’occupazione abitativa di famiglie e giovani (quella del XComitato di Lotta per la Casa a Celadina) si è vista recidere le utenze subito dopo l’approvazione del decreto casa di renzi, e in cui un’altra occupazione con l’intento da subito di creare socialità e aggregazione (il KAP – Kascina Autogestita Popolare) è da mesi sotto sgombero da quando il comune ha messo in svendita lo stabile.
Per questo motivo la nostra è una scelta puramente strategica: il progetto PIRATEN ETXEA non si ferma.

Gli/le occupanti del Piraten Etxea

“Siam pirati tutti neri e per casa il cielo abbiam”