Bristol: Kill the Bill

Duri scontri domenica sera a Bristol, nell’Inghilterra sud-occidentale, durante una manifestazione contro il Police bill, nuova legge proposta dalla ministra degli Interni britannica Priti Patel per aumentare i poteri della polizia e limitare fortemente la libertà di manifestare.
La ministra aveva proposto il nuovo regolamento di polizia dopo le manifestazioni femministe – attaccate con violenza dagli agenti – che avevano fatto seguito al femminicidio, da parte di un poliziotto, di Sara Everard.
A Londra ed in varie città dal 13 marzo in poi si sono susseguite le manifestazioni contro la brutalità della polizia e contro la nuova legge, che renderebbe molto difficile manifestare, introducendo divieti e sanzioni pecuniarie per chi promuove iniziative senza permesso. Una legge cucita addosso ai movimenti sociali che hanno riempito le piazze inglesi negli ultimi mesi.
La polizia avrebbe il potere di decidere se una manifestazioneè troppo “rumorosa” o “stressante” per la popolazione e quindi vietarla. Per chi non accetta il divieto sono pronte multe e galera. [Read More]

Bristol: Burn Baby Burn! La rivolta contro la repressione poliziesca

Il canto si alza in aria mentre le fiamme del furgone degli sbirri salgono sempre più in alto, bruciando una pressione che si è accumulata per troppo tempo.
Le finestre della stazione di polizia vengono sfondate a calci per la gioia ruggente della folla, piovono pietre dall’alto, lanciate sui poliziotti antisommossa dai giovani che hanno occupato parte del tetto. I ripetuti attacchi alle linee dei poliziotti stanno visibilmente mettendo loro paura. Bottiglie piovono sul fallito tentativo dell’unità cinofila degli sbirri di assalire la calca da dietro. Scudi antisommossa e manganelli sottratti ai poliziotti sono usati per reagire, un pezzo della loro stessa medicina. Altri si prendono cura delle persone raggiunte dai gas lacrimogeni, mentre risuonano gli impianti audio. Un’altra macchina degli sbirri sta bruciando dietro l’angolo, qualcosa che somiglia a nulla di ciò che abbiamo visto in precedenza…

Questa è la situazione a Bristol nel 2021, dieci anni dopo le rivolte di Stokes Croft e dell’agosto del 2011. La rivolta che è divampata ieri sera è una continuazione dei nostri ricordi combattivi, ma a vedere così tanti nuovi giovani incontrollabili questa pare essere l’inizio di una nuova ondata. Non è cambiato molto su quest’isola-prigione dal 2011, semmai le condizioni che portarono a quei giorni sono ancora con noi, più repressive che mai. Ci stanno spingendo oltre il limite, mentre il sistema di controllo ci chiede di leccare lo stivale o di avere soppresso il nostro modo di vivere. [Read More]

Dale Farm, UK: Scontri e barricate contro sgombero campo travellers

Regno Unito – Scontri e barricate contro sgombero campo travellers di Dale Farm

Dopo settimane di attesa e preparazione, il campo traveller di Dale Farm (Essex) ha cercato di resistere allo sgombero annunciato. Quello di Dale Farm, con i suoi circa 1000 residenti, è il più grande campo illegale del Regno Unito
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Bristol (UK): Attaccata agenzia immobiliare contro minacce sgombero squats

La scorsa notte (20 luglio) le vetrine di Maggs e Allen Bristol sono state rotte.

Abbiamo fatto ciò in risposta al ruolo di Maggs e Allen nella minaccia di sgombero del Freeshop e dell’Emporium, due posti occupati a Stokes Croft. La nostra solidarietà va a tutte le persone attaccate con lo sgombero, da quelli negli squat a quelli che non possono permettersi l’affitto.

A quelli che cercano di criminalizzare lo squatting – una legge fatta solo per proteggere la proprietà, che rende più difficile per chiunque, squatter o no, di trovare casa: che ciò sia un’indicazione per quelli che resisteranno.

La nostra azione della notte scorsa è stata un’espressione della nostra rabbia contro tutti gli agenti immobiliari e tutti quelli che traggono profitto dalla necessità popolare di avere un tetto.

Per quelli che traggono profitto inflazionando gli affitti e che beneficiano della crescente instabilità e della crescente mancanza di controllo nelle nostre vite, non abbiamo altro che rabbia e pietre.

Ci rifiutiamo di aspettare i vostri ufficiali giudiziari e intendiamo lottare contro chi ci attacca. La nostra lotta per la libertà è una delle nostre scelte.

Alcuni anarchici.

fonte: actforfreedomnow – Culmine | trad. cenere