NoTav – Arresti e denunce in tutta Italia

NoTav – Arresti e denunce in tutta Italia

Alle 6.30 di questa mattina, giovedì 26 gennaio 2012, un vasta operazione repressiva su mandato della procura di Torino, ha colpito con denunce e misure cautelari moltissimi amici, amiche, compagni, compagne e resistenti No Tav in tutta Italia. Le pratiche di resistenza che hanno mosso questa imponente operazione riguradano gli episodi conflittuali a partire dallo sgombero della Libera Repubblica della Maddalena, passando per l’assedio del 3 luglio e la lunga estate Valsusina.

Delle oltre 40 misure cautelari, 25 sono provvedimenti di custodia cautelare in carcere, 15 misure dell’obbligo di dimora, 1 provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari e 1 divieto di dimora nella provincia di Torino

Per aggiornamenti seguite anche lo streaming di Radio Blackout – http://stream.radioblackout.org/blackout.mp3
Mirror dello streaming di Blackout su http://transizionedifase.org/ (per non intasare troppo)
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Torino: Presentazione dell’assemblea di Reclaim the Field – 24/02 – 04/03

ASSEMBLEA DI ReclaimThe Fields IN ITALIA
al Mezcal Squat, Torino.
24-28 febbraio 2012 (riunione di Reclaim the Seeds)
29 febbraio/4 marzo 2012 (assemblea di Reclaim the Fields

Ecco una breve presentazione dell’incontro,  per maggiori informazioni sull’iniziativa:

https://rtf2012mezcal.noblogs.org/

Al termine dell’ultimo campeggio in Romania, dovendo scegliere tra un paio di proposte, l’assemblea ha deciso di organizzare l’incontro successivo in Italia. Reclaim the Fields non è mai approdata in Italia, perciò potrebbe essere un’ottima opportunità per incontrare altre persone che condividono gli stessi interessi della costellazione; inoltre a Rosia Montana molte persone hanno espresso il desiderio di collegare le attività di RtF ad alcune delle lotte in corso contro grandi progetti quali aeroporti, miniere, gasdotti… Vicino a Torino esiste una lotta forte e ben radicata contro la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe attraversale le Alpi e collegare Torino e Lione, il movimento NO TAV della Val Susa.
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Torino: Una nuova occupazione

Siamo i vostri nuovi vicini di casa… «Questa mattina siamo entrati in un edificio abbandonato in via Lanino 2, al Balon, per abitarci. Alcuni di noi sono stati sbattuti fuori dalle case in cui vivevano, sgomberati o sfrattati con violenza dalla polizia. Un’ operazione che aggiunge solo un’ altra casa vuota alle migliaia già presenti in città. E questo è il vero problema. Prendere una casa in affitto è molto difficile per tutti, a causa delle tante garanzie che i proprietari chiedono. Ancor più difficile è riuscire, mese dopo mese, a continuare a pagare questo affitto. La maggior parte delle case sfitte presenti in città sono in mano a pochi proprietari privati o società immobiliari. Così, in questa come in altre città, sempre più numerosi stanno diventando gli sfratti che minacciano di gettare in mezzo a una strada centinaia di uomini e donne. Avere un tetto sopra la testa sta diventando un lusso. Noi crediamo invece che tutti debbano poter avere una casa in cui vivere. E in cui vivere bene, senza dover essere costretti a stare ammassati in spazi stretti per la mancanza di soldi o di documenti. Per questo abbiamo deciso di occupare alcuni appartamenti vuoti. Siamo tra i tanti che vogliono una casa.» [Read More]

Torino: Barocchio Squat – Dancehall crin volume 4

Barocchio dancehall crin volume 4


festa bellavita: senza soldi porta da bere!!!

sabato 8 ottobre 2011

barocchio_8_ottobre.jpg

Barocchio Squat Garden

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Torino: NO WAY – nuova occupazione

  Torino: NO WAY – nuova occupazione


Torino – NO WAY Nuova Occupazione in corso

da Venerdì Tre Giugno 2011 Nuova Occupazione a Torino NO WAY

Via Vittorio Asinari di Bernezzo, 21 I-10145 Torino

QUARTIERE PARELLA – INFOLINE 366.7183587

C’è uno striscione appeso

“NOTAV SI TAZ”

da Oggi, compresa l’iniziativa al Balon, e per la prossima settimana, Tutti gli appuntamenti fissi del Mezcal e del Barocchio si effettueranno presso il NO WAY

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Quartiere Parella Turin Mezzi Pubblici: da Lingotto e Stazione Porta Nuova Metrò fermata Monte Grappa (fermata a circa 500 metri dall’occupazione) Tram linea 13 Fermata Monteg Grappa Bus 65 – 65/ partenze da Porta Susa -Fermata Borgosesia Bus 71 da Piazza Statuto -Fermata Medici su corso Monte grappa TUTTE LE FERMATE SONO A POCHI PASSI DALL’OCCUPAZIONE Accorrete numerosi!!!!

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squatter


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Torino – Occupazione ex cine Zeta – Comunicato sul processo

  Torino – Occupazione ex cine Zeta – Comunicato sul processo


Occupazione ex cine Zeta. Comunicato sul processo

Torino. Il 2 maggio inizia il processo per l’occupazione dell’ex Cinema Zeta. Alla sbarra quattro anarchici accusati di “invasione di edificio” e danneggiamenti. Il PM, manco a dirlo è Antonio Rinaudo, noto cacciatore di anarchici.

Facciamo un passo indietro. Era il 10 dicembre del 2009: alle sei del mattino, l’ora degli sgomberi, Digos e agenti in assetto antisommossa buttano giù la porta di Cà Neira, lo stabile di via Zandonai occupato domenica 6 dicembre dalla FAI torinese.

Nel pomeriggio, in risposta allo sgombero del mattino, viene occupato l’ex cinema Zeta di via Colleasca, Cà Neira 2.

Dopo poco meno di due ore la polizia interviene in forze con digos e celere in tenuta antisommossa: in quaranta contro quattro compagni, mentre all’esterno si raccolgono numerosi solidali. Danneggiando gravemente la saracinesca di ingresso, la polizia fa immediatamente irruzione. Tre compagni vengono tirati giù dal tetto, poi tocca ad una compagna, che si era incatenata ad una finestra. I quattro compagni vengono fermati, perquisiti, portati in questura.

Non si può dire che a Cà Neira questo sgombero fosse giunto inatteso. L’intervento della polizia era stato preceduto da una pesantissima campagna di criminalizzazione. Media e politici si sono scatenati sin dal primo giorno per cercare – senza troppo successo – di creare allarme sociale intorno all’occupazione di via Zandonai. Molti abitanti del quartiere ci avevano mostrato solidarietà e simpatia, in qualche caso condivisione. Molti consideravano una vergogna che il vecchio prefabbricato fosse abbandonato al degrado e all’incuria ed hanno apprezzato che qualcuno, rimboccandosi le maniche, lo stesse ristrutturando per renderlo agibile.

A Cà Neira 2, ex cinema porno chiuso da lunghi anni, per la prima volta a Torino la questura ha mandato la celere in assetto antisommossa a sgomberare un posto occupato da poco più di un’ora e mezza. È probabile che la scelta di occupare un altro edificio lo stesso giorno che siamo stati sgomberati li abbia innervositi un po’.

Due anni dopo parte il processo. La repressione è la risposta alle lotte sociali, la risposta a chi pratica il riutilizzo degli spazi abbandonati in una città, dove le vetrine di Chiampa City non sono mai riuscite e a far dimenticare che troppi non ce la fanno ad arrivare a fine mese.

Due anni fa la dialettica politica tra governo e opposizione si articolava sulle occupazioni, autentica spina nel fianco della Torino “always on move”.

Le occupazioni pongono sotto gli occhi di tutti la questione del modello di società. Gli sgomberi che hanno segnato quell’autunno, voluti dal sindaco Chiamparino in accordo con la destra cittadina più razzista, sono stati anche la risposta alla forte campagna antirazzista che impegnava da oltre un anno e mezzo il movimento anarchico torinese.

Destra e sinistra unite per cancellare posti e case occupate, perché, non a torto, li considerano luoghi dove si praticano la sovversione sociale e la solidarietà con gli ultimi.

Nella desolazione sociale e politica in cui viviamo, le case occupate sono un luogo di incontro non mercificato dove praticare e organizzare opposizione sociale. È indubbio che tutto questo infastidisca, perché la maschera di belletto, che si vuole continuare a dare alla città, non può nascondere la realtà: una città dove migliaia di persone rischiano di restare senza casa, perché non ce la fanno a pagare il fitto o il mutuo. La gente viene gettata in strada mentre oltre 150.000 appartamenti sono vuoti.

La crisi economica scava un solco sempre più profondo tra la città dei ricchi, circa il 20% della popolazione, e tutti gli altri, spingendo ampi settori di piccola borghesia e di operai della grande industria verso il basso della scala sociale. Il lavoro è sempre più “precario” ed il modello è sempre quello iperconsumistico della città vetrina, dove i più sono mere comparse dell’evento stesso del consumo e degli “spettacoli” messi in cantiere in continuazione.

Le occupazioni fanno bene al corpo della città: con esse vengono proposti spazi liberati da ogni sfruttamento, gerarchia, consumismo.

A Torino tra militari nelle strade, check point razzisti e morti sul lavoro, la scommessa è sempre la stessa. Costruire, con pazienza, una trama di relazioni solidali, che attraversino le nostre periferie, azzannate dalla crisi e stritolate dalla guerra tra poveri, perché l’opposizione sociale si radichi e si radicalizzi, non in occasionali fiammate, ma nella quotidianità di un conflitto che ri-ponga al centro la questione sociale.

Le case occupate sono esempi concreti che dicono quanto nudo sia il re: per questo danno tanto fastidio ed è per questo che è importante liberare altri posti ed offrirli come occasione a tutti coloro che ci vivono intorno: a coloro che hanno un lavoro precario o non ce l’hanno; a chi non riesce a mandare i figli all’asilo; a chi non riesce ad arrivare a fine mese; a tutti coloro che pensano che questa città non sia un teatrino “sempre in movimento”, luccicante e artificiale, ma il posto dove vivere la propria vita diffondendo il virus invincibile della libertà.

Il 2 maggio comincia il processo agli anarchici di Cà Neira. Per chi volesse assistervi l’appuntamento è al tribunale – corso Vittorio 130 – alle 9, aula 55 ingresso 22

Per info e contatti:

Federazione Anarchica Torino

Corso Palermo 46 – ogni giovedì dalle 21

338 6594361

fai_to [at] inrete [dot] it

http://piemonte.indymedia.org/article/12444

Federazione Anarchica Torino


Torino – Barocchio squat present – Sabato 5 febbraio – Tiro allo sbirro benefit spese legali

  Torino – Barocchio squat present – Sabato 5 febbraio – Tiro allo sbirro benefit spese legali


[Torino] Appuntamento benefit al Balòn

Barocchio squat present:

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http://www.informa-azione.info/to_appuntamento_benefit_al_bal%C3%B2n

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SABATO CINQUE FEBBRAIO 2011

*ORE 11* DEL MATTINO

A TORINO IN VIA BORGO DORA ANGOLO VIA ANDREIS

(MERCATO DEL BALON)

Polenta Vin Brulè

musica

Gioco di società:

*Tiro allo sbirro*

Tutto Benefit per le spese legali

Barocchio Squat


Torino – Barocchio squat – Serata Vegan Comics – Venerdi 14 gennaio 2011

  Torino – Barocchio squat – Serata Vegan Comics – Venerdi 14 gennaio 2011


Barocchio squat: ”Serata Vegan Comics” Venerdi 14 gennaio 011

http://tuttosquat.net/img/gallery/168104_116355918437045_100001879121200_123322_1379174_n-4d24bc51e98de.jpg

BAROCCHIO SQUAT GARDEN

presenta:

ore 19.00

Apericena “VEGAN” bellavita

porta da mangiare e da bere ciò che vuoi condividere

ESPOSIZIONE MOSTRA:

“VEGAN COMICS”

proiezione del filmato:

“TUTTI BRAVI AI FORNELLI”

* A seguire la festa si sposta presso “RADIO BLACK OUT” via Cecchi 21-a

“”Kiks on Air”

Barocchio Squat Garden per arrivare con i mezzi pubblici

Strada del Barocchio, 27 I-10095 Grugliasco TO ad ovest di Torino, nei pressi di C.so Allamano. se si arriva dal centro Città: bus da Piazza Castello 55 & 56

Da Porta Nuova Linea Tram 4 arrivati allo stadio Olimpico prendere il 17 o 17/

Da Porta Susa: Linea Tram 10 direzione Stadio Olimpico scendere alla fermata Sebastopoli-Stadio Olimpico e a destra su corso Sebastopoli c’è la Fernmata 17 & 17/ direzione Rivoli, scendere alla Fermata dei vigili del Fuoco.

altri bus 44 da collegno bus da Piazza Carducci: 17, 17 barr & 66 Da collegno e Grugliasco Centro Bus 44

barocchiosquat


Torino: La polizia italiana… lavora e non si stanca

Brusco risveglio questa mattina per alcuni spazi occupati della città di Torino. Una nuova maxi-operazione poliziesca ordita dalla questura cittadina per punire le pratiche di resistenza e contestazione seguite allo sgombero dell’Ostile nella giornata del 10 dicembre 2009. Alle 6.30 di questa mattina poliziotti e Digos fanno la loro irruzione, sfondando le porte, al centro sociale Askatasuna e all’Asilo occupato di Torino, al Mezcal squat di Collegno e al Barocchio squat di Grugliasco.

Entrano di soppiatto alla ricerca di persone, “armi”, travisamenti. L’operazione, queta volta, porta la firma del pm Rinaudo. Il “bottino” del pm tocca 16 persone, portandone in carcere 3, ai domiciliari 4 e sottoponendone 9 all’obbligo di firma.
I reati imputati agli indagati sono i soliti: resistenza, lesioni, travisamento e varie “aggravanti” che non guastano mai per fare numero e curriculum . Tra le altre spicca sempre, per l’uso scientifico che se ne fa, quella relativa al fatto di aver compiuto il “crimine” in più persone. E’ la pratica collettiva che viene messa sotto accusa. Il fatto di aver resistito in più persone ad un atto ignobile come lo sgombero di uno stabile inutilizzato in quartieri sempre più preda dell’immobiliare. Si pensa così di colpire e punire una resistenza e una contestazione legittime che quella sera furono la naturale risposta ad un’operazione repressiva e di chiusura di uno spazio sociale.

Ancora una volta, è l’uso politico-intimidatorio della misura cautelare (in assenza cioè di qualsiasi processo) a scandire senso e finalità prime di simili operazioni. Una volontà di intimidazione e disciplinamento che incontra non di rado le aspirazioni di carriera di pubblici ministeri noti per le proprie inclinazioni liberticide. Puntuale come sempre la scelta dei tempi, giusto sul finire dell’esposizione della Sindone e l’ordinato svolgimento delle elezioni regionali, per non disturbare manovratori e gendarmi. [Read More]

Torino: corteo 19 – Comunicato del barocchio squat

  Torino: corteo 19 – Comunicato del barocchio squat


SABATO 19 DICEMBRE 2009
CORTEO CONTRO GLI SGOMBERI E LA REPRESSIONE
organizzato dal coordinamento delle case occupate di Torino

Nonostante i tentativi di impedire o di emarginare il corteo e l’ennesimo “guasto” a radio Blackout il venerdì prima della manifestazione del sabato, da Porta Susa siamo partiti in più di 1000, diversamente da quello che affermano Stampa (600) e Repubblica(700) che attingono con proverbiale scorrettezza giornalistica da un’unica fonte: la questura.

Pare poi che i giornalisti dei due giornalacci abbiano notato solo cose che possono essere usate contro i manifestanti. Una vetrina interinale e un finestrino di un tram rotti – notizie non verificate, ma di evidente fonte sbirresca – anche se questo è avvenuto a corteo sciolto. Intanto la polizia, che aveva invaso Torino, con mossa provocatoria impediva di defluire da via Rossini e dai Giardini Reali verso il centro, creando ulteriori tensioni. E poi è stato imbrattato un tempio dell’Idiozia, il Mc Donald’s, perbacco!

Ma i giornali si contraddicono tra di loro. Entrambi attentissimi alle esigenze dei bottegai dichiarano, uno, che “tutti i negozianti… hanno abbassato le serrande” (La Stampa), la Repubblica invece intervista addirittura quelli che han tenuto aperto, dando però rilievo a chi dice che a Torino “fanno tutti quello che vogliono” insomma c’è troppa libertà.

I nostri “premi Pulitzer” arrivano a lamentarsi persino dei “cartelli ingiuriosi” contro la TAV ed i CIE, entità superiori, care ai padroni, che evidentemente non si possono offendere.

Prima della fine del corteo qualche cronista surgelato dal clima polare se ne va e basta, e qualcuno si abbevera ancora alla fonte poliziesca, magari per telefono. Così La Stampa chiuderà il racconto mestamente “con l’arrivo davanti alla palazzina Fenix, sgomberata 4 anni fa. Una chiusura col botto: un paio di petardi rossi e verdi”. Repubblica invece afferma che di fronte a Fenix in “corso S. Maurizio hanno lanciato bottiglie (?) e fumogeni (?), tentando di appiccare il fuoco alle porte (???)”.

Ognuno esprime la sua cifra di servilismo ai potenti e la ferma condanna per chi si ribella, con un bellissimo piglio democratico. Forse è il massimo che ci può offrire la stampa borghese.

Alla denigrazione ed alle falsità, i giornalisti aggiungono la superficialità, per cui per fare un po’ di colore, al fine di attirare l’attenzione del lettore sui fenomeni da linciare, non notano le caratteristiche del corteo ma solo alcuni aspetti che somigliano di più a ciò che già conoscono, agli allestimenti di un corteo istituzionale.

Aggiungiamo allora a ciò che è stato cassato dalla grande stampa un’opera di autocostruzione che nonostante le grandi dimensioni (3m) non è stata vista. Una grande bomba sferica e nera con miccia accesa rossa, che viaggiava su un camion. Da essa si irradiavano le musiche ed i discorsi degli occupanti, infatti conteneva – simbolicamente – i DJ ed il mixer della manifestazione. Sopra c’era scritto AUTOGESTIONE. Era enorme, davanti agli occhi di tutti, ma non l’hanno vista. Hanno invece fatto finta di vedere, senza verificare, tutto quello che gli ha detto la polizia. Bel mestiere il giornalista!

Stavolta mettiamo in evidenza la bestialità della stampa asservita. Ma aggiungiamo un commento.

I potenti della città, quelli a cui si rammenta STATE AGITATI con lo striscione d’apertura, hanno visto sfilare per le strade ed i corsi della città un corteo determinato ed incazzato che rende bene l’idea di cosa potrebbe succedere se lo Stato volesse sradicare con la violenza sbirresca che gli è propria, esperienze radicate da più di 20 anni a Torino, che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone di generazioni diverse, come ben si vedeva osservando il corteo.

Ribadiamo che l’AZIONE DIRETTA e l’AUTOGESTIONE – pratiche libertarie – sono incompatibili con il Potere basato sulla delega e la deresponsabilizzazione ed entrano naturalmente in conflitto con esso. Ma che tutti coloro che si vogliono liberi le sosterranno sempre, costi quel che costi.

Gli Squat non erogano servizi carenti nell’apparato statale, non sono dei locali sfigati o delle case sporche, non sono un interessante esperimento, non sono un deprimente laboratorio, non sono uno “strumento per fare politica” ma bensì la nostra vita. Che noi ci concediamo il lusso di vivere praticando l’utopia qui e adesso. Realizzando e condividendo l’impossibile in questo deserto.

10 100 1000 OCCUPAZIONI
OGNI CASA SFITTA SARA’ OCCUPATA
OGNI SGOMBERO SARA’ UNA BARRICATA

http://tuttosquat.net/news/corteo-19-comunicato-del-barocchio-squat/

Barocchio squat garden west coast per l’anarchia