Genova: Vico Untoria, No alla riqualificazione

Qualche giorno fa il sindaco di Genova Doria ha fatto un giro per il Centro storico con il prefetto
Musolino per indicargli i punti sensibili della riqualificazione che la sua Giunta vorrebbe finalmente
realizzare dopo le tante chiacchiere, promesse e delusioni degli ultimi anni.
Facciamo un passo indietro, andiamo al 2004, quando Genova era Capitale europea della cultura
e la riqualificazione del Centro storico sembrava imminente, e traiamo alcuni spunti di riflessione
dai frammenti di un articolo dell’epoca sulla zona più “delicata” all’interno di quel progetto, il Ghetto.

VICO UNTORIA
Qui c’era il Ghetto ebraico e ai giudei del 1600 (sefarditi, dunque di origine iberica) pare venisse imposto di
sostare, nelle feste comandate della cristianità, sotto le immagini sacre (madonne, cristi, santi di ogni genere
e categoria) poste nelle nicchie (oggi vuote) di Vico del Campo, Vico Untoria, Piazzetta Fregoso, Vico delle
Cavigliere, Vico dell’Olio, Vico della Croce Bianca, Vico degli Adorno e – insomma – per farla breve, di tutti i
carrugi che stanno a ridosso di Via del Campo.

[Read More]

Tolosa (Francia): Amicx, complicx, indesiderabilx di qualsiasi tipo, compagnx, venite tutti a Tolosa!

Siamo un centinaio di abitanti e abitante (tra cui 25 bambini) e più di un centinaio di individui coinvolti nelle attività dello spazio autogestito di Tolosa (22 rue Demouilles).

Siamo sotto sgombero a breve.

Tra qualche giorno lo stato mandra i suoi sbirri per provare a sgomberarci di nuovo, per distruggere questo luogo, per lasciare vuoto uno spazio di 5400m² senza nessun progetto, come lo era da sei anni, tanto morto quanto possibile.

Non abbiamo per il momento nessuna soluzione per trovare un altro posto, noi abbiamo deciso di rimanere qua. Non vogliamo lasciare il nostro palazzo e abbiamo soltanto questo da perdere. [Read More]

Torino: Nuove “strategie”, vecchie politiche – Resistiamo agli sfratti

E’ di pochi giorni fa la resistenza allo sfratto di Mariuccia e Massimiliano: madre settantenne, dializzata e figlio, fotografo freelance con un numero sempre minore di contratti di lavoro all’attivo. Sono di qualche settimana fa le resistenze agli sfratti di Hedia, del marito e dei loro due figli, di Kader e della moglie che, proprio durante il precedente picchetto antisfratto ha dato alla luce suo figlio e di Nouredinne e della sua famiglia. Tutte storie di persone legate da un comune denominatore: la crisi ha reso difficile sostenere il peso dell’affitto.

Torino: Sfratto, Polizia VS Diritto alla casa

Polizia VS Diritto alla casa: E’ questa la loro democrazia!


Questa mattina in corso Cosenza 142, nella periferia torinese, è stato
eseguito l’ennesimo sfratto che ha costretto per strada un’altra
famiglia vittima della crisi e di politiche sorde ai diritti ed alle
esigenze sociali.

Una trentina di persone e amici solidali nella lotta per il diritto
alla casa si erano dati appuntamento all’alba davanti al portone per
impedire lo sfratto. Armati di striscioni e tamburi si sono opposti
alla raffinatissima strategia militare ordita dalle diaboliche menti
delle forze del disordine.
Diverse camionette sono sopraggiunte da una via laterale e gli
antisommossa sono corsi velocemente all’ingresso. Mentre un
battaglione cercava di farsi strada dalla porta principale, un altro
passava dal retro dove gli astuti digossini, che avevano dormito,
ospitati, nel palazzo, hanno potuto aprire la porta dall’interno.
I resistenti si sono quindi trovati stretti tra due fronti, ed essendo
anche numericamente inferiori sono stati fisicamente spostati
dall’androne con spinte e calci e qualche manganellata.
Il tutto si è concluso con qualche livido e una famiglia con 2
bambini per strada.

Hedia e il marito sono costretti ad arrangiarsi con lavori precari.

A causa della burocrazia e delle norme sempre più restrittive hanno
gravi difficoltà a rinnovare il permesso di soggiorno e questo rende
ancora più difficile la possibilità di accedere a qualsiasi forma di
reddito e di conseguenza a poter pagare l’affitto.
A sua volta l’assenza di reddito rende pressoché impossibile rinnovare
il permesso di soggiorno. Un circolo vizioso che in questa città si tramuta in una gestione del problema casa esclusivamente affidata ai manganelli degli invasati in blu, ad ogni sfratto più arroganti e violenti, irriverenti e razzisti (questa mattina non si sono lasciati sfuggire l’occasione di pronunciare il sempre verde “tornate a casa vostra”).
Non pensino di intimidirci lorsignori… come questa mattina restiamo aggrappati, resistiamo, consapevoli e convinti che il diritto alla casa non è in (s)vendita.

La lotta per i diritti non si ferma.

La casa è un diritto, la dignità non si sfratta.

Torino: 18 Anni di Centro Sociale Gabrio

Programma dettagliato della 3 giorni su http://gabrio.noblogs.org/18-anni-di-gabrio/

18 anni. tanto è passato dalla nascita del CSOA Gabrio. Un tale avvenimento non può che essere ricordato al meglio. Ma per noi non è solo un giusto momento di festa e divertimento da condividere con la città ed il quartiere, San Paolo, di cui ormai siamo parte integrante ed attiva.
In un periodo come questo, dominato da una congiuntura economica che ha la sua cifra nel termine “crisi”, il nostro compleanno vuole essere occasione per rilanciare una serie di pratiche che sono l’essenza del nostro essere soggetto di movimento.

Prima di tutto l’autogestione e l’autorganizzazione come capacità di prendere in mano le nostre vite e dare risposte concrete ai bisogni. Siamo stati solidali in questi anni e lo saremo ancora nei confronti di tutte quelle esperienze che fanno della riappropriazione diretta esercizio quotidiano.
Abbiamo promosso ed appoggiato negli anni occupazioni di stabili abbandonati per dare un tetto e, soprattutto, dignità a soggetti considerati ”deboli” lasciati soli dalle istituzioni. Auguriamo a queste realtà (ben 4 solo in zona San Paolo) di poter festeggiare anche loro tantissimi compleanni.

In 18 anni il CSOA Gabrio ha riconsegnato alla metropoli ed in particolar modo al quartiere uno spazio inutilizzato allestendo e fornendo in maniera solidale e fuori dalle logiche commerciali una miriade di iniziative: dagli sportelli (quello legale, quello per il diritto alla casa, quello per il lavoro) alla palestra popolare con tutti i suoi corsi. E poi la microclinica che fornisce consulenze mediche preziose, l’orto collettivo, la ciclofficina. Senza dimenticare le serate musicali, con proposte mai banali e tese alla promozione di una scena concertistica fuori dai circuiti ufficiali e commerciali. Un modo diverso di intendere la convivialità e lo stare insieme.
Tutto ciò ha portato tra le nostre mura migliaia di persone che ancora frequentano ed amano la nostra “casa”.
[Read More]

Torino: Ad ogni sfratto una nuova Occupazione – Benvenuti in Via Monginevro 46!

Torino, 19 giugno 2012.
Nella città della crisi, con uno dei più alti debiti procapite, viene portato a termine uno sfratto. L’ennesimo. Vittime una famiglia con due bambini piccoli, non più in grado di sostenere le spese di un affitto perché il lavoro non c’è e non c’è più reddito. Per eseguirlo viene messo in campo un ingente spiegamento di polizia, più di 60 agenti in tenuta antisommossa e vari esponenti della digos. Poco possono fare i solidali presenti, con la violenza e la forza vengono fatti allontanare. Non contenti, i funzionari presenti apostrofano malamente la famiglia, dimostrando insensibilità ed arroganza di fronte ad una tragedia.

Un’altra ingiustizia, 4 persone che per il comune di Torino, gli assistenti sociali, la questura possono andare a stare senza problemi sotto un ponte.

Ma di fronte alla violenza della legge, alla sopraffazione dei più forti non è più il tempo di tacere. Alla crisi c’è chi vuole dare risposte immediate e concrete. Questa famiglia insieme ad altre con lo stesso problema e le stesse difficoltà decide di agire. Con la collaborazione dello Sportello Diritto alla Casa di Zona San Paolo si muovono nella sola maniera possibile. Superando la mediazione delle istituzioni, assolutamente incapaci di porre soluzioni reali all’annoso problema della casa, decidono di occupare una palazzina vuota. Una delle tanta a Torino, che conta quasi 60000 alloggi sfitti, un lusso che questa metropoli non si può permettere.

Via Monginevro 46 è una palazzina inabitata da anni; con una proprietà che vanta interessi corposi in molte attività economiche, TAV compreso. Evidentemente una piccola goccia in un mare di affari ma un luogo concreto per chi lotta per i propri diritti.
[Read More]

Torino: Su una giornata di resistenza agli sfratti: il campo di battaglia

da macerie

Il campo di battaglia

Non c’è stata una battaglia vera e propria. Ma la costruzione di un grandissimo campo di battaglia, quella sì: disegnato con inseguimenti, comizi volanti, blocchi stradali, barricate di cassonetti, cortei, tamburi e slogan per tutto il giorno per tutta la Barriera di Milano – e un po’ anche in Aurora e a Porta Palazzo.

Da una parte quelle famiglie del quartiere che sono sotto sfratto e che hanno deciso di resistere e resistere ancora e che dalla primavera sono riuscite a rendere quasi impossibile il lavoro agli ufficiali giudiziari in zona; dall’altra la Questura e il Comune che hanno deciso fiaccare la resistenza concentrando gli accessi tutti nella stessa mattina – una al mese – e di usare scudi e manganelli.

All’alba tutte le porte delle famiglie che avevano deciso di resistere sono barricate, con un picchetto sulla strada che le protegge. Ad occhio e croce, tra sfrattati e solidali, sono impegnate centocinquanta persone.

Le truppe sferrano il primo attacco intorno alle sei e mezza, quando arrivano sgommando sotto l’appartamento di via Montanaro di fronte al quale erano dovuti indietreggiare a giugno. Questa volta sono tanti, e determinati, e si trovano davanti un picchetto esiguo. La casa è subito conquistata ma… sorpresa! È vuota. Tanti sforzi per niente: la famiglia in questione è andata a vivere già da qualche settimana, tranquillamente, in una casa occupata della zona. Uno specchietto per le allodole in divisa, insomma, ma pagato caro: tre del picchetto vengono portati in Questura, uno picchiato mentre tenta di allontanarsi.
[Read More]

Salonicco (Grecia): Sgomberata l’occupazione Delta

Intorno alle 07:30 del Mercoledì 12 Settembre, a Salonicco, almeno cinque squadroni della polizia antisommossa (MAT) e due jeep dell’unità repressive speciali dell’antiterrorismo sono arrivate in fila al di fuori dell’occupazione anarchica Delta ed hanno preso d’assalto l’edificio subito dopo.

Dieci persone sono state arrestate all’interno dell’edificio e altri che sono arrivati ​​in solidarietà sono stati arrestati sulla strada. Inoltre, altri solidali che si sono riuniti nei pressi dell’occupazione sono stati circondati e tagliati fuori dalla polizia. [Read More]

Genova: Occupazione temporanea in Vico Del Duca

Testo distribuito l’11 settembre in via Garibaldi e in zona Maddalena durante la temporanea occupazione di Vico del Duca e, la sera, alla festa del PD durante l’intervento di Marco Doria.

A.A.A. prendesi casa… in tempi di crisi.

Come ogni anno Genova accoglie in piazza Caricamento la Festa Democratica.
Tra uno stand della Folletto, una piadina romagnola e dibattiti di basso livello il Partito Democratico rivela sempre di più la sua natura: un partito di amministratori in un epoca in cui amministratore coincide sempre più con affarista. Da anni non ha neanche più pretese pseudoriformiste, più che altro il PD fa affari. Li fa sulla sua Festa, dove le paghe sono misere e in nero, li fa sul Terzo Valico, li vorrebbe fare sulla Gronda.
A livello nazionale i suoi dirigenti sono perfettamente inseriti nella casta, intenzionati a rimanere al potere e in perfetta linea con le direttive europee sulle misure economiche e sull’austerity.
Dove il PD non fa affari, difende quelli altrui. Un partito di affaristi non può che governare in nome dell’economia, difendendo il profitto, privatizzando, svendendo, garantendo la speculazione edilizia e immobiliare.

Ieri alla Festa Democratica si parlava di casa (“A.A.A. Cercasi casa in tempi di crisi”). Non siamo andati a dire la nostra. Cosa dovremmo dire a chi parla di cose che non conosce? O a chi, se le conosce, si trova nell’impossibilità materiale di poterle affrontare? In un comunicato stampa del Ferragosto scorso in riferimento alle occupazioni di piazza delle Vigne 4 e vico Untoria 3 la Giunta invitava al dialogo e dichiarava di “prestare la massima attenzione all’emergenza casa” e di porsi in continuità con l’amministrazione precedente.
Si riferiscono forse all’Agenzia sociale per la Casa creata dalla Giunta Vincenzi, quella che pone come criteri minimi per potervi accedere un reddito tra i 10500 e i 30600 euro e non avere mai avuto sfratti per morosità?
Viene da ridere e verrebbe da chiedersi dove dovrebbero vivere i disoccupati, i clandestini, i precari, i lavoratori in nero, gli sfrattati… ma abbiamo poca voglia di stare a scherzare.
[Read More]

Grecia: Nuova occupazione nella città di Veria

Nel mattino del 1° Settembre abbiamo occupato un’edificio comunale abbandonato da anni, al fine di fuggire dal regime proprietario ed ospitare liberamente le nostre idee ed attività. Fino ad ora, le cose sono tranquille e il restauro dello spazio continua senza problemi. [ Contra Info] [Read More]