Roma: Continuiamo a resistere in via Prenestina 1391!

guerrapoveri2Domani h 5 blocchiamo lo sgombero, h 17 assemblea cittadina

Questa mattina la Roma delle lotte si è ritrovata fin dalle prime luci dell’alba in via Prenestina 1391 per difendere l’occupazione di Colle Monfortani da uno sgombero annunciato.

Centinaia di persone, nonostante il freddo e la nebbia, hanno scelto di schierarsi a fianco delle 120 famiglie che hanno trovato un tetto sulla testa l’8 dicembre scorso in concomitanza dell’apertura delle porte Sante del Giubileo della Misericordia, pronte a respingere lo sgombero richiesto da padre Angelo Epis. Il Superiore della Congregazione, infatti, ha dichiarato a mezzo stampa di aver denunciato gli occupanti (tra cui decine di anziani, bambini e persone con patologie gravi e invalidanti) in quanto hanno “osato” prendere possesso delle stanze dopo un mese passato all’addiaccio nei corridoi delle tre palazzine dove padre Epis viveva con solamente altri due confratelli. Dietro a questo malinteso senso della Misericordia divina, tuttavia, ci sarebbero interessi ben più terreni e mondani, ossia l’intenzione di svendere le palazzine a Cassa Depositi e Prestiti per trarne profitto. In un’ottica speculativa, pertanto, immaginiamo che le 120 famiglie costituiscano un evidente ostacolo all’investimento, come abbiamo visto nel caso di molte altre occupazioni sottoposte ciclicamente a minacce di sgombero da parte di Questura e proprietà. [Read More]

Roma: Anche la chiesa dichiara guerra ai poveri. Fermiamo lo sgombero di via Prenestina 1391

guerrapoveriLa missione dei padri Monfortani sarà sicuramente quella di alleviare caritatevolmente le anime disperate confortandole con la fede e la preghiera, però non è certo quella di sostenere nel disagio le famiglie che non hanno una casa e hanno trovato un tetto nelle palazzine vuote da dieci anni in via Prenestina 1391.

Anzi, la necessità di non vedere sfumare l’affare che stanno tentando di fare con Cassa depositi e prestiti per farsi finanziare un progetto di housing sociale utile ad avviare un percorso speculativo sugli immobili in questione, ha avuto probabilmente la sua buona parte nello spingere padre Angelo Epis a recarsi in questura per sporgere denuncia contro gli occupanti, chiedendone di fatto lo sgombero immediato. Il zelante missionario ha messo nelle mani di Prefettura e forze dell’ordine il futuro di 120 famiglie, quasi 400 persone tra cui molte bambine e molti bambini. Da domani quindi la misericordiosa attenzione della chiesa avrà ottenuto il ripristino dei luoghi e avrà messo per la strada al freddo invernale tante pecorelle smarrite. [Read More]

TeLOS: Di occupazioni, sgomberi e lotta a Saronno

Negli ulltimi tempi si fatica a tenere il conto degli sgomberi avvenuti a Saronno, dove non è mancato neppure il consueto corredo di fogli di via, avvisi orali, richieste di sorveglianza speciale e…Daspo. Un’attenzione questurina che sinora non ha in alcun modo intaccato la volontà di andare avanti dei compagni saronnesi, la determinazione a liberare spazi e tempi di vita, la continua sperimentazione di rapporti di autogestione, al di fuori del circolo della noia e della merce cui la provincia sembra insesorabilmente destinata. In occasione dell’ultimo sgombero, avvenuto domenica 24 gennaio 2015, ci siamo fatti raccontare da alcuni “occupatori di Telos” (secondo la brillante definizione di una locale europarlamentare di Forza Italia) la situazione saronnese dal primo sgombero della sede storica di via Milano a oggi.

Radiocane http://www.radiocane.info/ancamo/

Saronno (VA): Sembra una barzelletta ma non lo è: su sgombero TeLOS e prese di distanza

20160124_Sgombero_al_centro_sociale_Telos_SaronnoIl comunicato dei Lambs a cui si fa riferimento potete trovarlo pubblicato qui

Questa mattina, lunedì 25 gennaio, abbiamo letto sui media locali una dichiarazione rilasciata dal gruppo hardcore “Lambs” di Cesena a proposito dello sgombero di ieri del TeLOS, in cui si sono trovati coinvolti, essendo stati ospitati dopo aver suonato in un pub di Saronno.
Eccone uno stralcio:

“Al mattino siamo stati svegliati dalle forze dell’ordine ed accompagnati in Questura a Varese. Abbiamo subito spiegato di essere una band e di non aver nulla a che fare con l’occupazione ma al momento siamo comunque indagati. Sinceramente non c’entriamo nulla con la vicenda avevamo solo bisogno di un ricovero per la notte e siamo stati ospitati. Eravamo al posto sbagliato nel momento sbagliato”. [Read More]

Verona: dopo lo sgombero nuova occupazione di Urlo

urlo_veronaDopo lo sgombero avvenuto una settimana fa, lo spazio autogestito Urlo di Verona torna ad occupare riappropriandosi di uno stabile abbandonato in via Fermi. Di seguito il comunicato sulla nuova occupazione:

L’URLO RI-OCCUPA, L’URLO PRE-OCCUPA

Questa mattina i giovani del collettivo, che ha dato vita all’occupazione di via san marco S.O.A. URLO, sono entrati in uno stabile abbandonato in via Fermi 31 occupandone gli spazi.

Urlo si ricrea con le idee di chi vive lo spazio e con la creatività e l’energia di chi cerca un alternativa ad un sistema che non tiene conto delle esigenze delle persone ma solo a quelle del mercato.

Urlo si riappropria di spazi in disuso che sarebbero lasciati al degrado o verrebbero abbattuti per cedere posto a nuove speculazioni edilizie, inquinanti e controproducenti invece che essere riqualificati e destinati ad attività non commerciali. [Read More]

Trento: Lega e polizia, stessa porcheria. Manifesto sullo sgombero di Nave Assillo

201601_Nave_Assillo_Occupata_TrentoSegue testo del manifesto sul corteo della Lega:
Lega e polizia, stessa porcheria

Martedì 12 gennaio si è svolta alla Nave Assillo occupata una partecipata assemblea per ragionare sulla risposta ad un eventuale sgombero. L’assemblea è stata anche l’occasione per lanciare una contestazione al corteo-fiaccolata della Lega “contro il degrado” previsto a Trento per sabato 16 gennaio.
Il sabato una sessantina di compagni si sono posizionati all’inizio di via Andrea Pozzo per non accettare in silenzio la parata dei pagliacci reazionari della Lega. All’arrivo dei leghisti la Questura ha ordinato due cariche contro i contestatori, in via Pozzo e poi in via Cavour. La risposta compatta ha contenuto il numero dei feriti, con i compagni che poi sono partiti in corteo fino a piazza Fiera.
Da quando è arrivato a Trento il nuovo questore D’Ambrosio, è la terza volta in otto mesi che Celere e carabinieri manganellano chi lotta: in piazza S. Maria dopo lo sgombero dell’Assillo di via Manzoni, a difesa della trivella per il TAV alle Novaline di Mattarello e sabato scorso, appunto. [Read More]

Firenze: Torna la luce all’ex-Aiazzone occupato. Sabato in piazza contro l’art.5

Firenze_aizzE’ tornata la luce allo stabile occupato dal Movimento di lotta per la casa di via dell’Avogadro dove da martedì erano rimasti senza fornitura elettrica i 150 abitanti, tra cui donne incinte, anziani, bambini e malati. A creare questa vera e propria emergenza umanitaria era stata la vergognosa e irresponsabile operazione di distacco eseguita dalla Questura in applicazione all’art.5 del Decreto Lupi. Un operazione portata avanti a forza di ripetute cariche dei reparti antisommossa per spezzare la tenace resistenza degli occupanti durata circa otto ore. Il distacco era stato condannato anche dai Medici per i Diritti Umani, sottolineando le precarie condizioni di salute di molti occupanti.
Nella giornata di mercoledì la protesta degli occupanti era arrivata fin dentro il Comune di Sesto Fiorentino, con un occupazione di sei ore del cortile dell’edificio. Durante un incontro con rappresentanti del Comune commissariato, l’istituzione si era limitata a “riconoscere la gravità della situazione” chiudendo su ogni possibilità di iniziativa concreta che andasse a ripristinare la fornitura elettrica. Questa infatti era la richiesta avanzata dagli occupanti.
Di fronte all’immobilismo istituzionale e nel bel mezzo dell’inverno – con temperature sotto lo zero – è arrivato un nuovo allaccio autorganizzato, rimasta unica soluzione ad un emergenza grave e pericolosa per la vita degli occupanti. [Read More]

Modena: La lotta per la casa non si processa

modenadbMentre si teneva l’udienza per direttissima contro DB lo sportello sociale La Rage ha convocato un presidio al quale hanno partecipato oltre quaranta solidali.al grido DB LIBERO – LA LOTTA PER LA CASA NON SI PROCESSA.

Il presidio si è tenuto in seguito all’unica risposta concreta che la governance e il comune modenese sono stati capaci di mettere in campo dopo le mobilitazioni messe in essere in questi mesi dalle famiglie della palazzina occupata di via Bonacorsa 20: una irruzione della polizia municipale all’interno degli appartamenti che, con toni provocatori e varie minacce, ha tentato di identificare forzatamente le famiglie presenti, operazione che è culminata con l’arresto di DB intervenuto con altri compagni per bloccare l’intimidazione. [Read More]

Torino: misure cautelari per resistenza a uno sfratto. La lotta per la casa non si ferma

prendocasa_liberiAlle prime ore di questa mattina la Digos ha notificato una serie di ordinanze applicative di misure cautelari ad attivisti dello sportello Prendocasa e occupanti dello Spazio Popolare Neruda di Torino. Sei in tutto i provvedimenti: per tre di loro il giudice per le indagini preliminari ha applicato l’obbligo di firma quotidiano, per altri tre il divieto di dimora nel comune di Torino.

I reati contestati – resistenza aggravata a pubblico ufficiale – si riferiscono a un muro popolare avvenuto alla fine di luglio per impedire lo sfratto di Antonina, una donna di 77 anni che rischiava di essere buttata fuori dall’abitazione in cui ha abitato per più di 40 anni. Dalla mattina decine di compagni, occupanti e solidali allestirono un presidio di fronte all’ingresso dell’abitazione, per impedire all’ufficiale giudiziario e al proprietario di casa (sopraggiunti con fare arrogante) di portare a compimento lo sfratto, riuscendo infine a ottenere un rinvio. [Read More]

Roma: La città di sotto non si cancella: il 23 gennaio, al Brancaccio, la Roma delle lotte sociali porta in piazza un futuro diverso

Roma_Brancaccio_la_Roma_delle_lotte_socialiI discorsi che in questi giorni si susseguono intorno alle sorti del PD romano, alla tornata elettorale e ai destini del centrosinistra, riescono ad appassionare solo gli addetti ai lavori. C’è una città intera alle prese con una crisi economica profonda e che deve affrontare emergenze quotidiane davvero serie, decisamente distante e disinteressata a tutto questo blaterare. Soprattutto è una città che vede ridotti gli spazi di democrazia, limitati fortemente i diritti primari, aumentati i controlli securitari in nome del rischio terrorismo. Una città dove di misericordia, nonostante il Giubileo straordinario in corso, ce n’è davvero poca. Dove i superprefetti inviati da governo, invece di amministrare sembrano voler sfruttare questa finestra per imporre alla città il dominio del mercato e dei privati, attaccando i lavoratori e i beni comuni, privatizzando i servizi.
Soprattutto il disagio sociale diventa il principale obiettivo delle dinamiche coercitive: sfratti, sgomberi, tagli di stipendio, precarietà lavorativa, retate, identificazioni, precettazioni. Come se la povertà e la precarietà fossero una colpa da attibuire ai poveri e ai precari stessi, e coloro che lottano contro di esse potessero essere rinchiusi nell’etichetta degli “irresponsabili che disturbano il manovratore”. [Read More]