Barcellona: aggiornamenti sugli arresti dello scorso 27 febbraio

Ecco un nuovo aggiornamento sui fatti di Barcellona col contributo di due compagni che ci hanno dato le ultime notizie relative alla situazione degli otto arrestati (tuttora in carcerazione preventiva senza cauzione) e ci hanno aiutato a fare una riflessione sul contesto politico catalano all’interno del quale si inseriscono questa vicenda e le scelte di polizia, tribunale, stampa e mondo politico.

-Questo è il testo del comunicato diffuso dall’assemblea di supporto agli arrestati.

La stampa punta il dito… sulle otto persone accusate di bruciare un furgone della polizia.

Lo scorso 27 febbraio 2021 venivano arrestati 8 dei nostri compagni in centro a Barcellona durante una manifestazione. L’accaduto si inserisce nel quadro di un insieme di mobilitazioni molto partecipate convocate in nome della libertà d’espressione che però hanno assunto mano amano di più la voce del dissenso generale verso il periodo storico che stiamo attraversando. Una realtà asfissiante caratterizzata da una violenza istituzionale senza precedenti che lascia la maggior parte della popolazione senza un futuro e che assolve e difende i criminali di sempre: polizia, politici e famiglia reale. [Read More]

Barcellona: Un aggiornamento sugli ultimi arresti

Nel quadro delle rivolte scoppiate a Barcellona nelle ultime due settimane, 8 compagn* sono stat* arrestat* la sera del 27 febbraio durante una carica.
La mattina di lunedì i mossos d’esquadra effettuano perquisizioni in due case occupate, a Mataró e a Canet de Mar, cittadine limitrofe a Barcellona, dove hanno sequestrato del materiale.
Martedì dopo un processo durato 17 ore, il giudice ha convalidato gli arresti senza cauzione. Le accuse per le 8 persone imputate sono di: tentato omicidio, associazione a delinquere, manifestazione non autorizzata, disordine pubblico, aggressione e violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.
Hanno deciso di non rispondere alle domande del pubblico ministero ma di rispondere solo all avvocato.
Il giorno seguente a tutt* è stato effettuato il PCR, e secondo le nuove norme anti-covid sono stat* obbligat* a fare il vaccino.
Ora si trovano in regime di isolamento e per il momento non gli hanno permesso di ricevere né vestiti né soldi.
Un team di tre avvocati si sta occupando della difesa.
Seguiranno aggiornamenti. [Read More]

Spagna: Comunicato di Riseup.net sull’operazione Pandora

La sicurezza non è un crimine
06/01/2015
https://help.riseup.net/it/security-not-a-crime

Martedì 16 dicembre 2014 in Spagna si è svolta una vasta operazione di 
polizia. Quattordici tra case e centri sociali sono stati perquisiti a 
Barcellona, Sabadell, Manresa, e Madrid. Libri, riviste, e computer sono 
stati sequestrati e undici persone sono state arrestate e inviate alla 
Audiencia Nacional, il tribunale speciale con sede a Madrid che si 
occupa di casi di "interesse nazionale". Sono accusati di aver 
costituito, promosso, diretto e partecipato a un'organizzazione 
terroristica. D'altra parte gl'avvocat* della difesa hanno denunciato la 
mancanza di trasparenza dell'accusa e hanno riferito che le persone che 
seguono  sono state costrette a rilasciare dichiarazioni senza sapere di 
che cosa erano accusate in concreto. "Parlano di terrorismo senza 
specificare atti criminali concreti, o atti specifici attribuibili 
individualmente"[1]. Interrogato al riguardo, il giudice dell'udienza 
preliminare ha risposto: "Non sto indagando atti specifici, sto 
indagando l'organizzazione, e il pericolo che potrà rappresentare in 
futuro"[2], a dimostrare che si tratta dell'ennesimo caso di arresti 
preventivi.

Quattro degl'arrestat* sono stat* rilasciat*, mentre sette resteranno in 
carcere in attesa di giudizio. Tra le motivazioni del giudice per la 
custodia cautelare, si includono il possesso di alcuni libri, "la 
produzione di pubblicazioni e altre forme di comunicazione" e il fatto 
che gl'accusat* "utilizzassero caselle di posta con misure di sicurezza 
eccezionali, come il server RISE UP"[1].

Rifiutiamo questa criminalizzazione kafkiana dei movimenti sociali e 
l'implicazione ridicola ed estremamente allarmante che proteggere la 
propria privacy su Internet equivalga a un atto terroristico.

Riseup, come ogni altro fornitore di servizi di posta, è obbligata a 
proteggere la riservatezza dei suoi utenti. Molte delle "misure di 
sicurezza eccezionali" usate da Riseup sono  buone pratiche invalse nel 
campo della sicurezza in rete e sono le stesse che vengono usate da 
provider come Hotmail, Gmail o Facebook. D'altra parte, a differenza di 
questi servizi, Riseup si rifiuta di inserire backdoor illegali o di 
vendere i dati dei propri utenti a terze parti.

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Spagna: Operazione contro il “terrorismo anarchico”: decine di arresti e perquisizioni

La Legge Mordaza (norma approvata da pochi giorni che incrementa in modo arbitrario i poteri giudiziari delle forze repressive – ndt) comincia a manifestarsi nella vita politica del paese. Dalle 5 della mattina del 16 dicembre, cominciava l’operazione repressiva denominata Pandora, contro il “terrorismo anarchico”.
Le accuse della Audiencia Nacional riguardano diversi attentati contro filiali bancarie, tuttavia il comunicato della polizia non forniva maggiori dettagli su quali attentati e di che terrorismo si stesse parlando, riferendosi genericamente a un diffuso “terrorismo anarchico”. A quell’ora, i mossos d’esquadra facevano irruzione nella Kasa de la Muntanya, dispiegando un numero ingente di agenti, circa 300 poliziotti e un elicottero a visionare e illuminare dall’alto le operazioni. I mossos procedevano alla chiusura delle strade adiacenti, effettuando arresti in questa zona di Barcellona. Da quel momento sono partite altre operazioni nell’Ateneo Libertario di Sant Andreu e in quello di Poble Sec, entrambi a Barcellona; contemporaneamente, in altre dieci località catalane venivano invasi appartamenti e spazi abitativi. [Read More]

Barcellona: repressione e ricostruzione dopo lo sgombero di Can Vies

Alcune delucidazioni rispetto alle conseguenze repressive di quello che viene chiamato “effetto Can Vies“, ovvero una settimana di scontri e danneggiamenti vari in solidarietà allo sgombero del centro sociale Can vies di Barcellona. Attualmente rimane in carcerazione preventiva solo un ragazzo, l’altro di origine catalana è uscito da pochi giorni. Si sta aspettando di avere una comunicazione diretta con lui per poter divulgare, nel caso, piu informazioni. Sicuramente non è rosea la sua situazione, vista la mancanza della certificazione di una residenza e l’assenza di famigliari diretti, cose che nella giurisdizione spagnola, all’ora di rilasciare qualcuno in libertà in attesa di processo, contano. [Read More]

Barcellona: Chiamata alla solidarietà dopo la rioccupazione di Can Vies

Da lunedì 28 di maggio, data dello sgombero del Can Vies, storico centro sociale occupato da 17 anni, sono scaturite giornate di manifestazioni, cortei e scontri; il numero dei detenuti si avvicina purtroppo a novanta compagni e compagne, ma fortunatamente l’esito riguardo alla casa è stato piuttosto positivo: ce la siamo ripresa!!! Adesso è in programma la ricostruzione.

E’ stato creato un sito di crowdfunding per pagare la ricostruzione (una parte dell’edificio è stato demolito, prima che bruciasse la gru dell’impresa incaricata durante il secondo giorno di scontri) e per le spese legali.
Stiamo ultimando anche la traduzione in italiano della pagina e del video, finora ancora in catalano.

Maggiori info sul sito http://www.verkami.com/projects/9257-refemcanvies

Che viva la solidarietà!!

Barcellona: Nuove tecniche repressive e riflessioni sullo sgombero di Can Vies

Nuove tecniche di repressione in Spagna. Gli sbirri hanno circondato e bloccato una parte del corteo, obbligando quindi i fermati a farsi identificare e filmare con vestiti che erano in possesso degli sbirri, facendo indossare forzatamente giacche e cappucci dopo aver allontanato chi poteva riprendere la scena. Ci sono però dei filmati dall’alto (il quartiere di Snats è molto solidale).
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Barcellona: Sospesa la data di sgombero contro La Seka

Sospesa la data di sgombero contro La Seka

 

Oggi, 29-09-2011, abbiamo saputo della sospensione dell’ordine di sgombero contro La Seka.

Questa sospensione è stata chiesta dalla parte domandante, cioè la immobiliaria, senza una nuova sollecitazione di una data di sgombero.

Per tanto, sospendiamo la convocazione alla colazione per strada che era prevista di fronte a casa fino a nuovo avviso.

Vi manterremo informat*!

Okupa y Resiste!

Per maggiori informazioni:

http://resiste.squat.net/

resiste [at] squat.net

La Seka

Barcellona: Report sulle giornate europee sull’occupazione del 17-20 giugno 2010

Dal 17 al 20 giugno 2010 sono stati organizzati incontri a Barcellona sulla pratica dello squat [1|2].

Un centinaio di persone hanno partecipato alle diverse discussioni che si sono svolte al centro sociale occupato Laforsa (41 av. de la Fama, a Cornellà de Llobregat, periferia di Barcellona), occupato da circa un anno. Questa vecchia fabbrica era stata occupata alla fine degli anni ’70, per diversi mesi, dagli operai che ci lavoravano, divenendo un simbolo delle lotte dell’autonomia operaia dell’epoca. Laforsa è costituita da un grande pianoterra dove si sono svolte le discussioni (con microfoni, traduzioni simultanee in spagnolo, inglese, francese e italiano) e di un primo piano con un’enorme mensa dove i pasti erano serviti mezzogiorno e sera. Ogni giorno era consacrato ad una tematica precisa (giovedì: presentazione degli squat presenti e dibattito sulla questione controversa della legalizzazione, venerdì: i mezzi di resistenza di fronte alle minacce di espulsione degli squat – con, tra l’altro, gli esempi di Hamsa, Ateneu Korneya e Kasa de la Muntanya di Barcellona, Maintzer strasse di Berlino, Ungdomshuset di Copenhague, Casablanca di Madrid, les 400 couverts di Grenoble… sabato: manifestazione in città, seguito da discussioni sullo squat come mezzo di lotta – con l’esempio specifico di quartier de Cabanyal di Valencia, e contro il carcere – con la presenza di ex-detenuti come Amadeu Casellas, domenica: il controllo sociale e i metodi d’identificazione, specialmente tramite DNA – in presenza di un avvocatessa di Barcellona vicina al movimento okupa, seguito dalla presentazione del sito squat!net (e degli strumenti che propone) e le discussioni suddivise in due tappe con participazione in piccoli gruppi e ritorno al gruppo iniziale. [Read More]

Amsterdam, Barcellona, Digione, Grenoble… Squat-news

-SPaZioKamino sotto sgombero vero…fuori fa freddo…

-Giornata di rivolta a Magliana

-Mailing list internazionale sugli squatters

-Assoluzione per gli occupanti de la Morada

-Kan Kartoffel sgomberata

-Occupazione a Collblanc/L’Hospitalet

-Squatting Amsterdam

-5 anni di occupazione a Sase’

-Notizie sul Pamplemousse

-Sgomberato il cpa (Centre Psychiatrique Autogiri) di Grenoble

-Linx [Read More]