Atene: ¡No Pasarán! Anarchici reagiscono allo sgombero della Villa Kouvelou

Il governo greco è entrato in guerra con anarchici ed antiautoritari, dopo il termine dell’ultimatum di 15 giorni emesso dal Ministero dell’ordine pubblico nei confronti delle dozzine di occupazioni a carattere politico ed abitativo per persone rifugiate situate in tutta la Grecia (alcuni tra questi squat esistono da più di 30 anni), minacciando le occupazioni di sgomberi violenti da parte della polizia in assetto antisommossa e delle altre forze speciali di polizia nel caso non fossero stati abbandonati entro la scadenza imposta. L’ultimatum è terminato giovedì 5 dicembre 2019; una decisione politica dello Stato greco che mira ad agitare e a creare una “atmosfera esplosiva”.

A seguito della prima ondata di attacchi e sgomberi, principalmente rivolti contro le occupazioni che ospitano rifugiati, la seconda ondata di attacchi è appena iniziata, questa volta contro occupazioni politiche e centri sociali. In concomitanza con l’arresto di alcuni antifascisti e con la proposta di assoluzione giudiziaria dei leaders neonazisti nel processo al partito politico Alba Dorata, il governo greco di destra e il suo autoproclamatosi socialista ministro dell’ordine pubblico martedì 17 dicembre hanno proceduto allo sgombero dell’occupazione Villa Kouvelou, situata nel quartiere di Marousi, ad Atene, mentre altri tre squat (Matrozou 45, Panaitoliou 21 e Arvali 3) sono stati sgomberati oggi (18 dicembre), a Koukaki, altro quartiere ateniese, a seguito di una massiccia operazione di polizia che ha terrorizzato un intero quartiere con la brutalità della polizia, attaccando le persone che vivono nelle case adiacenti che non erano occupate. Sono state diffuse nei media immagini brutali di poliziotti greci in assetto antisommossa con gli stivali schiacciati sulla testa di persone a terra e di una madre legata sul pavimento della sua terrazza con un cappuccio in testa, fatti che ricordano le immagini delle torture di Abu Ghraib. [Read More]

Rotterdam: Appello per occupare Tweebosbuurt!

Tweebosbuurt è un quartiere nel distretto di Afrikaanderwijk, abitato per lo più da migranti di origine nord africana, e situato a sud di Rotterdam, vicino al centro città. Ci sono quattro blocchi di piccoli edifici che circondano parchi e giardini pubblici.
Questo distretto è stato gentrificato già da anni, principalmente a causa dell’affitto in forte aumento nel resto di Rotterdam che sta favorendo studenti e yuppy a stabilirsi, e poi a rivendicare la pacificazione di uno degli ultimi quartieri vitali rimasti della città.

Il consiglio comunale ha deciso di prendere sul serio questo problema. Il prossimo passo per il completamento della gentrificazione di Afrikaanderwijk è la totale demolizione di Tweebosbuurt. Il complesso comprende un totale di 600 case e negozi, quasi 25000 m2, dove 535 di questi sono proprieta’ di Vestia, un ente privato proprietario e gestore di edilizia pubblica sociale che è incaricato dal consiglio comunale di Rotterdam di trasformare questo pachidermico “piano sociale” in realtà. Vestia è pagata 24 milioni di euro solo per lo sfratto, escluso il prezzo della demolizione e ricostruzione. [Read More]

Bologna: XM24 nello Spazio

Si arrenda chi ci vorrebbe estinte, esiliate o dimenticate: avremo forse poco senno, ma infinita è la nostra fantasia!

Oggi XM24 riapre un luogo chiuso ed abbandonato da decenni. Quella che era la Caserma Sani inizia una nuova vita come luogo di autogestione, solidarietà ed aggregazione. All’abbandono degli spazi pubblici ci opponiamo riappropriandoci degli spazi che ci servono per vivere e respirare.

Per 17 anni XM24 ha prodotto socialità e cultura autogestita in via Fioravanti 24. Uno Spazio Pubblico Autogestito che è stato anche punto di partenza di lotte sociali che hanno attraversato Bologna e l’intero paese. Un luogo dove tante attività hanno potuto sottrarsi alla logica del profitto, un luogo di sperimentazione umana e politica. [Read More]

Padova: Sgomberata Berta, gli attivisti “non finira“ con uno sgombero

A Padova stamattina è stata sgomberata la Casetta del Popolo “Berta Caceres”, legata a Potere al Popolo e al collettivo Catai.

Si tratta di un ex centro anziani abbandonato da anni e liberato lo scorso 1 maggio da attivist*, precar*, lavoratori e lavoratrici, student*, giovani e meno giovani, abitanti del quartiere popolare dell’Arcella, che era stata restituita alla città con doposcuola, sportello sanitario, incontri. Indetto già in mattinata un presidio solidale.

Ci racconta quanto accaduto Lele, della Casetta del Popolo “Berta Caceres”

Di seguito il comunicato diffuso dopo lo sgombero di polizia:

LA SOLIDARIETA’ NON SI SGOMBERA
Riapriamo la Casetta del Popolo “Berta”!
NO alle speculazioni dell’ATER!

Questa mattina hanno sgomberato la Casetta del Popolo di Via Cardinal Callegari 5, intitolata all’attivista honduregna per l’ambiente e i diritti sociali Berta Caceres. L’hanno fatto senza preavviso, bloccando la strada con un assurdo dispiegamento di polizia, portando via tutto quello che avevamo portato dentro, senza considerare la nostra volontà di regolarizzare i rapporti e le oltre 1000 firme raccolte in sostegno dell’assegnazione dello spazio. [Read More]

Freiburg (Germania): Giubileo del KTS – 25 anni e nessuna fine in vista!

Il centro sociale autonomo KTS esiste a Friburgo (in Germania) da 25 anni, quindi vogliamo festeggiare questo spazio culturale e politico, unico nella zona, insieme a voi. Dal 16 al 26 ottobre 2019 ci aspetta un programma variegato con mostre non-commerciali, cultura D.I.Y., protesta, manifestazioni e feste. Ci auguriamo un festival frizzante, pieno di interventi libertari, autonomi, queer-femministi, radical-ecologici e di formazione politica, il quale rafforzi le nostre strutture e renda visibili le nostre utopie anticapitaliste.

Il “nuovo centro sociale” si è stabilito nella Baslerstraße dopo le lotte negli anni ‘80 del Novecento e le prime occupazioni nell’areale di Vauban. Qui ci organizziamo e lottiamo per l’emancipazione e contro la destra – e ci ripromettiamo di rimanere una spina nel fianco delle correnti reazionarie. La repressione degli anni scorsi, gli attacchi da parte de* nostr* nemic* politic* e il processo contro Indymedia linksunten non fermano i nostri sforzi per sviluppare ulteriormente questo spazio di politica anarchica. Più generazioni di attivist*, nel frattempo, festeggiano e lottano sotto al tetto del KTS e si posizionano con veemenza contro lo spostamento a destra della società – il che pare più necessario che mai. [Read More]

Bologna: Una ruspa per sgomberare Xm24

Con l’escavatore è stato abbattuto un pezzo di muro perimetrale, consentendo alle forze dell’ordine di evitare le barricate erette agli ingressi. Tolta la corrente elettrica. Tra performance e fuochi d’artificio, le/gli attivisti resistono anche sui tetti.

E’ entrata in azione anche una ruspa per procedere con lo sgombero dell‘Xm24, iniziato con l’arrivo di polizia e carabinieri (accolto con fuochi d’artificio) stamattina all’alba. L’escavatore ha abbattuto un pezzo di muro perimetrale, consentendo agli agenti di evitare le barricate erette ai cancelli. Le forze dell’ordine sono riuscite ad entrare nel cortile sotto la tettoia, all’interno anche i Vigili del fuoco. E’ stata anche tolta la corrente elettrica. Le/gli attivisti del centro sociale resistono sui tetti e altri punti elevati della struttura, dando vita ad una performance artistica. Testimonianza rilanciata via Telegram dall’Xm24: “Le occupanti e gli occupanti di Xm24 stanno dando vita a una resistenza geniale, a partire da chi si é fatto trovare a resistere cantando nella splendida piscina, chi girando un film all’interno dello spazio. Intanto dal tetto fuochi di artificio”. All’esterno dell’immobile, sul lato del parco, si rafforza il presidio solidale. [Read More]

Pisa: Sgomberato il Galeone Occupato

Il 30 luglio 2019 è stato sgomberato il Galeone Occupato di via Lucchese 65, a Pisa, una occupazione anarchica esistente dal 26 maggio 2017. Un ingente dispiegamento di forze dell’ordine, assieme ai vigili del fuoco, è arrivato nei pressi dell’edificio alle ore 10.30 circa. A seguito dell’irruzione, una compagna è stata arrestata (successivamente è stata rilasciata) ed un altro compagno si è asserragliato sul tetto dell’edificio nel tentativo di resistere allo sgombero più a lungo possibile, mentre nei pressi arrivavano compagni solidali. Infine il Galeone è stato sgomberato dopo qualche ora.

A una decina di persone sono state notificate indagini con le accuse di occupazione abusiva, furto di energia elettrica e danneggiamento di cabine dell’Enel. In riferimento a queste indagini, il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto dei fogli di via con obbligo di firma. [Read More]

Castilla-La Mancha (Spagna): Chiamata alla mobilitazione contro lo sgombero

Scriviamo queste righe da Fraguas, un villaggio occupato e ricostruito nella Sierra Norte di Guadalajara. Un paese che 6 anni fa non era altro
che rovine e che attraverso il lavoro e la fantasia di centinaia di persone
che hanno supportato questo progetto autogestito, orizzontale, senza
gerarchie, con il principio della sostenibilità rispetto all’ambiente naturale che lo circonda, imparando giorno per giorno a sostenerci ogni volta meno legatx al sistema capitalistico, curando la terra e raccogliendone i frutti, senza la necessità di danneggiarla e imparando a viverci, dal momento che da quando siamo nati ci hanno insegnato solo a sfruttarla. Praticare un’esistenza collettiva, non
ricadendo nell’individualismo competitivo promosso dal modello
produttivo capitalista. Ristrutturando con i materiali che ci sono stati dati dalla terra le rovine che ha lasciato, in un primo momento, lo stato franchista nel 1968, attraverso l’espropriazione fraudolenta, espellendo per sempre i suoi antichi abitanti per una manciata di pesetas al fine di condannarlx ad una vita di lavoro salariato nella maggior parte dei casi; e più tardi le esercitazioni militariche hanno avuto luogo negli anni ’90. [Read More]

Lecce: E’ stata sgomberata la Biblioteca Anarchica Occupata Disordine

Questa mattina polizia, vigili, proprietaria e ditta incaricata hanno sfondato la porta della Biblioteca anarchica Disordine e provveduto a sostituire il lucchetto. Nei prossimi giorni dovremmo riuscire a recuperare tutto quanto vi era all’interno nonostante la richiesta della proprietaria alla stessa ditta di accumulare tutto il materiale, consegnarlo ad un deposito e murare l’appartamento. Contestualmente
hanno tentato di sgomberare anche un occupante dello stabile accanto creando un varco nel muro ed entrandogli in casa, nonostante viva in quella abitazione da quasi trent’anni.
Il progetto della biblioteca anarchica era nato esattamente tre anni fa. Il mostro della gentrificazione era da tempo una minaccia. I libri e uno spazio anarchico verranno probabilmente sostituiti da sale idromassaggio, resort di lusso, suite e quant’altro e questo ci fa non poca rabbia. E uno degli ultimi quartieri ancora vissuti di Lecce sarà in mano al delirio di onnipotenza di una speculatrice palazzinara ammanicata con vari amministratori comunali e che lo trasformerà completamente. [Read More]

Trento: Bruno non si caccia! Assemble pubblica

Assemblea pubblica mercoledì 10 aprile ore 20.30

Il prossimo 7 giugno scadrà il contratto di comodato d’uso dell’immobile (autorecuperato da cima a fondo!) dove ha trovato casa il Centro sociale Bruno.
Patrimonio del Trentino, la società per azioni controllata interamente dalla Provincia Autonoma di Trento, lo scorso anno ha deciso unilateralmente di rescindere il contratto attraverso un’arida pec. Il motivo della disdetta non è noto perché fino ad ora non sono giunte ulteriori comunicazioni.
Diciamo fin da subito che siamo certi che il piano di “riqualificazione” dell’area ex Italcementi dove sorge l’edificio è impantanato nelle sabbie mobili della governance locale. Né la PAT né il Comune hanno le idee chiare su quale debba essere la lottizzazione (e la speculazione) di un’area di 94.000 mq (!) che comprende anche il dormitorio Bonomelli, la motorizzazione e il campo dei Sinti, e a parte qualche riga tracciata su una planimetria, non c’è nessun atto formale né alcun preventivo di spesa. L’area ex Italcementi rimarrà così come la vedete ancora per molti anni. Qualsiasi ipotesi di farci sloggiare per mettere mano all’intero lotto è alquanto fuorviante e falsa. Perfino Trento Fiere dopo la querelle su in che zona dovesse trovare posto se ne starà ridimensionato nello spazio attuale. E gli avveniristici progetti sul nuovo stadio ricalibrati in dimensione e spesa nella zona di Trento sud. [Read More]