Dale Farm, UK: Scontri e barricate contro sgombero campo travellers

Regno Unito – Scontri e barricate contro sgombero campo travellers di Dale Farm

Dopo settimane di attesa e preparazione, il campo traveller di Dale Farm (Essex) ha cercato di resistere allo sgombero annunciato. Quello di Dale Farm, con i suoi circa 1000 residenti, è il più grande campo illegale del Regno Unito
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Barcellona: Sospesa la data di sgombero contro La Seka

Sospesa la data di sgombero contro La Seka

 

Oggi, 29-09-2011, abbiamo saputo della sospensione dell’ordine di sgombero contro La Seka.

Questa sospensione è stata chiesta dalla parte domandante, cioè la immobiliaria, senza una nuova sollecitazione di una data di sgombero.

Per tanto, sospendiamo la convocazione alla colazione per strada che era prevista di fronte a casa fino a nuovo avviso.

Vi manterremo informat*!

Okupa y Resiste!

Per maggiori informazioni:

http://resiste.squat.net/

resiste [at] squat.net

La Seka

Amsterdam: I Paesi Bassi dopo la legge contro gli squat

6 ottobre 2010

Dal 1° di ottobre le occupazioni in Olanda sono state criminalizzate.

Dal primo di ottobre occupare in Olanda è stato criminalizzato. Le maggiori città comunque hanno deciso di non mettere in atto la legge.

Quando il nuovo sindaco di Amsterdam Eberhand van del Laan ha annunciato una settimana fa lo sgombero di tutti i 300 squats esistenti il prima possibile, la gente era sorpresa e arrabbiata da questi provvedimenti. Il giorno dopo il procuratore per i casi di occupazione Otto van der bijl e il capo delle unità speciali di sgombero Leen Schaap sono stati messi sotto protezione per 24 ore. Come risposta alla nuova politica di sgombero, 800 squatters e simpatizzanti hanno manifestato ad Amsterdam il primo di ottobre.Durante la manifestazione una casa è stata occupata e il gruppo di manifestanti è rimasto in supporto per un certo tempo anche per celebrare la prima così chiamata “azione di occupazione illegale”.Mentre la manifestazione proseguiva al termine.Dopo un centinaio di metri i dimostranti sono stati violentemente attaccati dalla polizia a piedi e a cavallo, che ha cercato in un primo momento di entrare nel corteo da davanti, ma ha trovato resistenza e sono stati respinti. Solo quando i poliziotti hanno attaccato in massa con i cavalli dal fondo hanno smembrato il gruppo. Questo non ha fermato gli squatter dal tentare di respingere la polizia e riprendersi la strada, cio’ ha portato a degli scontri per diverse ore nelle strade del centro città di Amsterdam. [Read More]

Torino: Occupazione e sgombero di Fenix 3

Occupazione di Fenix 3
Sabato 28 novembre 2009, ore 16.30.

Fenix risorge dalle sue ceneri. La luna è quasi piena.
Abbiamo rioccupato Fenix, Fenix al cubo- Fenix cube- Fenix 3 – Siamo appollaiati sul tetto.
Ha trovato un novo covo cubico la Fenice, il mitico uccello di fuoco
che diede il via alle occupazioni a Torino (nel lontano 1986,
plenilunio d’estate). Questa volta si tratta della facoltà deserta di
economia e commercio in piazza Arbarello 8.
Mille volte occupata, mille volte sgomberata la Fenice svolazza sulla città.
Osservatorio astronomico contro la repressione, dalla sua groppa
fiammeggiante abbiamo visto e combattuto le nefandezze dell’ingiustizia
sociale, sancita da Dio e dalle leggi, attraverso la violenza
istituzionalizzata dello stato.
Fenix punto di raccordo, da lei si
trovano gli amanti dell’azione diretta e dell’autogestione, gli
inadattabili che si permettono la follia di vivere qui e adesso,
l’impossibile utopia, assistendo al proprio incendio e al conflitto che
genera. [Read More]

Palermo: occupata la sede dell’Opera Pia “Reclusori femminili” in risposta allo sgombero dell’ExKarcere

Stamattina è scattata la protesta dei militanti del Centro Sociale Exkarcere contro lo sgombero avvenuto all’alba di ieri; lo stabile era occupato e autogestito da quasi nove anni.

Una cinquantina di attivisti/e del collettivo hanno deciso di scendere in campo occupando nella mattinata di oggi gli uffici dell’ “Opera Pia-Reclusori femminili”, responsabile della richiesta di sgombero dello spazio alla questura di Palermo in seguito alla presunta vendita dello stabile ad una fantomatica fondazione bolognese che risponderebbe al nome di CEUR; la protesta dei ragazzi e delle ragazze di Exkarcere ha deciso così di iniziare proprio dalla denuncia pubblica di operazioni speculative di cui questo ultimo caso rappresenta un paradigma: in una terra in cui la mancanza di spazi sociali si traduce in un altissimo numero di famiglie in attesa di alloggio popolare, nella costruzione di ghetti di periferia ( via messina montagna ), nella sempre più capillare e coercitiva chiusura di spazi di aggregazione giovanile, un altro pezzo di città viene sottratto ai palermitani e venduto dai poteri forti cittadini ( amministratori e palazzinari ) al libero mercato delle speculazioni, delle cartolarizzazioni, della falsa retorica della “riqualificazione urbana”. [Read More]

Palermo: Sgomberato il nuovo centro sociale exkarcere

Palermo – Alle ore 6 di questa mattina un centinaio di agenti della polizia ha sgomberato a palermo il nuovo centro sociale exkarcere in Vesalio, occupato sabato 11 ottobre durante il corteo in difesa degli spazi sociali e in difesa dell’ex karcere di via Mongitore 77 occupato nel marzo 2001 sotto minaccia di sgombero.

Dopo lo sgombero della vecchia struttura avvenuto la scorsa settimana, il pesante intervento di oggi con un ampio numero di forze dell’ordine sembra il segnale di un volontario e premeditato attacco ai centri sociali dopo gli sgomberi dei giorni seguenti contro l’Horus di Roma e il Paz di Rimini e il destino di Crash che qualcuno vorrebbe come già scritto.

Tutti i compagni e le compagne presenti all’interno della struttura al momento dello sgombero sono stati/e identificati. Oggi e stasera assemblee pubbliche in solidarietà con l’Ex-Carcere si terranno all’interno della Facoltà di Lettere, tra le più attive nella mobilitazione studentesca di questi giorni. Compagn* dell’Ex-Carcere promettono di riversare la risposta nel movimento NoGelmini e di riprendersi uno spazio il più presto possibile. [Read More]

Palermo: Sgomberata la vecchia sede dell’Ex-Carcere

Palermo – A pochi giorni dal corteo in difesa del centro sociale conclusosi con l’occupazione di un nuovo spazio nel popolare quartiere dell’Albergheria, l’amministrazione comunale e le sue forze del’ordine non perdono tempo e decidono di portare a tempo lo sgombero della vecchia sede dello spazio sociale.
Questa mattina alle 6, Polizia e Digos hanno sgomberato l’ex carcere delle Benedettine in via Mongitore 77. L’azione era stata decisa da mesi dai vertici di Comune e forze dell’ordine.
Tranquill* i/le compagn* del centro sociale che ribadiscono: “era un atto che ci aspettavamo. Per questo abbiamo deciso di anticiparli con una nuova occupazione. Da qui ripartono le nostre iniziative!” [Read More]

Firenze: Sgombero e immediata rioccupazione del Movimento di lotta per la casa

FIRENZE – È stato sgomberato dalla polizia ieri mattina, 21 giugno, intorno alle 8, l’edificio dell’ex Cnr di Via Delle Tre Pietre a Firenze, occupato dal novembre 2006 dal Movimento di lotta per la casa. I 130 occupanti hanno subito rioccupato la scuola media abbandonata Ottone Rosai, in via dell’Arcovata a Rifredi.

Riportiamo di seguito il comunicato degli occupanti.

SGOMBERO E RIOCCUPAZIONE

Ieri mattina, all’indomani della “giornata mondiale del rifugiato” la questura di Firenze ha operato lo sgombero dell’ex CNR di Via Delle Tre Pietre.

Gli occupanti, esasperati da un mese di ricatti e vessazioni (da tre giorni era stata staccata anche la fornitura dell’ecqua potabile…) hanno immediatamente occupato la scuola Ottone Rosai, di proprietà del Comune di Firenze destinata ad essere abbattuta per fare posto al progetto di sottoattraversamento della TAV. [Read More]

Parma: Sullo sgombero del CSOA Paguro e la farsa dell’Emergenza Sicurezza

  Parma: Sullo sgombero del CSOA Paguro e la farsa dell’Emergenza Sicurezza


COMUNICATO STAMPA CSOA PAGURO – Parma
CSOA PAGURO – Sep. 14, 2006
mail: barricate1922 [at] yahoo [dot] it

Il CSOA Paguro è stato aggredito senza preavviso e senza regolare notifica questa mattina alle ore 5.30. Dei 5 ragazzi che vi dormivano dentro in quel momento, due sono stati picchiati ed uno di loro è finito all’ospedale con diverse contusioni e ferite.
Gli apparati repressivi hanno schierato una 70 di agenti in antisommossa e un mezzo speciale per sfondare le porte. Nessuna resistenza è stata opposta da parte degli occupanti verso le forze del (dis)ordine che sono entrati sfondando la porta e spaccando tutto ciò che incontravano sul loro percorso. Ciò nonostante un celerino ha ripetutamente sbattuto la testa di un ragazzo contro il pavimento.
Lo stabile di Via Reggio 34 è stato dichiarato inagibile senza preventiva perizia e l’irruzione a mano armata è stata spacciata come atto per mettere in sicurezza l’edificio.
Questa è già la seconda volta che si verifica un episodio di questo genere in città in meno di un anno. Dopo lo spazio sociale Mario Lupo di P.le Allende (ottobre 2005), anche il Paguro ha subito uno sgombero violento, i mandanti sono sempre gli stessi: Sindaco, prefetto e proprietà (ex Ferrovie Stato).
Il reale scopo di questa ennesima violenza è sempre lo stesso: disperdere e spaventare tutti coloro che si autorganizzano e cercano di muoversi attivamente per tutelare quelli che non hanno voce davanti alle istituzioni.
Cancellare la memoria di anni di ingiunstizia, violenza e repressione compiuti da i “signori” in divisa e dai loro mandanti incravattati. Il Paguro è occupato da quasi 2 anni; periodo durante il quale lo stabile ha ospitato attività di ogni genere (sociale, culturale, politico: senza scopo di lucro) senza mai mostrare segni di cedimento strutturale.
Questi atti di violenza da parte dello stato non trovano nessuna giustificazione.
Auspichiamo una solidarietà massiccia da parte di tutta la cittadinanza.
Il Paguro continuerà la lotta!

Presidio in stazione oggi dalle ore 18.00.
COLLETTIVO CSOA PAGURO

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SOLIDARIETA’ AL CSOA PAGURO
Sep. 15, 2006

SULLO SGOMBERO DEL CSOA PAGURO E LA FARSA DELL’EMERGENZA SICUREZZA

Ancora una volta assistiamo qui a Parma all’ennesimo atto repressivo attuato dalle forze del (dis)ordine; ancora una volta la farsa dell’ “emergenza sicurezza” torna a colpire in questa città uno spazio liberato dall’abbandono e dalla speculazione. Stavolta è toccato al centro sociale Paguro, sgomberato alle 5 di stamattina, con una violenta irruzione da parte di una quarantina tra poliziotti e carabinieri, che hanno provocato anche un ferito tra gli occupanti: queste sono le modalità usuali con cui le istituzioni cittadine, in testa il Sindaco e il Prefetto, trasformatisi totalmente in sceriffi, gestiscono le situazioni scomode ai poteri forti e alla loro idea di città-vetrina, che ormai annovera numerosi esempi di falso ripristino della legalità a suon di sgomberi, violenze e vere devastazioni. Ci basta citare gli episodi degli sgomberi della cartiera, della casa occupata di via Barilla e dello Spazio Sociale Mario Lupo il 7 ottobre scorso, per dire che tipo di idea ha l’amministrazione cittadina in quanto a gestione delle politiche sociali ed abitative.
Sgomberi tra l’altro spesso eseguiti con ordinanze fasulle (o inesistenti) oppure seguite dal parziale abbattimento dei pavimenti in modo da rendere inagibili gli stabili…alla faccia della legalità.

Lo abbiamo visto ancora più recentemente in occasione dell’Hackmeeting 2006, tenutosi a Parma i primi tre giorni di settembre, in uno spazio abbandonato da anni ed occupato allo scopo qualche giorno prima. Si è trattato di un evento cui la stampa e i media a livello nazionale hanno dato grande risalto e che ha trasformato temporaneamente l’ex-usl di via Buffolara in un luogo di libero scambio di sapere, di autoformazione e autogestione. Le istituzioni cittadine che vorrebbero una città a dimensione “europea” (ma solo quando fa comodo -e profitto- a loro), sembrano essersi accorte dell’evento solo esclusivamente in quanto problema di ordine pubblico, arrivando addirittura a convocare un fantomatico comitato per la sicurezza e provando a criminalizzare l’Hackmeeting’06. Naturalmente l’ultimatum è stato ignorato e tutto si è svolto nel migliore dei modi.

Ma resta come sempre la gravità delle affermazioni e delle provocazioni da parte di chi amministra questa città, che anche nella giornata di oggi hanno mostrato il vero volto della loro fantomatica “riqualificazione urbana”. Da tempo ormai denunciamo il clima intollerante che a causa di questo progetto si respira in città e che molti abitanti di Parma vivono e vivranno sulla loro pelle: l’abbattimento del Vittorio Emanuele, dei campi sportivi in viale Piacenza, gli sfratti e gli sgomberi delle case, la chiusura e i tagli delle fabbriche e ancora metropolitane “leggere”, inceneritori, ponti, mega-centri commerciali e altri mostri di cemento. Tutto questo passa sulle nostre teste, per la gioia e i guadagni di speculatori edilizi, industriali, faccendieri…e non importa se di destra o sinistra, perché il nostro sindaco-sceriffo accontenta tutti, mentre i problemi sociali di questa città passano in ultimo piano. Povertà, miseria, disoccupazione, precarietà vengono ridotti troppo spesso a problemi di “ordine pubblico” e trasformati in un pretesto per invocare più sicurezza e più polizia.

Il csoa Paguro era luogo liberato da logiche di profitto e spazio restituito alla collettività, come lo era la palazzina di p.le Allende in cui viveva lo spazio sociale Mario Lupo, che ribadiamo debba ritornare ad essere strumento libero ed avere la destinazione di centro di documentazione antifascista.

Ai compagni e le compagne del csoa Paguro esprimiamo dunque la nostra massima ed attiva solidarietà, e non solo per la gravità dello sgombero da loro subito, ma anche nella coscienza che da oggi saremo a maggior ragione uniti nella battaglia contro la speculazione, attraverso la riappropriazione di tutto ciò che ci spetta di diritto, casa, socialità, verde, libera informazione e comunicazione.

Aderiamo ed invitiamo tutti/e a partecipare al corteo indetto per sabato 23 alle ore 15.30 dalla stazione fs a Parma.

…ogni sgombero sarà una barricata…

Assemblea permanente dello spazio sociale Mario Lupo

http://www.autistici.org/parmantifascista

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Sgombero Paguro: è giallo (Informazione Parma)
Informazione Parma – Sep. 15, 2006

Per le forze dell’ordine l’edificio doveva essere messo in sicurezza. Secca smentita da parte degli occupanti. Il Blitz di polizia e carabinieri all’interno del centro sociale ha causato un ferito. Andrea Marvasi, legale dei ragazzi:«Se non c’è un documento specifico, questa azione non è giustificata. Stiamo decidendo se denunciare i fatti». Replica il Prefetto: «C’è un’ordinanza del sindaco dell’8 settembre»

Il centro sociale Paguro non esiste più. Di proprietà delle ferrovie dello stato, l’edificio di via Reggio occupato dal «Collettivo di occupazione cantiere» è stato sgomberato ieri mattina all’alba con un blitz improvviso delle forze dell’ordine. «Ora – dice un ragazzo – siamo in mezzo a una strada. Speriamo che qualcuno ci ospiti». E’ dovuto ricorrere alle cure dei medici un 19enne ucraino di Chernobyl (trauma cranico e
ricovero in ospedale ndr), con permesso di soggiorno per motivi umanitari,ferito durante l’intervento. L’evacuazione è stata decisa per consentire ai tecnici delle ferrovie di mettere in sicurezza la struttura.
Questa la motivazione ufficiale.
Una lettura ben diversa viene fornita dai ragazzi del Paguro.«Verso le 5.30 del mattino – racconta una portavoce -le forze dell’ordine hanno sfondato la porta.Ci hanno detto che questa azione è una messa in sicurezza dell’edificio,ma non è mai stata fatta alcuna perizia per stabilire il grado di pericolosità». A far salire la rabbia dei ragazzi del Paguro è stata proprio la modalità dell’evacuazione. Un ragazzo ucraino, ospite del centro,è dovuto ricorrere alle cure dei medici per le ferite riportate durante l’intervento.
Non è chiara la dinamica dell’incidente. «Nessuno ci ha avvertito – continua la portavoce – non abbiamo ricevuto nessun avviso di sgombero».Rammarico fra chi vede sfumare mesi di lavoro per ridare vita a un’area degradata.«Abbiamo bonificato le stanze – spiega uno dei fondatori – e ristrutturato la palazzina».
Solidarietà è arrivata dall’assemblea permanente del Mario Lupo.«Condanniamo – dice un membro dell’ex centro sociale di piazzale Allende – questo sgombero avvenuto in modo più violento del solito. Daremo una risposta adeguata al Comune e agli altri responsabili di quanto è accaduto».
Ieri,intanto,alle 18, una cinquantina di ragazzi hanno fatto un presidio alla stazione che si è trasformato in corteo ed è terminato davanti alla questura.
Durante l’evacuazione,fra i ragazzi del Paguro c’era Andrea Marvasi, avvocato da sempre vicino ai centri sociali insieme a Letizia Tonoletti,che definisce «sgombero travestito» quello andato in scena ieri in via Reggio. «All’improvviso – chiarisce Marvasi – e senza alcuna notifica, è entrato il personale delle ferrovie dello stato assistito dalla polizia». Marvasi sottolinea la mancanza di un documento in grado di dimostrare la necessità dello sgombero. «Ad oggi – aggiunge – nessuno ha mostrato un foglio che spieghi il perché dell’azione: se non c’è una specifica ordinanza non è giustificata». Si stanno studiando le contromosse. «Stiamo decidendo se fare una denuncia – anticipa il legale – oppure se presentare un esposto». Duro attacco del segretario di Rifondazione comunista, Paolo Piro, arrivato durante l’evacuazione a dare la solidarietà del partito ai ragazzi. «E’ stata usata la forza contro chi ha ridato vita a un posto che stava marcendo». In serata il prefetto ha ricevuto i rappresentanti del collettivo Cantiere e ha confermato alla delegazione che lo sgombero è avvenuto in ottemperanza di un’ordinanza del sindaco di Parma,Elvio Ubaldi,dell’8 settembre scorso.

La storia e le attività

Il Paguro nasce il 4 dicembre del 2005,quando un gruppo di ragazzi occupa una palazzina in disuso delle ferrovie dello stato in via Reggio.«Con l’occupazione – spiega uno dei partecipanti a quell’azione – abbiamo voluto denunciare una situazione di degrado sorta in seguito all’abbandono dello stabile».Armati di tanta voglia di fare, i membri del centro sociale si sono rimboccati le maniche per ridare vita a un luogo dimenticato.
Vino e conserve i prodotti ricavati dal giardino dietro l’edificio. «Fra pochi giorni – aggiunge il ragazzo – dovevamo vendemmiare cinque quintali di uva».
Insieme a Rifondazione comunista, il Paguro stava organizzando un’assemblea pubblica sui problemi del lavoro. (p.d.)

www.linformazione.com/archivio/20060915/19_PR1509.pdf

P.


Torino: Sgomberato e demolitio l’Osservatorio Ecologico II°

  Torino: Sgomberato e demolitio l’Osservatorio Ecologico II°


SGOMBERATO E DEMOLITO L’OSSERVATORIO ECOLOGICO II°
Documenti
12.05.2005
La spianata di Chiamparino

Torino, 10 maggio 2005. Sgomberato e raso al suolo il 2° Osservatorio Ecologico, il “Feramiu” occupato da più di tre settimane nel cuore del vecchio Balon.
Alle 7,30 sono arrivati sbirri e caterpillar con una schiera di operai pronti a servire, appartenenti all’impresa S.IN.AT.EC. S.p.A. Gli abitanti del quartiere hanno subito avvisato gli occupanti, che quella notte non si erano fermati a dormire.
Ma la demolizione era già iniziata alle 8 ed è durata tutto il giorno.
Al posto dell’Osservatorio il Comune ha pensato un bel parcheggio, che si va ad aggiungere agli altri che contornano, in una spianata asfaltata, la squallida area dell’Arsenale della Pace del potentissimo Ernesto Olivero. Lo stesso progetto – 2 posti macchina – aveva proposto la Circoscrizione 7 su ispirazione di un consigliere DS, per giustificare lo sgombero del I Osservatorio Ecologico, il casello n.1 della ferrovia Ciriè-Lanzo.
Ulteriore fastidio il “Feramiu” lo procurava da quando il sabato apriva il suo spazio per ricreare il Balon, quello vero – Strasburg – il mercato dei poveri, delle cose usate, dell’artigianato, dove chiunque può vendere ciò che vuole senza chiedere permesso a nessuno, proprio come non si poteva più fare da un pezzo. Il Balon è stato strangolato in un ghetto per lasciare lo spazio a deliziosi parcheggi, a giardini imprigionati e alla sua pallida imitazione sterilizzata per fighetti e ricettatori.
Come prerannunaciato, in vista delle Olimpiadi invernali 2006 il Comune di Torino dà un giro di vite repressivo, ricco di implicazioni.
E’ la prima volta, a Torino, che uno spazio occupato viene sgomberato e poi raso al suolo. Nonostante l’edificio che vi era compreso (pian terreno e 1° piano) fosse in buone condizioni (era anche stato ritinto verde-speranza). Ma soprattutto era abitato.
Stesso destino vorrebbero per il casello, ma in questo caso i muratori hanno soltanto provveduto a spaccare il tetto appena restaurato e a scoperchiarne un altro, per accelerarne il degrado. Evidentemente dà molto fastidio al potere che vi sia un luogo occupato proprio per diffondere controinformazione su quelle grandi opere di devastazione ambientale che sono le Olimpiadi, ad ancora di più il TAV, che esaltano il potere smunto di sindaci e governanti. E così si sgombera con grande celerità ogni spazio occupato dall’Osservatorio e, per essere sicuri che non siano rioccupati, si abbattono o si rovinano anche le case sane o risanate dagli occupanti (il casello).
Il principale responsabile politico di questo sgomberi è il sindaco DS Chiamparino-più-più. Ma non c’è dubbio che vi sia la connivenza degli altri poteri locali: Provincia e Regione.
Mercedes Bresso-Adesso, neoeletta governatrice DS, che aveva respinto ogni responsabilità nello sgombero del casello – mi hanno appena eletta -, in perenne carenza di argomenti, ricicla i luoghi comuni che Chiamparino aveva ripescato dall’armamentario demagogico anni ’70.
Infatti, appena c’è una contestazione al loro operato, attaccano il disco e cominciano a ripetere che bisogna “isolare gli estremisti” , così per le contestazioni anti-sioniste all’Università come per quelle contro il TAV, come – e qui lo vediamo nei fatti – per gli squatter dell’Osservatorio Ecologico che denunciano Olimpiadi e TAV. Ma la storia dell’Osservatorio, per quanto travagliata, è appena iniziata. Spazi lasciati vuoti dalla speculazione ce ne sono tanti. E adesso ce ne prenderemo un altro.
Non si illudano di chiudere la bocca, sgomberando le case, a chi contesta le loro grandi opere di devastazione ultramiliardaria, i loro intrighi con il grande capitale, con il potere statale e con le mafie.
Ogni volta che ci mancheranno gli spazi per ambientare le nostre attività, il nostro spazio tornerà ad essere la strada.

Osservatorio Ecologico II sgomberato – “Feramiu”
Fenix – Osservatorio Astronomico contro la repressione
Asilo squat Principe di Napoli
Barocchio squat garden Torino 11 maggio 2005

immagini
http://tutto.squat.net/db_news/imager.php?a=d&nId=120&p=0

e anche
http://tutto.squat.net/db_news/index.php?PHPSESSID=347e22cc51c7a4c93348fb57c0dd5590

http://tutto.squat.net/

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