Roca (Lecce): La Caura, nuovo spazio occupato

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Pisa: Presidio solidale dopo operazione repressiva contro compagn* del Galeone Occupato

Alle 4.30 del 12 luglio, DIGOS e ROS, col volto coperto da passamontagna, pistole alla mano e sparando in aria, hanno fermato quattro compagn* del Galeone Occupato nel centro di Pisa. Uno è stato arrestato ed in seguito colpito da divieto di dimora da Pisa e provincia. La prossima udienza si terrà giovedì 20 luglio alle 9.00 al tribunale di Pisa. Solidarietà a chi lotta contro questo inferno!

APPUNTAMENTO 20 LUGLIO ORE 11 PIAZZA DELLE LOGGE PISA PER IL PRESIDIO SOLIDALE
Rinnoviamo inoltre la solidarietà a chi è stat* arrestat* durante il G20 di Amburgo!
Anarchiche e Anarchici [Read More]

Roma: Il 13/7 saremo in Campidoglio per una città meticcia e solidale

Il movimento per il diritto all’abitare sarà sulla piazza del Campidoglio il 13 luglio per ribadire una semplice verità: la battaglia per i diritti primari non può accettare nessuna discriminazione sulla base del paese di provenienza delle persone e soprattutto, non si costruiscono comunità urbane sane basandosi sull’esclusione sociale e sulla negazione dell’accoglienza.
Le affermazioni della sindaca Raggi a proposito di flussi migratori e la cancellazione progressiva di welfare di prossimità producono un combinato disposto di tensioni sociali e alimentano a dismisura le operazioni strumentali di chi è interessato, per una manciata di voti, a scagliare il disagio di una città contro chi sta un gradino più in basso in termini economici. Il migrante diventa dunque il problema da combattere e in questo modo si accende il vero rogo tossico che rischia di dividere profondamente la capitale.
Il profilo assunto da questa amministrazione trova una sponda più che utile nei provvedimenti licenziati dal governo su immigrazione e sicurezza urbana. Anche per questo saremo in piazza il 13 luglio e continueremo a mobilitarci. Perché se Minniti e Orlando hanno deciso di dichiarare guerra ai poveri e ai migranti, proseguendo tra l’altro sulla strada tracciata dall’ex ministro Lupi con l’infame articolo 5 contro chi occupa alloggi per necessità, non ci sembra che questa amministrazione si discosti da questa visione, mantenendo in piedi la delibera 50 del commissario Tronca e non attuando gli strumenti predisposti la regione. Anche le risorse stanziate per l’emergenza abitativa restano al palo bloccate da un assessore presuntuoso, incompetente e poco energico, di cui chiediamo le dimissioni immediate. [Read More]

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Atene: Il City Plaza non si arrende

“Resisti alla burocrazia dell’immigrazione e dei passaporti. Alle spaventose bandiere degli Stati,
Alla diplomazia, Alle fabbriche di armi da guerra” – Michalis Katsaros

L’ordine del tribunale per lo sgombero del Refugee Accommodation Space City Plaza è solo l’ultimo atto di uan serie di attacchi repressivi nei confronti dei rifugiati e del movimento di solidarietà internazionale.
Dalla chiusura dei confini al vergognoso accordo tra Unione Europea e Turchia, dai campi di prigionia agli sgomberi degli spazi occupati, si articola una politica mirata a rappresentare i rifugiati come un nemico. Un nemico che va combattuto con l’uso diretto e indiretto della violenza di Stato. La violenza sui corpi degli stranieri genera paura e fa sprofondare la società in una ancora più profonda barbarie.

Negli ultimi 14 mesi il City Plaza, insieme a tutte le altre occupazioni abitative di rifugiati, ha rappresentato un’anomalia nell’uso dello spazio pubblico, opponendosi alla costante riproduzione del discorso repressivo e razzista contro i rifugiati. L’esperienza del City Plaza non solo ha dimostrato che i rifugiati possono vivere in armonia e con dignità insieme alle persone del luogo ma, insieme alle altre iniziative simili, rappresenta la concretezza di un’Europa diversa da quella dell’Eurogruppo e di Frontex. Un’Europa di solidarietà, di lotta, di umanità, che dà fastidio a chi sta al potere. [Read More]

Torino: cos’è Fenix

Fenix non è un centro sociale, non è un locale alternativo e non è solo un luogo di documentazione. Ma il punto d’incontro dell’autogestione, dell’autocostruzione e dell’autoproduzione. Fenix negli anni è stata il fulcro dell’azione diretta che ha portato prima all’occupazione del Paso, poi all’occupazione del Barocchio e nel nuovo millennio all’occupazione di 4 osservatori ecologici ecc…. In 31 anni la palazzina Fenix è vissuta soltanto quando è stata occupata, il resto è abbandono e degrado. Le varie amministrazioni non hanno saputo far altro che assegnare ad associazioni di comodo lo spazio per sottrarlo agli occupanti, risultato: attività elitarie e porte chiuse. Dal giorno della rioccupazione Fenix è realmente riaperto alla cittadinanza. Lo dimostra il flusso continuo di persone che partecipano e propongono le iniziative della Fenice. Tutti possono proporre e realizzare iniziative a Fenix, esclusi gli autoritari di tutte le risme. Le attività di Fenix spaziano fra benefit e Bellavita. [Read More]

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Pisa: Nasce il Galeone Occupato

Venerdì 26 maggio è stata dichiarata l’occupazione del Galeone Occupato. Segue il comunicato inviato dalla ciurma:

In questo mondo siamo spettatori passivi. La volontà può essere espressa solo mediante la disponibilità economica dell’individuo, è questo il principio che sta alla base della società.
Ne segue che senza il denaro hai le mani legate, e per avere il denaro te le devi legare a un lavoro.
È la coscienza di questo ricatto ad avere sviluppato in noi la consapevolezza che sia giusto e necessario prendere senza mediazione alcuna: è per questo che abbiamo occupato.
Occupare per avere un posto dove vivere e dove creare possibilità di rottura. Occupare per sperimentare la nostra capacità di concretizzazione dei desideri che ci animano. Occupare, infine, perché ci andava di farlo.
Il ricatto risulta essere un fattore sostanziale dell’attuale assetto socio-economico: per questo i tentativi di rifiuto vengono puniti. La repressione ha quindi obbiettivi di reazione al fenomeno in corso, ma anche di deterrenza, instillandoci il terrore di allungare la mano. Perciò è con consapevolezza che diciamo che l’occupazione non sarà il fine ultimo, bensì un mezzo per creare relazioni qualitativamente migliori che concorrano al sovvertimento di questo mondo di merda.
Ed è in questa lotta che il nostro galeone non potrà che venire attaccato dalle forze repressive che mirano al mantenimento dell’esistente. Ma questo non ci impedirà di partire per questa avventura verso l’ignoto. [Read More]

Torino: Fenix occupa al volo. La fenice riprende il volo

20170514_Fenix_occupa_al_voloFENIX OCCUPA AL VOLO
LA FENICE RIPRENDE IL VOLO

Dall’uovo della Fenice nascono le occupazioni a Torino in un’epoca cupa come gli anni ’80. Proprio per questo fu perseguitata e cacciata. Occupata nell’Ottantasei nella prima notte d’occupazione del decennio, durante il plenilunio d’estate, sgomberata di buon mattino, rioccupata due volte nell’Ottantanove (più di 100 processati per il reato di occupazione) e poi ancora. Fenix nidifica nella casetta di corso s. Maurizio angolo via Rossini dal 2002 al 2005, quando viene sgomberata con altre 2 casette dei giardini Irreali per la pulizia pre-olimpica del sindaco Chiamparino. Niente contestatori in centro in periodo olimpico! Ma intanto la Fenice ha fatto le sue autoproduzioni. Passa il messaggio. Già nel 2002 esce Le scarpe dei suicidi il libro nero che mette a soqquadro il vasto mondo degli autoritari e dei poteri più corrotti. La Fenice ci parla di Sole e di Baleno due anarchici occupanti accusati di essere attentatori no tav, entrambi morti detenuti nel ’98. Poi altri ovetti letterari e musicali si schiudono: Tutto per niente su Stirner, la rivoluzione spagnola attraverso la Cronaca appassionata della Colonna di Ferro di Abel Paz, le banlieu in rivolta nel Rogo della vanità, il terzo valico no tav, la Storia del DadA, Un cadavre (André Breton), gli IERI, i Kobra Killer… E le 6 edizioni del festival nomade di cortometraggi autoprodotti TORINO RIBELLE. Ma le uova con la sorpresa più esplosiva sono quelle delle occupazioni che dilagano ovunque, in città e fuori. Chi è stato a contatto con il fuoco della Fenice crea altri spazi di libertà e piacere. Fenix è rioccupata il 25 aprile e il primo maggio del 2006, durante le feste popolari che da allora gli squatter inventano ogni anno. Vedrà più di 50 processati per questi momenti di gioia. Altre esperienze si affacciano in centro sul volo della Fenice, così 4 osservatori ecologici occupati, così la più recente esperienza del Rabel fra la mole e l’università. Intanto la Fenice era volata prima in Barriera di Milano, Fenix2, e poi di nuovo in centro, Fenix3 (l’ex università abbandonata di economia e commercio). Entrambe sgomberate. Sull’ala est di Fenix il graffito mitologico di Torino, dipinto in 2 puntate da Luca Abort immerso in una torma di “impiegati” e già involato sulle ali nere della Fenice, fatto raschiare da Sergio Chiamparino perché non restasse alcuna traccia di vita aliena. Per sottrarla all’uccellaccio di fuoco l’amministrazione PD assegna la casetta di via Rossini ad un gruppetto filogovernativo che la userà per anni, prestandosi ad essere l’ultima ruota dell’ingranaggio della repressione. Ma ora anche questo momento di reazione deprimente è finito. In trent’anni, generazioni di occupanti si sono succedute sull’orbita di Fenix. La Fenice riprende a vivere nel suo habitat. Distribuzione di materiali autoprodotti e antiautoritari, incontri, dibattiti, concerti, assemblee, feste, giochi, Bellavita, restauri della struttura abbandonata e degradata. Ma soprattutto azione diretta e autogestione. E libero svolazzare del pensiero in questo luogo d’incontro. Il nido della Fenice riprende a fiammeggiare nel cuore di Torino. Brucia di passione insieme a noi!

Fenix occupata Torino, 12 maggio 2017

https://distrofenix.noblogs.org/comunicati/fenix-occupa-al-volo/

Milano: 5 anni di Lambretta, 5 anni di lotte in città!

Lambretta_Milano5 anni possono sembrare pochi, ma se vissuti nella loro complicata ed eccitante intensità, è tutta un’altra storia. 5 anni nati in una stanza o nella cantina di V. 5 anni in cui abbiamo denunciato ad alta voce le scellerate politiche che hanno tenuto sotto scacco la città vetrina, 5 anni in cui abbiamo visto Milano cambiare e non diventare Mai come Berlino, a parte la Berlino degli anni ’30 se guardiamo allo stato di polizia-pulizia razzista che si è manifestato in Stazione Centrale pochi giorni fa.
Il C.S.O.A. Lambretta nasce da un progetto che vede nelle nuove generazioni il motore del cambiamento futuro e nella riappropriazione indiretta di reddito la possibilità di un riscatto per chi invece si è trovato senza la possibilità di un’esistenza stabile a causa dell’oppressione data dal precariato. Questo connubio ha trovato espressione nell’occupazione delle villette di piazza Ferravilla, oggi svendute dalla corruzione di Aler al peggior offerente. Piazza Ferravilla ha rappresentato nella storia del collettivo un efficace esperimento di cooperazione tra centro sociale e quartiere, un importante percorso di formazione (se pensiamo ai laboratori tenuti da cittadini) e di autoreddito. Numerose sono state le esperienze in questo senso, prima tra tutte il C.A.S.C., il Coordinamento dei collettivi studenteschi della zona, tutt’ora in azione, la cui carica politica ha rappresentato un importante elemento non solo nelle battaglie relative alle riforme scolastiche degli ultimi anni, ma nell’evidente l’integrazione nella zona, una zona che il Lambretta non ha mai lasciato nemmeno dopo i due sgomberi subiti, un legame che oggi si rivela nella lotta contro la desertificazione di Città Studi a favore della speculazione che continua nel dopo Expo. [Read More]

Bologna: Solidarietà al Rosa Nera squat!

Abbiamo conosciuto i compagni e le compagne dello squat Rosa Nera di Chania durante il meeting anarchico internazionale Tre Ponti svoltosi in Grecia, che ebbe il suo momento centrale proprio a Creta.
Uno spazio stupendo, tenuto in maniera esemplare nel vecchio palazzo del governatore ottomano, direttamente sul promontorio sopra il porto veneziano della città, che da semplice monumento storico è diventato un luogo di aggregazione sociale e politica.

Le persone che lo abitano e lo rendono vivo si dimostrarono anch’esse stupende: ospitali fin oltre quanto avrebbero dovuto, disponibili, politicamente molto capaci e attive.
Ora la proprietà dell’edificio, l’Università, vuole sgomberare quell’esperienza con l’obbiettivo di metterla a profitto proprio mentre la popolazione continua ad affrontare una crisi economica che ne sta distruggendo il tessuto sociale.

Anche qua a Bologna, come in tutta Italia, il capitalismo neoliberista attacca le condizioni di vita delle persone usando come scudo la repressione degli spazi e dei gruppi che lo combattono: nello specifico è la lotta per difendere XM24, Spazio Pubblico Autogestito simbolo della nostra città, che ci sta impegnando. [Read More]

Roma: La nostra rabbia è legittima difesa: assediato assessorato politiche sociali

20170505_romaLa nostra rabbia è legittima difesa
Assediato l’assessorato alle politiche sociali del comune di Roma: la vostra legalità uccide

Da oltre 3 ore il movimento per il diritto all’abitare sta assediando l’assessorato alle politiche sociali del comune di Roma. Dopo una violentissima carica della celere- durante la quale a una ragazza è stato reciso il dito- e il fermo di un manifestante poi rilasciato, i manifestanti stanno bloccando viale Manzoni.

Il comunicato del movimento:

Magatte Niang ha perso la vita inseguito dal furore di uomini in divisa che in nome della legalità eseguono provvedimenti odiosi che hanno il solo obiettivo di comprimere le libertà e cancellare le tutele sociali. Chi prova con dignità a sopravvivere alla mancanza di lavoro e di reddito sufficiente per garantirsi un alloggio e un pasto, anche superando le soglie imposte dalla legge, viene perseguito quotidianamente. Succede agli ambulanti ma non solo. I nuovi decreti governativi sulla sicurezza urbana e sui migranti sono davvero inquietanti e segnano un regresso politico e culturale non indifferente. Se a questo aggiungiamo il decreto sulla legittima difesa e sulle nuove norme giudiziarie tese a limitare gli strumenti di difesa soprattutto nei confronti di chi lotta, il quadro è devastante. [Read More]