In quest’ agosto torinese le dichiarate intenzioni da parte delle istituzioni di sostituire la già esistente struttura psichiatrica di strada del Barocchio di Grugliasco per la creazione di un REMS (ex OPG ospedale psichiatrico giudiziario) e il paventato sgombero della storica occupazione del Barocchio Squat pongono la città in stato di allerta, da un lato per la minaccia di creazione di una nuova istituzione manicomiale che nonostante il cambio di facciata si manterrà sulla scia delle precedenti strutture basate sulla esclusione e sull’isolamento senza via d’uscita, e dall’altro per la difesa di un luogo di libertà che da ventitré anni costituisce un laboratorio di autogestione e di
lotta. [Read More]
Segue resoconto della giornata di sabato sopra il tetto e nelle strade tratta da macerie:
Aggiornamento ore 16 – Dopo più di 24 ore, gli 8 compagni decidono di scendere dal tetto. Viste le ripetute minacce di arresto fatte dai digossini, inizialmente scendono solo 4 compagni che vengono portati in questura per essere identificati, gli altri 4 restano sul tetto così da sconsigliare alle forze dell’ordine di arrestare chi è già sceso. A far pressione fuori dalla casa ci sono poi numerosi solidali che da diverse ore percorrono le strade del quartiere con urla, slogan e interventi al megafono.
Quando i 4 compagni portati in questura vengono rilasciati dalle forze dell’ordine, anche i 4 rimasti sul tetto scendono e vengono portati via per essere identificati. Una volta che tutti sono fuori dalla Questura il presidio si scioglie. Alla prossima occupazione!
Aggiornamento ore 12 – Il corteo è partito da piazza Sassari e dopo aver percorso le strade del quartiere per parlare dello sgombero e della determinazione di chi resiste, si è fermato in punto in cui si riescono a vedere e salutare i compagni sul tetto. Per chi è in zona e vuole venire a sostenere chi resiste ci vediamo quindi all’angolo tra via Ciriè e via Biella.Mentre il presidio in piazza Sassari si sta pian piano facendo più numeroso e ci si prepara a partire in corteo, dal tetto di via Biella 21 arrivano alcune novità.
Visibilmente scocciati per la magra figura fatta con il blitz di ieri e non sapendo bene che pesci pigliare, i digossini cominiciano a togliere un po’ di tegole dal tetto per innervosire i compagni che resistono ormai da 24 ore, continuando poi a minacciarli di arresto se non scenderanno a breve.