Genova: Occupato vico Untoria 3 dopo lo sgombero di Giustiniani19

Ci togliete la casa, ci riprendiamo tutto – Occupato vico Untoria 3

Oggi 12 agosto prendiamo possesso dei sei appartementi di Vico Untoria 3, nel Ghetto del centro storico genovese. Li occupiamo perché siamo tutti senza una casa, da quando, martedì 7 agosto, le autorità genovesi hanno deciso di sgomberarci dalla casa occupata di via dei Giustiniani 19. Li occupiamo perché non possiamo permetterci un affitto e perché riteniamo giusto e legittimo non pagarlo nel momento in cui decine di migliaia di spazi, abitativi e non, vengono lasciati vuoti e inutilizzati dalle amministrazioni pubbliche, dalla Chiesa e da ricchi privati di vario genere per mantenere alti i livelli del mercato immobiliare. Li occupiamo perché vogliamo continuare a vivere insieme, perché crediamo che l’autorganizzazione e la condivisione reale siano anch’esse modi per fronteggiare la miseria materiale e affettiva a cui l’attuale società costringe tutti quanti.
Occupiamo questo edificio consapevoli che a fine mese partirà un bando di concorso per la sua assegnazione.
I proprietari, Ri.Genova e il Comune, diranno che rubiamo le case ai poveri, che ostacoliamo un progetto sociale, un esempio concreto di sana gestione della “cosa pubblica”.
Non è così. Abbiamo letto il bando e abbiamo capito le reali intenzioni del Comune e di Ri.Genova su questo edificio e sulla generale riqualificazione di questa fetta di centro storico.

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Genova: Comunicato di Giustiniani19 – “Dalle valli ai vicoli…”

DALLE VALLI AI VICOLI CI RUBATE LE CASE
CI RIPRENDIAMO TUTTO. AVANTI TUTTA!

Con questa frase partiva il corteo da Via dei Giustiniani dopo lo sgombero della casa occupata per arrivare in Piazza delle Vigne 4 nel nuovo stabile occupato.

Mai come ora è più reale ed attuale questo concetto a Genova, dove, se da un lato in Val Polcevera il Cociv tenta di espropriare le case per fare spazio a cantieri di un’opera tanto faraonica quanto inutile, nel centro storico è avvenuto lo sgombero della casa con un’operazione meschina e affatto casuale. Non a caso, gli occupanti, da subito vicini e impegnati nel blocco degli espropri di terreni e abitazioni nelle valli, hanno in questi mesi creato un forte legame con la popolazione dando manforte alla loro lotta. Questo ha creato timore negli uffici questurini, che temendo una seconda Val Susa, hanno attuato lo sgombero.

Hanno creduto con questa operazione di poter bloccare il nostro impegno nella lotta contro il terzo valico e l’alta velocità. In realtà, impedirci di essere partecipi fisicamente agli espropri non ha indebolito la lotta nelle valli, rafforzandone anzi i rapporti e la solidarietà di chi ha visto in noi amici e compagni con cui si è intrapreso un percorso mirato al blocco dei cantieri e alla salvaguardia di questa vallata, già fortemente colpita da cementificazione e industralizzazione negli anni 80.

La nostra posizione non è limitata al blocco degli espropri ma è spinta dalla contrapposizione al progetto alta velocità, una mastodontica opera di cui è chiara l’inutilità per i cittadini delle valli, mentre si aprire la possibilità di creare una grande cassa per le tasche dei soliti speculatori del cemento.

Ma più di questo, è nei gesti quotidiani di questa lotta che abbiamo stretto un rapporto forte e concreto con gli abitanti delle valli, nei pranzi e cene allo stesso tavolo, nella condivisione dei momenti di attesa, cercando un passatempo mentre si aspetta l’arrivo di Cociv, Digos e forze dell’ordine, contaminando e facendosi contaminare, rafforzando sempre più la certezza di aver trovato nuovi complici, alleati nel percorso che abbiamo deciso di intraprendere.

Abbiamo deciso, tornando alla città, di rioccupare per rilanciare la nostra intenzione di prendere i luoghi lasciati all’abbandono in attesa di speculazioni, migliaia di alloggi mai assegnati, e palazzi storici in rovina. In risposta all’operazione poliziesca messa in atto ci siamo ripresi spazi che ci sono stati tolti per continuare a vivere in comune.

Nonostante la repressione dello stato, non finiremo mai di reagire e riappropriarci di tutto quello di cui sentiamo la necessità, quello che ci siamo presi finora è solo una parte di quello di cui abbiamo bisogno.

I COMPAGNI E LE COMPAGNE DI GIUSTINIANI 19

Milano: Piano Terra occupato, Via Confalonieri 3

Nuovo spazio occupato in zona Isola Milano. Intervista ad uno degli attivisti.

Berna: occupazione Finkenhubelweg 8

Ciao
Siamo un colletivo di uccelli migratori che hanno trovato un bello spazio per vivere nella casa  in Finkenhubelweg 8 a Berna. E’ da sabato sera che ci viviamo e speriamo farne un luogo di vita autogestito.
A nostra conoscenza la casa è vuota da almeno un anno. Occupiamo questa casa perchè vogliamo viverci, perchè è inutilizzata, e soppratutto per poter realizzare diversi progetti / attività culturali, politici, gratis, non-commerciali e aperti a tutti/e. Siamo contro tutte forme di sfruttamento, dominazione e autorità. Vogliamo partecipare alla vita del quartiere e della città. Venite a bere un the/ birra con noi, a incontrarci, e prendete i vostri progetti con voi. Venite quando e come volete! [Read More]

Bassano del Grappa – Occupato ex-albergo Continental

Bassano del Grappa – Occupato ex-albergo Continental

Occupazione dell’ex albergo Continental sito in viale Venezia, Bassano del Grappa.

PRENDIAMOCI GLI SPAZI!

Attraversiamo la città ogni giorno senza viverla, la subiamo come vetrina permanente e luogo di lavoro, imprigionando le nostre vite nella logica del produci-consuma-crepa. “Perché bisogna far girare l’economia”: e l’economia gira e gira e alla fine crolla!

Banche, negozi, boutique, locali si susseguono in un continuo rimescolamento: come compaiono scompaiono, senza che sia chiaro per chi per cosa per come. Luoghi liberi, luoghi non funzionali a scopi economici non solo non vengono contemplati ma nemmeno accettati. La socialità e il tempo libero hanno senso solo se inglobati nel circuito economico, il passatempo migliore è lo shopping compulsivo. E alla fine cosa ci resta?
Nuove e vecchie colate di cemento ci asfissiano nel corpo e nello spirito.

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Torino: Una nuova occupazione

Siamo i vostri nuovi vicini di casa… «Questa mattina siamo entrati in un edificio abbandonato in via Lanino 2, al Balon, per abitarci. Alcuni di noi sono stati sbattuti fuori dalle case in cui vivevano, sgomberati o sfrattati con violenza dalla polizia. Un’ operazione che aggiunge solo un’ altra casa vuota alle migliaia già presenti in città. E questo è il vero problema. Prendere una casa in affitto è molto difficile per tutti, a causa delle tante garanzie che i proprietari chiedono. Ancor più difficile è riuscire, mese dopo mese, a continuare a pagare questo affitto. La maggior parte delle case sfitte presenti in città sono in mano a pochi proprietari privati o società immobiliari. Così, in questa come in altre città, sempre più numerosi stanno diventando gli sfratti che minacciano di gettare in mezzo a una strada centinaia di uomini e donne. Avere un tetto sopra la testa sta diventando un lusso. Noi crediamo invece che tutti debbano poter avere una casa in cui vivere. E in cui vivere bene, senza dover essere costretti a stare ammassati in spazi stretti per la mancanza di soldi o di documenti. Per questo abbiamo deciso di occupare alcuni appartamenti vuoti. Siamo tra i tanti che vogliono una casa.» [Read More]

Toscana: Sgomberati podere occupato Campofico e nuova occupazione a Firenze

Toscana – Sgomberati podere occupato Campofico e nuova occupazione a Firenze

Lo scorso 17 novembre è terminata dopo ben tre anni di fatiche la nostra esperienza di vita colletiva. Alle ore 9.30 sono arrivati l’ufficiale giudiziario (la nana inviperita, tenuta a stento a bada dalle stesse forze dell ordine) e  il questore di siena, beniniteso ben accompagnati da “alcuni” (almeno una sessantina )amici dell antisommossa (chiamata espressamente da firenze), digossini vari, carabinieri locali, pompieri, ben tre ambulanze( a dimostrare le intenzioni pacifiche) e una squadra di operai pronti a murare l’edificio appena  fosse stato sgomberato. Al momento dello sgombero quasi tutti gli abitanti stavano fuori casa per  le quotidiane attività che si svolgono a campofico : taglio  e accatasto di legna, cibo e pascolo agli animali, fine raccolta della oliveta da noi ripristinata. Non c’è stato tempo per fermare il flusso continuo di forze dell ordine ne a barricarsi dentro per resistere qualche ora in attesa di mobilitare la nostra rete di solidarietà e di aiuto reciproco. Ad oggi ben 15 persone sono rimaste senza tetto in pieno inverno, costretti ad arrangiarsi in accampamenti all’aperto, con gran parte  degli oggetti,dei  mezzi e  degli attrezzi personali e collettivi sequestrati, senza parlare degli animali e delle arnie lasciate lì senza possibilità di andare a nutrirle essendo la proprietà sotto sequestro penale. In questi giorni di accampamento e di assemblee continue stiamo decidendo ed organizzandoci per prendere al piu presto delle contromisure e mobilitare tutti coloro che avessero la voglia di aiutarci con presenza fisica, morale, idee , proposte , materiale e quant’altro possa servire per mettere in pratica le nostre decisioni che per ovvi motivi non spiegheremo ora.

vi faremo sapere le nostre intenzioni a tempo debito, tenendovi informati su eventuali novità…

per chi volesse mettersi in contatto: campofico [at] yahoo [dot] it
per numeri di telefono chiedete alle persone che ci conoscono

alcuni abitanti di campofico

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Genova: Nuova Occupazione !

Sabato 29 ottobre è stato occupato uno stabile di più piani al civico 19 di via dei Giustiniani nel centro storico a genova. L’edificio è del demanio ed era disabitato da svariati anni. L’occupazione vuole essere
un modo di coniugare l’esigenza abitativa di alcuni degli occupanti con la necessità di avere un posto pubblico di cui il quartiere può tornare ad usufruire. Domenica 30 ottobre alle ore 16.00 si è tenuta un’assemblea pubblica molto partecipata.

segui gli aggiornamenti su indymedia liguria:

http://liguria.indymedia.org/node/7830

http://liguria.indymedia.org/

Di seguito il testo del volantino distribuito:

UNA RISPOSTA ALLA CRISI, UN PRIMO PASSO VERSO I NOSTRI DESIDERI

29 ottobre 2011. Abbiamo occupato uno stabile in via dei Giustiniani 19. Abbiamo occupato perché abbiamo bisogno di case, di luoghi in cui vivere dignitosamente, perché siamo stanchi di buttare i nostri miseri
stipendi in affitti indecenti.

Perché il modo in cui ci costringono a inseguire la nostra sopravvivenza, soli e isolati, è la maniera migliore per impedirci di essere solidali, di organizzarci per rendere le nostre vite qualcosa di bello. Siamo uomini e donne diversi per età e percorsi di vita, ma uniti da bisogni concreti molto simili e dalla comune volontà di organizzarsi per soddisfarli. Abbiamo occupato perché abbiamo bisogno di spazi in cui costruire ciò che non abbiamo: un luogo di incontro dove costruire rapporti di mutuo appoggio, un ambito in cui discutere e divertirsi, uno spazio per noi e per il quartiere, per
mangiare e per studiare, per adulti e per bambini, uno spazio di tutti coloro che lo vivono e lo sentono proprio. Vogliamo uscire dagli ambiti classici della “politica”, dai suoi linguaggi ideologici, dai suoi
dogmatismi. Siamo qui perché vogliamo opporci al richiamo costante alla guerra tra poveri, all’erosione continua della comunità umana, quella comunità che è l’unico soggetto in grado di resistere e porre le basi di un’esistenza “altra”, viva, solidale, quella comunità che si crea quando gli uomini e le donne si occupano direttamente di ogni ambito della loro vita, quando provano a vivere liberi. Insieme. Siamo qui per provarci ancora una volta, per ricominciare da quello che siamo e da quello che vorremmo essere. Lo spazio è aperto da subito, siete tutti invitati, portate quello che pensate possa essere utile.

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La Salamane (Francia): Appello per occupazione

Appello x occupazione / La Salamane (40 minuti da Montpellier)

Il comune di Clermontais progetta di realizzare una zona commerciale di 70 ha, sulle terre agricole de la Salamane a Clermont
l’Hérault (40 minuti da Montpellier). Una trentina di ettari sono già stati concessi a
Système U, una catena francese di supermercati, per una gigantesca piattaforma di stoccaggio che è stata già soprannominata la Seveso francese, per il rischio ambientale.

Questa zona contiene qualche casa colonica non occupata, dei vigneti e dei frutteti. Stanno per essere realizzate espropriazioni ai proprietari che non hanno già venduto le loro terra, i bulldozer cominciano a rasare le vigne. L’associazione Salamane, che si oppone al progetto, ha presentato ricorsi al tribunale. Sfortunatamente questi ricorsi non sono sospensivi e Systeme U ha già ottenuto i permessi di costruire, quelli che gli permettono di cominciare i lavori. [Read More]

Pisa: Aggiornamenti sull’occupazione a Riglione. Appello in sostegno delle famiglie

Sono passati solo tre giorni dall’inizio dell’occupazione che vede la presenza di nove famiglie all’interno di una palazzina nel centro di Riglione. Eppure tutto è cambiato. Basta passare di fronte allo stabile per vedere il continuo affaccendarsi che regna nell’area: le famiglie che adesso vivono in via Marsala, aiutate dalle molte altre famiglie e singoli che fanno parte del Collettivo Prendocasa, si stanno dando da fare 24 ore su 24 per cancellare dallo stabile i segni più tangibili dei numerosi anni che lo hanno visto vuoto. C’è chi finisce di eliminare le frasche che ingombravano il giardino, chi spazza in terra, chi prepara il pranzo per gli altri, chi gioca con i bambini.
Il via vai che ha preso vita intorno allo stabile vede poi un continuo afflusso di persone del quartiere: c’è chi viene per capire meglio cosa sta succedendo, chi per offrire qualcosa da mangiare, chi per offrire il proprio aiuto per i lavori necessari, e chi per parlare dei propri problemi relativi all’abitare. Proprio per rispondere a quest’ultima esigenza mercoledì pomeriggio sarà disponibile lo sportello per il diritto alla casa del collettivo Prendocasa. [Read More]