Grecia: repressione e resistenza durante la pandemia

In collaborazione con il collettivo dei media anarchici Radio Fragmata, presentiamo il seguente report dalla Grecia sui continui tentativi da parte del Governo che – insieme a imprenditori, polizia e fascisti – cerca di trarre vantaggio dalla pandemia di COVID-19 per intensificare la repressione – e sugli sforzi di anarchici, migranti, prigionieri, lavoratori ribelli e altri per combattere e aprire spazi di libertà.

Questi aggiornamenti sono un adattamento del contributo mensile di Radio Fragmata al podcast “Bad News Report” sulle attuali condizioni in Grecia. Speriamo di sensibilizzare su questa situazione e di far convergere più ascoltatori sul podcast stesso; vi raccomandiamo “Bad News Report” e l’Anarchist/Anti-Authoritarian Radio Network nel suo insieme. [Read More]

Berlino: “Noi occuperemo…

…finché non dovremo più farlo”, scrivevamo. Abbiamo spesso occupato case a Berlino, molte sono state di nuovo sgomberate. Ma ora la situazione è diversa. In tempi di “crisi”, questa frase può trasformarsi in un appello: “Unitevi a noi, facciamo in modo che succeda ovunque!”

Il Covid-19 si sta diffondendo in sempre più aree del mondo evidenziando che il cosiddetto stato di catastrofe è la regola. Perché laddove gli stati costringono paternalisticamente e rigorosamente a “rimanere a casa”, non tutti ne hanno una. Come se non bastasse, lo stesso stato ha aumentato il numero dei senzatetto sfrattandoli, sta chiudendo tutti i dormitori e anche le mense dove i senzatetto potevano racimolare quantomeno un tozzo di pane, dell’acqua, del sapone. Ma, sempre lo stato, con il suo moralismo contraddittorio, ci esorta patriarcalmente a fare “attenzione all’igiene”

Anche “evitare il contatto sociale” è ciò che i governi ci chiedono di fare. Ma dove dovrebbero rincasare i rifugiati quando sono ammassati nei campi di deportazione e nelle prigioni che si trovano nelle frontiere esterne dell’Europa e nelle periferie in Germania? Oltre a togliere loro ogni diritto umano – come l’asilo, la libertà di movimento e di alloggio – sono stati anche privati della possibilità di una protezione efficace contro il Covid-19. [Read More]

Atene: Polizia all’interno dell’Università di Economia. Vancouver squat simbolicamente rioccupata

Tutto è iniziato lunedì 24 febbraio 2020 all’interno della sede dell’Università di Economia di Atene, quando un poliziotto non in servizio e in borghese è sceso dalla bicicletta e ha iniziato a molestare un venditore ambulante migrante che stava fuori dal cancello principale. Il poliziotto è stato notato da degli studenti anarchici a causa dei suoi stivali e del suo casco che portavano le insegne della polizia ed è stato subito affrontato.

Preso dal proprio panico, ha iniziato a correre all’interno dell’area universitaria ed è riuscito a restare intrappolato in un corridoio senza uscita, dove ha puntato una pistola contro gli studenti e con il dito sul grilletto ha minacciato di sparare loro, puntando la pistola per almeno cinque minuti, mentre chiamava disperatamente i suoi colleghi al telefono per venire a salvarlo. Gli studenti, non perdendo la calma, ma allo stesso tempo non facendo un passo indietro, gli hanno chiesto di mettere giù la pistola e di uscire dall’università. Pochi minuti dopo decine di poliziotti antisommossa hanno preso d’assalto l’università e durante l’orario delle lezioni hanno attaccato gli studenti con granate flash bang e gas asfissianti, creando il caos a causa di un poliziotto imbecille che si credeva un cowboy. [Read More]

Claviere: Sgomberata anche la tenda solidale

La solidarietà con la gente in viaggio è nel mirino del governo. Dopo lo sgombero e la distruzione del rifugio autogestito aperto nel sottochiesa occupato di Claviere, lunedì nuova operazione di polizia in grande stile. Decine di digos, agenti dell’antisommossa e guardia di finanza hanno circondato il tendone allestito nel piazzale della chiesa per offrire un materasso, bevande calde, cibo e un minimo di accoglienza ai migranti che, nonostante lo sgombero del rifugio, continuano a cercare di bucare la frontiera. I respinti sono numerosi e ogni notte il freddo aumenta.
Dallo sgombero di Chez Jesus, la polizia italiana presidia la chiesa. Lunedì hanno identificato tutte le persone e obbligato a smontare il tendone.
Nel fine settimana precedente un gruppo di attivisti aveva letto un comunicato nel duomo di Susa, per mettere in evidenza il ruolo della chiesa cattolica nello sgombero del rifugio e nell’apertura di un posto a Oulx, dove ai migranti viene consigliato di tornare indietro “per il loro bene”. [Read More]

Claviere (Piemonte) : Chez Jésus ancora sullo sgombrero

Alé, le carte sono scoperte.

È il prete ad averci denunciato. Don Angelo Bettoni, 78 anni.

Nessuno è sorpreso. passa le sue giornate a osservare e insultare le persone di passaggio e i solidali per le strade di Claviere. « Tornate al vostro paese », « selvaggi », « schifosi », « stronze », « streghe »…

Che ci sia una denuncia contro questa occupazione, si sapeva. La notizia esce ora. Perché? [Read More]

Claviere (Piemonte) : Chez Jesus sotto sgombero

Il Rifugio Autogestito Chez Jesus, il sottochiesa occupato di Claviere, è sotto sgombero. [Read More]

Claviere (Piemonte) : Aggressione razzista e sessista a Chez Jesus

Chiamata per una merenda-sinoira domenica 8 luglio.

A Chez Jesus ieri è stata issata una bandiera, anzi, due bandiere. Delle belle bandiere, alte più o meno 5 metri. Una bandiera No Tav e una con scritto No Borders. Poche ore dopo, 6-7 persone residenti di Claviere, in modo evidentemente organizzato, si sono presentate al rifugio. Con toni minacciosi e violenti, subito insultando hanno preteso di togliere le bandiere. Pochissimo dopo sono state raggiunte da altri residenti di Claviere, attirati probabilmente dalla situazione, o forse alcuni chiamati dagli aggressori. [Read More]

Torino: Quella carogna di Davide che fa paura al probo Golia

È stata l’inconsistenza del progetto MOI a far chiudere l’ufficio del project manager non certo le proteste degli abitanti o le critiche del nostro comitato, a cui nessuno ha ritenuto di rispondere.

Leggiamo giorno dopo giorno gli articoli che soprattutto “La Stampa” pubblica con regolarità sull’ex Moi come per dare ossigeno al grande Progetto MOI, guidato dalla Compagnia di San Paolo e dal suo manager. A noi prende una certa nausea mista a esasperazione nel leggere ogni volta informazioni e riferimenti che hanno poco a che fare con la realtà. Mai un approfondimento vero, mai una domanda posta ai responsabili di tale progetto. Anche se la realtà compare in tutta la sua complessità in altre pagine dello stesso numero di giornale. In quello del 22 gennaio per esempio un titolo riporta la denuncia della presidente della Onlus Il cuore in Siria Claudia Ceniti (funzionaria di banca milanese): “Nessuno affitta una casa alla famiglia siriana”. Ma guarda! E pensare che si tratta di una famiglia tanto presentabile come ci dice la foto, dove compaiono sorridenti «papà Ghassan, mamma Dounia e i loro tre figli, tra i quali la piccola Mayar, affetta da glicogenosi genetica [che] oggi va a scuola, come i suoi due fratelli e parla perfettamente italiano» . La Stampa aveva contribuito a farli arrivare in Italia, ma poi cinquanta proprietari torinesi hanno preferito affittare a una famiglia italiana invece che a una famiglia siriana il loro appartamento. [Read More]

Roma: Il 13/7 saremo in Campidoglio per una città meticcia e solidale

Il movimento per il diritto all’abitare sarà sulla piazza del Campidoglio il 13 luglio per ribadire una semplice verità: la battaglia per i diritti primari non può accettare nessuna discriminazione sulla base del paese di provenienza delle persone e soprattutto, non si costruiscono comunità urbane sane basandosi sull’esclusione sociale e sulla negazione dell’accoglienza.
Le affermazioni della sindaca Raggi a proposito di flussi migratori e la cancellazione progressiva di welfare di prossimità producono un combinato disposto di tensioni sociali e alimentano a dismisura le operazioni strumentali di chi è interessato, per una manciata di voti, a scagliare il disagio di una città contro chi sta un gradino più in basso in termini economici. Il migrante diventa dunque il problema da combattere e in questo modo si accende il vero rogo tossico che rischia di dividere profondamente la capitale.
Il profilo assunto da questa amministrazione trova una sponda più che utile nei provvedimenti licenziati dal governo su immigrazione e sicurezza urbana. Anche per questo saremo in piazza il 13 luglio e continueremo a mobilitarci. Perché se Minniti e Orlando hanno deciso di dichiarare guerra ai poveri e ai migranti, proseguendo tra l’altro sulla strada tracciata dall’ex ministro Lupi con l’infame articolo 5 contro chi occupa alloggi per necessità, non ci sembra che questa amministrazione si discosti da questa visione, mantenendo in piedi la delibera 50 del commissario Tronca e non attuando gli strumenti predisposti la regione. Anche le risorse stanziate per l’emergenza abitativa restano al palo bloccate da un assessore presuntuoso, incompetente e poco energico, di cui chiediamo le dimissioni immediate. [Read More]

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Calais (Francia): Migranti benvenuti!

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